Forbici alla mano, guanti, cassette e… torce frontali. Sì, perché in provincia di Treviso, a Cozzuolo di Vittorio Veneto, la vendemmia si fa di notte.

 

"L'idea è nata nel 2014 osservando il comportamento della vite: di notte, grazie alle temperature più basse, gli acini si compattano e si riduce la necessità di raffreddamento post raccolta", ci anticipa subito Sarah Dei Tos, titolare de La Vigna di Sarah. La giovane imprenditrice agricola si occupa di vitivinicoltura dal 2010, al termine degli studi universitari, "volevo dare - spiega - nuova vita alle terre della mia famiglia e unire la mia formazione in economia alla passione per la natura e il vino, trasformando una tradizione familiare in un progetto imprenditoriale innovativo".

 

Oggi la vigna conta circa 21 ettari, di cui 16 in conversione biologica; Glera, che è la base del Prosecco Superiore DOCG, è la varietà coltivata principalmente, ma in azienda stanno sperimentando anche altre varietà autoctone, sempre con attenzione alla biodiversità e alla sostenibilità.

 

Perché fare una vendemmia notturna?

Da oltre dieci anni, a seguito di un'attenta documentazione da parte di Sarah e di una collaborazione con tecnici e agronomi per capire nel dettaglio i meccanismi della pianta e applicare le conoscenze scientifiche in vigneto, nell'azienda vitivinicola si fa una vendemmia notturna. "È un approccio empirico, ma basato su osservazione e ricerca", precisa Sarah Dei Tos.

 

Complici della decisione aziendale anche i cambiamenti climatici, in quanto temperature elevate e piogge improvvise richiedono un'attenzione continua. L'obiettivo della vendemmia notturna è quello di preservare la qualità dell'uva e ridurre al minimo gli interventi chimici e il consumo energetico. Vendemmiare di notte significa infatti lavorare con grappoli naturalmente freschi e più resistenti, riducendo il rischio di ossidazione e migliorando la qualità del vino.

 

Come ci racconta la viticoltrice, di giorno, con il calore, la vite attira acqua e nutrienti negli acini, che diventano più gonfi; con il fresco della notte, invece, gli acini si compattano e concentrano sostanze aromatiche e fenoliche. Questo rende i grappoli più facili da raccogliere, riduce il rischio di ossidazione e permette di consumare meno energia nel raffreddamento in cantina.

 

"I vantaggi di questo approccio - afferma Sarah - sono numerosi: la qualità superiore delle uve, la riduzione del fabbisogno di energia per il raffreddamento, il minore uso di antiossidanti e la migliore conservazione aromatica". Ma ci sono anche degli svantaggi legati principalmente alla complessità logistica, alla necessità di una maggiore organizzazione e ai costi aggiuntivi di lavorare di notte.

 

Vendemmiare di notte significa lavorare con grappoli naturalmente freschi e più resistenti, riducendo il rischio di ossidazione e migliorando la qualità del vino

Vendemmiare di notte significa lavorare con grappoli naturalmente freschi e più resistenti, riducendo il rischio di ossidazione e migliorando la qualità del vino

(Fonte foto: La Vigna di Sarah)

 

Vendemmia notturna, nulla è lasciato al caso

Sarah ci spiega che la vendemmia notturna viene fatta manuale per un 50% e con macchinari di ultima generazione per l'altro 50%; "la cura e la selezione dei grappoli richiedono attenzione e precisione e la macchina ha ancora più vantaggi ad entrare di notte".

 

La temperatura ideale per la raccolta in notturna è tra i 12°C e i 18°C, il range ideale per avere grappoli freschi ma non troppo umidi, mantenendo al meglio la qualità aromatica e la struttura del vino. Inoltre, non tutte le varietà si prestano a questo tipo di raccolta, "la vendemmia notturna è perfetta per la Glera e per altre uve aromatiche. Per varietà meno sensibili agli sbalzi termici si può continuare con metodi tradizionali", precisa la viticoltrice.

 

Raccogliere l'uva al chiaro di luna influisce tantissimo sulla qualità e sul sapore del vino. "Otteniamo aromi più freschi, acidità equilibrata e una maggiore longevità dei vini. La qualità percepita - sostiene Sarah Dei Tos - è nettamente superiore".

 

Nulla dunque è improvvisato e i tempi vanno attentamente rispettati, per questo motivo La Vigna di Sarah ha adottato un disciplinare per regolamentare un rito, diventato ormai buona prassi agricola, al fine di conservare il corredo aromatico dei chicchi di uva. Abbiamo "formalizzato in un documento tecnico ogni fase del processo di vendemmia notturna: dall'organizzazione dei turni fino alla gestione dell'uva. È una guida per garantire standard qualitativi e replicabilità", afferma la viticoltrice.

 

Dallo scorso anno la raccolta notturna di Sarah è quindi certificata: il metodo è riconosciuto ufficialmente e monitorato; "abbiamo ottenuto una certificazione che attesta il rispetto di protocolli di qualità e sostenibilità".

 

La vendemmia che sarà

Sulla base dell'indagine vendemmiale 2025, realizzata attraverso un processo di armonizzazione delle metodologie adottate da Assoenologi, Unione Italiana Vini e Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, a cui si aggiunge il contributo dell'Ufficio competente del Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste e delle regioni, la vendemmia dovrebbe raggiungere i 47,4 milioni di ettolitri, con uve in salute che promettono un'annata molto buona o ottima in quasi tutte le aree e con punte di eccellenza.

 

Stando alle stime elaborate, la produzione dovrebbe registrare un incremento dell'8% rispetto alla scorsa campagna, riportando i volumi in linea con la media degli ultimi anni dopo due annate particolarmente scarse (+2% sulla media 2024-2025).

 

Sulla scia di queste previsioni, Sarah afferma che le prospettive per la sua vendemmia notturna, che è iniziata nei giorni scorsi, sono ottime, in quanto "l'annata è stata equilibrata, con uve sane e aromatiche grazie a un'attenta gestione del vigneto".

 

Sarah Dei Tos si occupa di viticoltura dal 2010 e dal 2014 fa una vendemmia notturna

Sarah Dei Tos si occupa di viticoltura dal 2010 e dal 2014 fa una vendemmia notturna

(Fonte foto: La Vigna di Sarah)

 

Vendemmia al chiaro di luna, sinonimo di aggregazione sociale

Con questa idea Sarah voleva creare un momento unico anche per chi vive l'esperienza della vendemmia e conferma di ciò è il fatto che oggi l'iniziativa rappresenta uno degli eventi più originali, di aggregazione sociale e di turismo esperienziale del panorama vitivinicolo italiano. "Organizziamo - ci spiega - ogni anno eventi aperti al pubblico per far vivere l'esperienza della vendemmia, raccontare il nostro territorio e avvicinare le persone al mondo del vino. È un momento di festa e di incontro".

 

Ma l'idea è replicabile in altre realtà? "Assolutamente , ma serve una forte organizzazione e una filosofia aziendale orientata alla qualità e alla sostenibilità. Non è solo una tecnica, è un approccio", conclude Sarah Dei Tos.

 

La Vigna di Sarah

Via Col de Luna 6

31029 Vittorio Veneto (TV)

Cellulare: +39 340 600 3442

Email: info@lavignadisarah.it


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