Le esigenze di calcio della vite sono piuttosto elevate; in particolare, l'uva da tavola richiede quantità di calcio quasi doppie rispetto all'uva da vino (150 kg/ha contro 40-80 kg/ha).
Questo elemento è richiesto per un forte sviluppo radicale, specialmente in pre-fioritura, poichè viene trasportato esclusivamente per via xilematica accumulandosi in quelle parti della pianta che traspirano molto, principalmente le foglie.
Quasi il 40% dell'assorbimento di calcio avviene nel periodo che intercorre tra l'emergenza fogliare e la formazione del frutto. Un ulteriore 30% è assorbito ed accumulato soprattutto nelle foglie e nei grappoli dopo l'allegagione e prima dell'invaiatura. L'ultimo 30% viene assorbito dopo l'invaiatura, soprattutto quando i tralci iniziano a lignificare.
Nel momento in cui gli acini crescono rapidamente, dopo l'invaiatura, la gestione di acqua e calcio è fondamentale per limitare il rischio di rotture dell'acino.
L'uso di calcio riduce l'imbrunimento interno e le spaccature del frutto, aumentando la durezza della buccia e ostacolando quindi l'insorgere di malattie come la muffa grigia (Botrytis cinerea), con un miglioramento della qualità post-raccolta dei grappoli.
Un basso contenuto di calcio porta ad una diminuzione di peso dei grappoli, nonché ad un incremento di marciumi e di perdite di acini.
Spesso non si hanno evidenti sintomi fogliari di carenza di calcio e, comunque, i sintomi sono più marcati nelle foglie giovani. Quando sono visibili, le foglie presentano dimensioni ridotte e piccole macchie necrotiche. La carenza, se grave, causa morte radicale ed avvizzimento di foglie e germogli. L'uva che si ottiene ha una bassa qualità ed è più predisposta a spaccamenti e malattie, con conseguente ridotta conservabilità.
Nelle viti in cui si ha carenza di calcio e magnesio si nota, inoltre, un'alta incidenza di necrosi del raspo.
Una concimazione a base di ammonio può ridurre l'assorbimento di calcio nella pianta a causa dell'acidificazione del suolo e della riduzione dell'assorbimento di acqua, con un rallentamento della traspirazione. Ciò non avviene se si utilizza nitrato di calcio soprattutto in fertirrigazione, grazie alla quale si ha un rilascio di calcio disponibile nella soluzione del suolo. Inoltre l'anione nitrato favorisce, per azione sinergica, l'assorbimento del catione calcio.
Il nitrato di calcio Impronta, disponibile sia per la concimazione tradizionale (Tropicote) che per applicazioni in fertirrigazione (Nitrosprint), è particolarmente indicato nelle fasi di rapido accrescimento del frutto ed in post-raccolta, perché in grado di indurre la pianta ad accumulare calcio negli organi di riserva al fine di una più rapida ripresa vegetativa nella stagione successiva.
Altri fertilizzanti Impronta contenenti calcio sono: Superstart (Urea-Calcionitrato) e Nitrabor (Nitrato di calcio con Boro) per la concimazione tradizionale, e Calcimag (Nitrato di calcio e magnesio) per la fertirrigazione.
Per informazioni: Impronta - 50015 Grassina-Bagno a Ripoli (FI) - Telefono: 055 646271 - Telefax: 055 6462777
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Fonte: Agronotizie