Il divieto si estende anche a tutti gli altri erbicidi, eccetto quelli di origine naturale e biologica, salvo nei casi di vigneti giovani entro i tre anni di vita oppure in aree di pendenza dove risulta impossibile l’utilizzo di mezzi meccanici.*
Il divieto assoluto all’uso del glifosate, che avrà effetto dal primo gennaio 2019, interessa non solo i vigneti ma tutte le colture, tanto erbacee quanto arboree, ovvero anche i seminativi e i frutteti.
Il coordinamento dei sindaci dei comuni dell’area del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg ha approvato in via definitiva martedì 6 febbraio la modifica all’art. 11 D “Esecuzione dei trattamenti con erbicidi” della sezione “Uso e gestione prodotti fitosanitari” del Regolamento intercomunale di polizia rurale, introducendo appunto il divieto all’uso in agricoltura di erbicidi contenenti glifosate e altre molecole chimiche che non siano di origine naturale e/o biologica.
"Questa decisione qualifica il nostro territorio in termini di sostenibilità nella produzione vitivinicola e agricola più in generale – affermano i 15 sindaci della Docg -. È un passo ulteriore verso la tutela della salute dei residenti e l’appetibilità e attrattiva turistica, legittimando a pieno la sua candidatura a sito tutelato dall’Unesco. Salute ed economia, tutela dell’ambiente e sviluppo non vanno messi in contrapposizione ma devono essere le due facce della stessa “crescita sostenibile” del nostro territorio".
"Noi viticoltori abitiamo da generazioni in questo territorio dove lavoriamo - dichiara Innocente Nardi, presidente del Consorzio Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore - e da lungo tempo collaboriamo con le amministrazioni comunali nella tutela dell’ambiente e del territorio. Dal 2011 il Consorzio ha intrapreso un percorso verso la gestione sempre più sostenibile del vigneto grazie al Protocollo viticolo che è stato adottato dai comuni della Denominazione attraverso il Regolamento di polizia rurale. Produrre in armonia sempre maggiore con l’ambiente per salvaguardare le nostre meravigliose colline è un impegno sistematico di noi produttori. La nostra presenza qui oggi conferma che agiamo costantemente in continuo confronto con gli enti e le istituzioni preposti".
"Accolgo con molto favore questa decisione, estremamente importante, assunta dai sindaci del nostro territorio – commenta il direttore generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi –. La messa al bando degli erbicidi contenenti glifosate rappresenta un ulteriore passo avanti per una produzione sempre più green e per la tutela del bene primario acqua potabile, la cui qualità costituisce un importante determinante di salute".
La discussione sull’utilizzo del glifosate ha tenuto banco a livello comunitario per molto tempo. Già con il regolamento UE 2016/1313 del 1° agosto 2016 erano stati revocati i prodotti fitosanitari contenenti la sostanza attiva glifosate e il coformulante ammina di sego polietossilata, lasciando comunque nel mercato gli altri prodotti a base di glifosate. La discussione si è poi prolungata fino al 27 novembre 2017 con il rinnovo dell’autorizzazione di utilizzo dei prodotti per altri 5 anni.
Il dibattito in seno al Coordinamento dei sindaci della Docg era nato invece all’indomani dell’adozione da parte di cinque comuni - Conegliano, Vittorio Veneto, Colle Umberto, San Pietro di Feletto e Tarzo - di ordinanze che vietavano, temporaneamente fino al 31 dicembre 2017 (e ora prorogate fino al 31 dicembre 2018), l’uso di prodotti contenenti glifosate.
Ora, il divieto dovrà essere integrato nel Regolamento di polizia rurale di ciascun Comune entro il 30 aprile 2018 e interesserà appunto tutti i 15 comuni della Docg Prosecco Superiore Conegliano Valdobbiadene.
Già nel 2013 con l’aggiornamento del Regolamento intercomunale di polizia rurale nella sezione sui prodotti fitosanitari era stato introdotto il divieto di usare quei prodotti fitosanitari e prodotti ad attività erbicida che portassero in etichetta quelle frasi di rischio con effetti cronici sulla salute dell’uomo.
*Le deroghe riguardano l’uso di erbicidi comunque non contenenti glifosate e limitatamente ai seminativi. Nel caso di frutteti e vigneti solo in caso di piante giovani fino al terzo anno di vita oppure di piante adulte ma collocate in aree in pendenza dove risulta impossibile l’utilizzo di mezzi meccanici. In ogni caso, il secondo comma dell’art. 11 D, esclude tutti i prodotti fitosanitari ad azione erbicida che portino in etichetta le scritte “molto tossico”, “tossico” o una serie di indicazioni di pericolo o ancora “nocivo” con frasi di rischio relative alla salute dell’uomo.
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Coordinamento dei Sindaci della Docg Conegliano Valdobbiadene Prosecco