Qualunque sia la motivazione, è comunque certo che oggi il mondo viticolo sta affrontando un nuovo cruciale cambiamento che riunisce sia valori tecnici, culturali ed etici: una viticoltura sostenibile che pensi anche alle generazioni future, dando una profonda svolta all’impostazione della propria attività, dove diventa prioritario il rispetto per le risorse naturali e la conservazione dell’acqua, dell’aria, del suolo. In questo nuovo contesto produttivo, non viene certamente perso di vista l’obiettivo primario dell’utile economico, ma questo traguardo si inserisce in una domanda di sostenibilità che ha coinvolto a pieno titolo anche il produttore di uva e il trasformatore in vino.
Pensando alla vite in modo sostenibile, si dovranno allora ridurre gli apporti di concimi minerali in considerazione delle reali necessità della pianta, dei momenti di reale assorbimento e di una miglior funzionalità degli apparati radicali quando fatti coabitare con suoli arieggiati e con buona dotazione di sostanza organica. E’ oramai concretamente applicabile il reintegro nel vigneto dei sarmenti di potatura e delle vinacce a scopo nutritivo riducendo del 60% l’apporto di concimi chimici. Sostenibile significa anche recupero della capacità della pianta di affrontare le non sempre ottimali condizioni colturali. Da troppo tempo stiamo infatti perseguendo una viticoltura eccessivamente protetta e assistita con azioni quasi quotidiane, la vite ha perso la sua capacità di rapportarsi pienamente con l’ambiente, perdendo lentamente la piena espressione del proprio patrimonio genetico.
Ulteriore riduzione delle concimazioni, potature meno geometriche e più fisiologiche, in sintesi una nuova mentalità volta ad alleggerire la presa sulla pianta, pensando invece all’equilibrio complessivo del vigneto e al suo rapportarsi con l’ambiente circostante. Assieme all’aria e all’acqua, il suolo costituisce uno degli elementi produttivi essenziali in stretta relazione con il benessere degli apparati radicali. Il terreno è un ambiente complesso in continua evoluzione le cui caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche sono strettamente connesse tra loro, ma anche estremamente fragili e difficilmente ricomponibili.
Sostenibile significa maggior rispetto per l’ambiente e per la salute dell’uomo, quindi riduzione dell’uso degli agrofarmaci adottando nuove strategie di intervento e sistemi alternativi, significa evitare la deriva dei principi attivi nella difesa della vite e qualsiasi altro spreco fino a ieri non seriamente considerato.
Si vuole però ricordare anche il paesaggio, che dell’ambiente ne è l’immagine più immediata e in grado di condizionare il consumatore nelle sue scelte e nei suoi giudizi. Una viticoltura sostenibile dovrà prestare attenzione anche a questa grande risorsa che sempre più sta dimostrando la sua valenza, ma anche la sua fragilità.
Tutto questo deve però trovare azione nella professionalità del viticoltore e nella sua trasparenza operativa, che deve persuadere il consumatore sempre più timoroso del rispetto che viene riservato al nostro ambiente.
Produrre qualità risparmiando
Per il mondo viti-vinicolo, sostenibilità significa pensare alla salvaguardia dei fattori non rinnovabili dell’ambiente e alla salute umana, senza perdere di vista il reddito aziendale. E’ questo un netto cambio di impostazione dell’attività del viti-vinicoltore che impone un netto progresso di innovazione e l’applicazione di moderne strategie produttive. L’approccio al vigneto sarà totalmente diverso in quanto bisognerà fare leva sulla capacità della vite di esprimere al meglio le proprie difese e di recuperare un equilibrio minato da un eccesso di interventi al vigneto (di difesa, di diserbo, agronomici, di forte riduzione della biodiversità sopra e sotto suolo). Vien quasi da pensare che la salvaguardia del prodotto uva sarà secondaria alla salubrità dell’ambiente, al valore salutistico del vino e alla salute umana, al rispetto dei caratteri originari del suolo e delle riserve idriche, alla tutela del paesaggio. Siamo di fronte ad un momento importante, forse storico, che nel giro di pochi anni richiederà un completo cambio di mentalità, operando per un futuro dove anche i sottoprodotti saranno risorsa.
(Cra-Vit, Centro di ricerca per la viticoltura)
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Fonte: CRA - Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura