Il Catasto dell'Uva da Tavola è stato lanciato il 9 febbraio 2023 a Fruit Logistica nell'area collettiva Italy The Beauty of Quality. Il progetto porta la firma della Cut, la Commissione Italiana Uva da Tavola, e di Cso Italy

 

Dalla loro collaborazione, concretamente avviata nel gennaio scorso, sta nascendo uno strumento strategico che andrà ben oltre i dati fino ad oggi a disposizione: 45mila ettari di uva da tavola in Italia, 60% in Puglia, 35% in Sicilia, terza produzione frutticola nazionale dopo mele e pesche nettarine. Il punto è che, secondo una nota di Cut, "non sempre le statistiche a disposizione sono corrette".

 

Ma non solo: per diventare utile alle aziende, per la loro programmazione produttiva e commerciale, "i dati devono anche contenere indicazioni precise e aggiornate sulle varietà impiantate e sull'anno di impianto", in modo da poter stimare periodi di raccolta e avvio al mercato e produttività per ettaro.

 

Il presidente di Cut, Massimiliano Del Core, e la direttrice di Cso Italy, Elisa Macchi, hanno illustrato nel dettaglio il progetto davanti ad un'attenta platea di imprenditori, in particolare pugliesi e siciliani, e hanno spiegato "proprio la collaborazione delle aziende e dello loro organizzazioni è fondamentale per la riuscita del progetto". Il lavoro è in corso ed il campione - per ora di 35 Op per un totale di 8mila ettari - si sta allargando.

 

La Cut ha trovato in Cso Italy il partner ideale per arrivare ad un Catasto attendibile, preciso e gestito in modo professionale per risultare alla fine davvero utile. Cso Italy ha trovato nella Cut un partner per allargare le sue competenze sull'uva da tavola e, in prospettiva, sulle produzioni del Sud.

 

A confermare la bontà del progetto sono intervenuti Teresa Diomede di Apoc Salerno, la prima Op italiana per ettari di uva da tavola (2.100), Luigi Rizzo di Op Terre di Bari e, per la Sicilia, Salvatore Novello, vicepresidente di Op Valleverde, tutti convinti sostenitori dell'iniziativa.

 

Il presidente Del Core nelle conclusioni ha invitato gli imprenditori presenti ad entrare nel progetto, che si allargherà anche a breeder italiani (stanno crescendo in Puglia e Basilicata) e stranieri.