"Un rinvio inutile e farsesco, fuori fuoco rispetto agli obiettivi di sicurezza sul lavoro che la revisione delle macchine agricole, così come oggi enunciata, vorrebbe raggiungere".

Questo il commento di Marco Speziali, presidente di Confai Mantova, che con piglio critico prende posizione nei confronti della misura contenuta nel decreto Milleproroghe approvato dal Consiglio dei ministri e che sposta al 31 dicembre 2015 l’obbligo della revisione per le macchine agricole.

Posizione, quella di Confai, coerente con l'approccio oppositivo assunto già dall'inizio, nel lontano 2009, e ribadito un anno fa, quando il provvedimento slittò sempre per effetto di una proroga al primo gennaio 2015.

Allora fu il presidente nazionale Leonado Bolis, in riferimento alla prima proroga di un anno, a chiarire come "a differenza di altri utilizzatori, Confai non è fra coloro che esultano" vedendo il rinvio come "l’ennesima soluzione ponte" il cui rischio, disse allora Bolis, "è creare ancora una volta disparità all’interno della filiera agricola senza affrontare in termini costruttivi il tema della revisione".

'Una tassa mascherata fonte di burocrazia e senza un risvolto pratico in termini di sicurezza sulla circolazione e sul lavoro nei campi' fu la visione netta di Confai che, per voce di del coordinatore nazionale Sandro Cappellini, non perse l'occasione per ribadire la criticità legata all'impiego dei fondi messi a disposizione dai Psr, inaccessibili per le imprese agromeccaniche
"Qualcuno - fu il commento di Cappellini -, ha già proposto di utilizzare le risorse  che verranno messe a disposizione degli agricoltori tramite i Programmi di sviluppo rurale e alle quali, con l’attuale normativa, le imprese agromeccaniche non possono accedere, per finanziare le spese derivanti dalla revisione".

Un anno dopo
"La normativa emanata rappresenta esclusivamente una fonte di costo per le imprese agricole e agromeccaniche - prosegue il presidente di Confai Mantova, mantenendo la linea della confederazione - ma senza una vera contropartita in termini di sicurezza.

Anzi, a ben vedere - rincara la dose andando di nuovo a sollevare l'annosa questione legata all'accesso ai fondi Psr per le imprese agromeccaniche -, nemmeno raggiunge lo scopo di incentivare le vendite di nuovi mezzi e trattrici agricole, che potrebbero invertire i trend negativi delle immatricolazioni unicamente se avessero accesso alle risorse dei Programmi di sviluppo rurale le imprese agromeccaniche".

"Confai Mantova - conclude il comunicato stampa -  anche attraverso la propria organizzazione nazionale eserciterà tutte le pressioni necessarie affinché possa essere profondamente rivista una misura controproducente per i bilanci delle imprese agromeccaniche e agricole".