Difficile ma tutto sommato non completamente negativo, ha sottolineato Marco Mazzaferri, business director New Holland Agriculture per il mercato italiano, durante la consueta conferenza stampa di fine anno quest'anno occasione anche per l'inaugurazione del nuovissimo Customer Centre dello stabilimento produttivo di Jesi.
Da Mazzaferri capiamo che alla base dei risultati non particolarmente positivi, si trova una scelta strategica aziendale che, in linea con l'ormai nota Clean Energy Leader strategy, ha scelto l'ambiente mettendo temporaneamente in secondo piano la convenienza economica.
Da destra, Marco Mazzaferri, Nazareno Misuri marketing manager New Holland Agriculture
mercato Italia e Carlo Lambro
Muovendosi in anticipo sui principali competitor di mercato, New Holland ha infatti rinnovato la propria gamma di macchine dismettendo di fatto, a partire dalla gamma di potenze tra i 70 e 115 cavalli, segmento chiave per il mercato Italia, le motorizzazioni Tier IIIB a favore del successivo step Tier IV previsto dalla normativa in termini di emissioni. Una scelta che ha inevitabilmente fatto lievitare i prezzi delle macchine per l'aumento dei costi di produzione e delle importanti somme investite in ricerca e sviluppo. Ciò ha portato l'azienda a scontrarsi ad armi impari con i principali competitor su un mercato già inaridito dalla situazione economica poco favorevole.Nel comparto trattori, rispetto al 2012 in cui le vendite per New Holland erano state di 4233 unità, il mercato Italia perde 260 macchine pari a un calo di 6.1 punti percentuali in termini di volume.
"Sono cifre negative ma non poi così tanto" rassicura Mazzaferri che prosegue aggiungendo come il mese di dicembre abbia sempre rappresentato un iniezione di vendite per New Holland. Commentando il dato nazionale globale fermo a quota 17.670 macchine, Mazzaferri spiega che se così fosse anche quest'anno, la cifra salirebbe superando la soglia dei 18mila mezzi e avvicinandosi al risultato del 2012. A far soffrire il mercato, anche la pressione di case costruttrici con alle spalle azionisti forti e determinati ma soprattutto sostenuti da un cambio monetario molto favorevole nelle vendite sul mercato europeo.
"L'obiettivo per il prossimo anno - aggiunge -, è crescere di 2-300 unità. Avremo un aumento di immatricolazioni delle macchine Tier III nei mesi di gennaio e febbraio. Non va confuso con una ripresa del mercato; si tratterà con buona probabilità, di immatricolazioni chilometro zero fatte dai concessionari per rientrare nelle tempistiche della normativa sulle emissioni".
Il comparto mietitrebbie in leggera flessione, segna una perdita dei volumi per New Holland dello 0.9 per cento con una macchina in meno venduta rispetto alle 111 unità del 2012. Un risultato cui l'azienda non conferisce accezione negativa considerando il totale nazionale globale di 379 unità, sul quale la perdita di poche macchine incide molto a livello di volume percentuale.
Non soddisfa ancora il comparto trince pur essendo l'unico in crescita del 7.7 per cento e, in un mercato stabile in cui 'le gialle' vendute nel 2013 sono state 14 su un totale nazionale globale di 123 macchine, New Holland paga lo scotto di un tardivo ingresso nel segmento di mercato.
"Il prodotto è il top sul mercato - sostiene Mazzaferri - e per questo abbiamo obiettivi alti. Perchè sia resa giustizia alla qualità affiancata da un prezzo assolutamente competitivo, dobbiamo arrivare in 4 o 5 anni ad avere una quota di mercato prossima al 29 per cento, simile a quella delle mietitrebbie. Primo obiettivo è arrivare nel 2014 al 17 per cento circa per poi fare il salto nel 2015. In tal senso - prosegue - sappiamo essere necessaria una ristrutturazione della rete vendita, anello chiave con l'utilizzatore finale dal momento che la nostra politica è quella di essere e rimanere progettisti e costruttori".
Per le Big Baler in cui New Holland è leader di mercato, le importanti novità hanno fatto crescere le vendite del 20.6 per cento con 41 macchine totali su un mercato globale nazionale di 109 unità nel 2013. Bene, infine, anche il segmento vendemmiatrici in crescita con un 16.2 per cento di quota in più sul 2012.
Cura del cliente e della rete vendita: base per solide fondamenta.
All'attività di formazione della rete vendita e al pacchetto 'cura del cliente' molto ricco nel 2013, si aggiunge il nuovo Customer Centre, inaugurato il 18 dicembre e attivo dal 2014 presso lo stabilimento di Jesi, culla dei trattori speciali e di gamma media.
La moderna struttura di 800 metri quadrati che si erge a rappresentanza dell'impegno di New Holland per l'innovazione, ospiterà oltre 1500 persone all'anno tra clienti e dealer.
Si compone di una sala conferenze da 50 posti, un salotto al piano ammezzato, una sala riunioni, un punto vendita merchandising e un'area espositiva coperta e attualmente occupata dall'esposizione dei modelli T4, T4F, TD5, T5, che costituiscono l'attuale produzione di Jesi.
Area espositiva
"Siamo impazienti di accogliere clienti di tutto il mondo - sono state le parile di Carlo Lambro brand president di New Holland Agriculture.
Questo rafforzerà ulteriormente il nostro impegno verso l'agricoltura specialistica, un settore in crescita a livello globale. Inoltre, in questo modo celebriamo l'eccellente lavoro che viene svolto ogni giorno all'interno dello stabilimento di Jesi".
Lo stabilimento di Jesi, nato nel 1977 come impianto di produzione componenti si estende su una superficie di 64mila metri quadrati e, ad oggi, ha prodotto 650mila trattori con un flusso produttivo di 110 trattori al giorno.
Sottoposto a rigidi standard qualitativi, lo stabilimento produce 10 famiglie prodotto con 55 gamme per un totale di 284 modelli e, a testimonianza della grande flessibilità dell'impianto, oltre 10mila configurazioni.
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Agronotizie - Settimanale di tecnica, economia e innovazione in agricoltura
Autore: Michela Lugli