Il regolamento europeo sull'agricoltura biologica e sull'etichettatura dei prodotti bio è stata approvatoa ieri, 22 maggio 2018, dal consiglio europeo ed entrerà in vigore il primo gennaio 2021.

La decisione di adottare il testo del regolamento, che stabilisce nuove norme per l'agricoltura biologica, elimina l'ostacolo finale per la modernizzazione del settore e l'armonizzazione delle norme riguardanti la produzione biologica sia all'interno dell'Unione europea che nei paesi terzi.

Phil Hogan, commissario per l'agricoltura e lo sviluppo rurale, ha dichiarato: "Oggi è un giorno per il quale molte persone hanno lavorato duramente: l'approvazione del testo consente ai produttori biologici di pianificare con fiducia e certezza sulla base di nuove regole che entraranno in vigore nel 2021. Il settore biologico ha acquisito un'importanza sempre maggiore anche se la crescita è stata compromessa da regole che non erano più adatte allo scopo".

"Il settore biologico europeo è su una traiettoria ascendente e il presente regolamento sosterrà la crescita del settore fornendo un quadro legislativo adeguato - ha aggiunto ancora Hogan - I produttori, gli operatori e i partner commerciali hanno ora due anni e mezzo per adeguarsi al nuovo quadro legislativo. Il nuovo contesto legislativo è favorevole alla crescita".


La posizione di Copagri

Dopo l'ok definitivo del Consiglio, e in previsione della riunione del Consiglio agricoltura e pesca di metà giugno, Copagri ha ribadito la preoccupazione per i provvedimenti comunitari che vanno fortemente a penalizzare l'agricoltura nazionale, messa già fortemente a rischio dai paventati tagli al bilancio dell'Unione europea post-brexit e in particolare ai fondi per la Pac e per i programmi di politica di coesione.

Pur non mancando di elementi di positività, il nuovo regolamento comunitario, sotto la spinta dei paesi del Nord Europa, non è al passo con il grande sviluppo del comparto e inficia il trend fortemente positivo del biologico nel nostro paese. 

"Dobbiamo essere artefici della politica agricola comunitaria, invece di limitarci a subirla", afferma il presidente nazionale della Copagri Franco Verrascina.
"Chiediamo pertanto al ministro dell'Agricoltura di essere presente e farsi sentire a Bruxelles, nell'auspicio di poter avviare concrete e positive sinergie nell'interesse del comparto primario, vera spina dorsale del Paese".