Abbiamo scritto queste parole nel maggio 2014 - leggi articolo - affrontando, tra le varie tematiche dell'Automotive Dealer Day (che quest'anno è in programma dal 17 al 19 maggio), anche l'utilizzo del web da parte degli agricoltori quale fonte di informazione - vedi l'esempio di Macgest.com - ma anche come canale d'acquisto di macchinari agricoli.
Tra i punti fermi della discussione era emerso lo sviluppo che il web avrebbe indubbiamente avuto negli anni a venire. A supporto di questa tesi, i dati delle indagini Capgemini - media a sostegno dell'attendibilità dell'informazione online, i dati Image Line in merito al numero di utenti attivi nel settore agricolo e i risultati registrati dalle aste online Ritchie Bros., approdata alle vendite sul web nel 2002 e oggi in fase di piena ascesa nel settore delle macchine agricole usate.
Cattura dal sito Ritchie Bros.
Nuovo o usato? L'offerta in rete
Una semplice osservazione dell'offerta di macchine agricole in rete mette in rilievo come, tra la ricerca di macchine agricole nuove e usate, ci siano sostanziali differenze.
Se infatti sulla macchina nuova a farla da padrone quasi incontrastato è ancora il concessionario, per l'usato sono molti i canali che si stanno specializzando.
Nel caso della macchina nuova, il web offre un primo approccio virtuale attraverso il sito del concessionario; i più lungimiranti che ne hanno compreso la potenzialità sono molto attivi sui social e sul web.
Già dal proprio dispositivo l'utente è in grado di fare un confronto tra i modelli proposti dalle case costruttrici che, infatti, si sono dotate di vari strumenti quali i configuratori: il potenziale acquirente può utilizzarli per "confezionare" la macchina desiderata e farsi un'idea prima di recarsi in concessionaria.
Configuratore New Holland disponibile sul sito aziendale
"Internet è molto importante per noi per creare delle opportunità di vendita. La maggior parte dei nostri clienti cerca informazioni sulle macchine sul web. La rete ci permette di essere visibili e attivi sul mercato mondiale per poter raggiungere nuovi clienti", conferma Guido Ottens, amministratore delegato di Agravis TEchnik Center GmbH, cooperativa specializzata principalmente nella produzione agricola, l’alimentazione animale e l’agromeccanica, in un'intervista rilasciata ad Agriaffaires.
Parlando dell'usato, la situazione cambia. Il panorama dell'offerta è, in questo caso, prevalentemente gestito da piattaforme d’asta e siti per la vendita online che si muovono in un mercato con enorme potenziale: circa 380 miliardi di dollari annui ruotano attorno alle aste, con un budget associato di circa 9 miliardi di dollari.
Tra le case d'asta, abbiamo già citato Ritchie Bros. che, sul territorio nazionale, indice periodicamente aste i cui lotti sono visionabili su internet in qualsiasi momento (oltre che in sito d'asta nei giorni precedenti l'apertura). Gli utenti possono poi partecipare presenziando fisicamente all'asta ma anche virtualmente via web.
Cattura dal sito Agriaffaires
Il secondo canale è costellato da diverse realtà. Tra le più famose, dove però si trovano anche macchine nuove, il già citato sito di Agriaffaires, fondato in Francia nel 2000 per agevolare la vendita di macchine usate, oggi è disponibile in 16 lingue e conta più di 7,6 milioni di visite al mese.
Naturalmente, non è l'unico e non è nostro scopo fornire un elenco di tutti i possibili siti. Segnaliamo però, la recente apertura di TradeMachines che, attivo a livello mondiale dal 2013, anno di fondazione, promette di diventare tra i maggiori protagonisti della vendita di macchinari usati sul web: dopo due anni circa di attività copre il 40 per cento dell'inventario di articoli all'asta in Europa e il numero di articoli raccolti ha un valore di circa 4,8 miliardi di dollari. Obiettivo entro il 2019 è portare il proprio giro di transazioni a 100 milioni di dollari.
Cattura dal sito TradeMachines, ora disponibile anche in Italia
Raggiungibile anche per gli utenti italiani da qualche settimana, TradeMachines nasce da una startup berlinese creata da due ingegneri meccanici e si rivolge al canale B2B proponendosi come il primo motore di ricerca al mondo che raccoglie aste industriali di macchinari da lavoro usati.
"Caratterizzata da un orientamento globale - fanno sapere dall'azienda in un comunicato stampa - TradeMachines è una realtà sicuramente unica: il numero di aste è 4 volte superiore alla più grande piattaforma disponibile a dimostrazione di quanto sia funzionale un motore di ricerca per il classico mercato B2B. La scalabilità del prodotto - proseguono -, aiuta l'internazionalizzazione delle startup i cui mercati di destinazione si trovano in tutto il mondo".
