A sollevare il problema in una nota è stato il presidente della federazione nazionale olivicola di Confagricoltura Pantaleo Greco, seguito dopo alcuni giorni dal comunicato congiunto del Cno, il Consorzio nazionale olivicoltori, di Unasco e Unapol, che fa il quadro di una situazione critica.
Il freddo ha creato situazioni di sofferenza sulle piante a macchia di leopardo un po' su tutta la penisola, in particolare nel Centro Sud, specialmente nel Lazio e in Puglia, ma anche in Calabria, Campania, Toscana e Liguria, mentre in Umbria è già stato attuato il sistema di segnalazione dei danni.
Nelle province di Bari e di Barletta Andria e Trani, già dagli inizi di marzo sono stati evidenti gli effetti del freddo con le piante che hanno riportato spaccature della corteccia, gemme bruciate dal gelo, caduta delle foglie e dove secondo le stime del Cno è prevista una perdita della metà della produzione.
Una situazione che va ad aggiungersi ai cali produttivi delle ultime annate andando a incrinare un settore importante per l'agricoltura d'Italia, e su cui grava anche la situazione della infestazione da Xylella fastidiosa.
Per i presidenti del Cno, Gennaro Sicolo, dell'Unasco, Luigi Canino, e dell'Unapol, Tommaso Loiodice, lo scenario che si sta presentando in questa primavera è molto più grave di quanto si potesse immaginare e dal punto di vista economico è stimato un danno da 1 miliardo di euro.
Ora i rappresentanti delle tre associazioni nazionali degli olivicoltori chiedono l'attivazione di tutte le misure possibili a sostegno degli olivicoltori seriamente colpiti dalle gelate, a partire dalla richiesta di riconoscimento dello stato di calamità naturale nelle zone maggiormente interessate, compresa la sospensione degli oneri previdenziali a carico delle aziende agricole colpite e la sospensione dei rimborsi delle rate di mutui e prestiti agrari
E lanciano al ministro dell'Agricoltura e al prossimo Governo la richiesta di attuare un programma concreto di supporto alla olivicoltura italiana.