"Sulle tavole dei consumatori italiani troviamo maggiormente le varietà con semi Victoria bianca e la Black Magic nera" avverte Mario Colapietra, ricercatore ed esperto di uva da tavola.
Dalla metà di luglio arrivano sul mercato tutte le altre varietà precoci.
Uva precoce, perché conviene
E ai viticoltori produrre uva precoce conviene perchè "durante il periodo maggio-giugno si ottengono interessanti ricavi per la ridotta offerta di prodotto e concorrenza sui mercati europei" spiega Colapietra.Tra maggio e giugno vi sono ancora rimanenze di uve provenienti da India, Cile e Sud Africa: "ma la freschezza e qualità dell'uva italiana è preferita anche rispetto alle nuove produzioni egiziane ed israeliane" avverte l'esperto.
Uva precoce in Sicilia
La maggiore precocità di maturazione si ha in prossimità delle coste della Sicilia orientale, nelle zone più calde di Gela in provincia di Caltanissetta, Acate e Licata, nel ragusano. Fa eccezione Mazzarrone nel catanese, dove le varietà Black Magic e Victoria, curate da alcuni esperti viticoltori, riescono a portare a maturazione i grappoli sin dalla metà di maggio, consentendone la commercializzazione.Buone le piazze di arrivo. "Le uve precoci vengono per la maggior parte commercializzate sui mercati del Nord Italia: Milano, Bologna, Padova, Venezia, Torino, Firenze" spiega Colapietra.
Le uve a maturazione precoce sono ottenute in vigneti allevati a tendone in serre senza riscaldamento, sfruttando il clima caldo e la regolazione delle aperture delle serre nei diversi momenti del giorno.
Puglia, il polo di Nardò
La Puglia, pur avendo vigneti a tendone coperti con plastica in prossimità delle coste adriatiche, non riesce a far maturare le uve prima della fine di giugno, con un ritardo di circa 45 giorni rispetto alle zone più calde del Sud della Sicilia. Fanno eccezione i vigneti della zona di Nardò in provincia di Lecce, dove il ritardo si riduce a 20 giorni.Sull'uva precoce non si rischia la "senza semi"
La Puglia, con circa 9 milioni di quintali di uva qualità e la Sicilia con 3 milioni di quintali sono le regioni più produttive ed hanno la necessità di dilazionare l'offerta nel tempo per rendere più competitive le aziende, con un prodotto diversificato, presente a lungo sul mercato e al tempo stesso in grado di evitare picchi produttivi tali da saturare la domanda, inducendo crolli di prezzo."Sono in atto iniziative per aumentare le produzioni di uve precoci, in un periodo in cui l'offerta è ridotta e i prezzi pagati ai viticoltori sono più elevati. Per le varietà coltivate i produttori preferiscono continuare a produrre uve delle varietà Victoria e Black Magic con semi perché soddisfatti per le produzioni e ricavi. Sono poco propensi ad avventurarsi nella coltivazione di uve senza semi" spiega Colapietra
"Tra i produttori di uve precoci, da diversi anni stiamo seguendo alcune aziende rappresentative per le zone e modalità di coltivazione" afferma Colapietra.
Nella tabella che segue sono riportati i periodi di raccolta e di commercializzazione delle uve italiane durante il periodo metà maggio fine agosto.