Dopo essersi stabilita in Uk ed Ue, l'azienda ha aperto il mercato statunitense nel primo trimestre del 2015 e, guardando al futuro, vede come obiettivo i mercati asiatico, africano e della regione del Pacifico.
Dati in percentuale di crescita/decrescita forniti da TradeMachines a livello Europa.
Clicca sull'immagine per ingrandire
"Gli acquirenti - prosegue il comunicato - possono contare su un processo di raccolta delle offerte totalmente trasparente che genera una ampia panoramica su tutto il mercato delle attrezzature usate, nonché l'accesso a una vasta gamma di articoli. I rivenditori hanno la possibilità di ampliare la loro cerchia di acquirenti, mentre le case d'asta ottengono maggior visibilità a livello globale".
Vendite online: il mercato Italia dei mezzi agricoli usati
Fanalino di coda sia a livello Europa che mondo, l'Italia sta guadagnando posizioni in quanto a vendite online nel settore agricolo e non solo. Insomma, qualcosa si muove.
I risultati contenuti in un report, presentato da TradeMarchines e derivanti dall'analisi del mercato dei macchinari usati online, evidenzia come il numero di acquirenti "digitali" sia negli ultimi tre anni, cresciuto con andamento costante.
Ciò, sembrerebbe particolarmente vero nelle industrie B2B, ovvero impegnate nelle vendite interaziendali, per le quali è in corso un importante processo di digitalizzazione.
Sempre dalla stessa fonte si evince però che l'Italia rappresenta, in questo panorama, un "Paese in via di sviluppo": ad oggi il numero di acquirenti che utilizza il web si ferma al 20 per cento della popolazione (immagine sotto).
Andamento delle vendite online in italia dal 2013 al 2016.
Fonte: TradeMachines
Stando ai dati forniti da Google Trends, alcune Regioni più di altre sono attive nella ricerca sul web di macchine e attrezzature usati. Piemonte, Veneto e Toscana si contendono il primato seguite da Lombardia, Lazio, Campania, Puglia e Sicilia.
Andamento nazionale della ricerca di attrezzature usate online.
Fonte: Report TradeMachines
Aumentando il focus e osservando le categorie più cercate, Google Analytics riferito al sito di Trade Machines Italia, attribuisce il podio alle macchine usate per l'edilizia che riguardano più del 40 per cento delle ricerche ma rileva anche che il 10 per cento circa delle ricerche, si rivolge al settore agricolo.
Una successiva analisi per categorie riferita sempre al medesimo sito, rileva che i trattori sono i macchinari più ricercati in Italia, seguiti da gru, escavatori, mietitrebbie, carrelli elevatori e altre categorie.
Fonte: Report TradeMachines
Un occhio al mondo dell'e-commerce nazionale e mondiale
Se non siamo tra i pionieri delle vendita online, a maggior ragione non lo siamo nel settore agricolo per tradizione legato alla concretezza dell'acquisto delle macchine da lavoro presso il concessionario di fiducia.
Come spesso accade però, osservare le dinamiche di altri settori, pur molto differenti e per tanti versi poco o per nulla sovrapponibili al nostro focus di interesse, può servire per farsi un'idea delle possibili dinamiche future. Del resto i settori evolvono e se non molti anni fa ci avessero detto che la carta stampata avrebbe vissuto una fortissima crisi a favore del web solo pochi esperti ci avrebbero creduto.
Dai dati dello studio condotto da Osservatori.net, della School of management del Politecnico di Milano riferito al mercato B2C, ovvero della vendita al dettaglio, rilevano che nel 2015 il valore dell’acquistato online da parte dei consumatori italiani si è attestato a 16,6 miliardi di euro. Ovvero, 2,2 miliardi in più rispetto al 2014 con una penetrazione dell’e-commerce che supera il 4 per cento del totale consumi retail.
Valore dell'e-commerce B2C in Italia dal 2007 al 2015.
Fonte: Osservatori.net
Si tratta, quindi, di un mercato in crescita pur in un contesto di crisi globale, animato da 11,1 milioni di acquirenti abituali (con almeno un acquisto al mese) e, secondo gli esperti del Politecnico di Milano, trainato da turismo, informatica ed elettronica, abbigliamento a cui si aggiungono l'editoria e, quali settori emergenti, l'alimentare, l'arredamento e la bellezza.
Uscendo dal "cancello di casa", e spostando lo sguardo sul sistema mondo, il dato delle vendite da e-commerce diventa ancora più strabiliante: nel 2013 ha toccato quota 1,2 trilioni di dollari.
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