Un’estensione di impiego, quella di Epik SL su Bactrocera oleae, che è giunta solo il 13 novembre 2017, permettendone quindi l’impiego in campo solo nelle stagioni 2018 e 2019, quando però l’attenzione degli operatori era focalizzata più che altro sulla dipartita di dimetoato, fino a quel momento pilastro della lotta alla Mosca dell’olivo e in via di revoca a livello europeo. 

Un momento quindi convulso e pieno di apprensioni, quello del lancio di Epik SL sul nuovo target, anche per le caratteristiche tecniche alquanto differenti di acetamiprid rispetto a dimetoato stesso. Se con questo fosforganico, altamente sistemico, si poteva intervenire anche sopra il 10% di ovideposizioni, grazie alla sua spiccata azione retroattiva, un prodotto come quello di Sipcam Italia deve essere mirato con maggiore attenzione, posizionando il primo trattamento al raggiungimento del 2-3% di ovideposizioni. Dopo tale soglia, il trattamento perderebbe infatti progressivamente efficacia, dato che le prime larvette starebbero già scavando le proprie gallerie nelle drupe.

Se quindi dimetoato aveva in parte “addormentato” la raffinatezza tecnica della lotta insetticida, permettendo anche di prendersela comoda nei monitoraggi in campo, le nuove soluzioni come Epik SL riportano il tema Mosca su un piano più tecnico, inclusivo anche di un attento monitoraggio del parassita, come lotta guidata comanda.

Per trasferire quindi i corretti approcci tecnici, Sipcam Italia ha moltiplicato i propri sforzi, non solo per quanto riguarda le prove sperimentali atte all’ottimale posizionamento tecnico del prodotto, bensì anche sul fronte della comunicazione, elaborando materiali utili alla corretta percezione dei plus tecnici che acetamiprid può offrire agli olivicoltori se usato correttamente.

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Epik SL alla prova del campo

Sebbene recente quanto a introduzione sul mercato, Epik SL conta su nove anni di sviluppo dedicati all’olivo e alla mosca. Prove interne ed esterne, svolte anche in collaborazione con Enti ufficiali, che hanno permesso di affinare il corretto momento di applicazione, permettendo di verificare come l’efficacia finale del prodotto non faccia rimpiangere dimetoato. Il tutto, a patto ovviamente di seguire le corrette modalità di gestione dell’uliveto, a partire dal posizionamento delle specifiche trappole Pherocon per il monitoraggio del parassita, come pure dall’attenta osservazione delle drupe, al fine di cogliere il momento ideale per la prima applicazione. Questa, in caso l’infestazione dovesse riprendere vigore, può poi essere seguita da una successiva a distanza di circa 12-14 giorni.