Le miscele a due vie contenenti rame vedono per lo più quest'ultimo nella sua forma di ossicloruro o di idrossido. Basti pensare alle numerose registrazioni basate su mancozeb, cimoxanil, dimetomorf o metalaxyl.

Molto più raramente si incontrano formulati basati sul rame nella sua forma di solfato tribasico. Rifle 4-24 R e Rifle 4-24 R Blu di Chimiberg sono fra questi.
Rifle 4-24 R e Rifle 4-24 R Blu sono antiperonosporici indicato per la difesa della vite e di alcune importanti colture orticole e industriali. Uniscono l'azione preventiva di copertura del rame, appunto sotto forma di solfato tribasico, all’attività citotropica del cimoxanil.
Formulati entrambi come polveri bagnabili, Rifle 4-24 R e Rifle 4-24 R Blu contengono cimoxanil in ragione del 4% e rame da solfato tribasico in ragione del 24%.
Classificati come irritante (Xi), Rifle 4-24 R e Rifle 4-24 R Blu possono essere acquistati anche senza possesso del patentino.

 

I vantaggi offerti dal solfato tribasico

 

Il rame nella sua forma di solfato tribasico si mostra facilmente solubile in acqua ed è caratterizzato da un pH piuttosto acido, aspetto questo che gli conferisce prontezza d'azione e una maggiore aggressività verso la patologia.
Come altre forme di rame non possiede alcuna proprietà endoterapica e serve quindi come barriera di copertura.

Le sue particolarità chimiche consentono anche un apprezzabile riduzione delle dosi di rame metallo per ettaro, rendendo l'uso di Rifle 4-24 R e Rifle 4-24 R Blu funzionale anche alle moderne pratiche agricole ecosostenibili.

 

Le colture in etichetta

 

Oltre che su viteRifle 4-24 R e Rifle 4-24 R Blu sono utilizzabili anche su pomodoro e patata, due colture per le quali la peronospora rappresenta la patologia regina, come pure su altre colture orticole di pregio quali lattuga, zucchino, cipolla, aglio, porro, pisello e spinaci.
Rifle 4-24 R e Rifle 4-24 R Blu sono altresì utilizzabili su soia, girasole, tabacco, rosa e carciofo.
La dose di applicazione spazia fra i 250 e i 300 g/hl per tutte le colture, mentre gli intervalli di sicurezza sono di 28 giorni per soia e girasole, 21 per il carciofo, 20 giorni per la vite e 10 per tutte le altre colture registrate.