Ancora la scorsa settimana, Confagricoltura Taranto, aveva sottolineato l’esigenza di una mobilitazione del mondo agricolo meridionale a seguito delle crisi di pomodoro, agrumi, grano duro e di quanto avvenuto tra Strasburgo e Bruxelles sulla concessione alla Tunisia di esportare verso l’Ue un ulteriore contingente di olio di oliva senza dazio nel 2016–2017, di 70mila tonnellate. Ma il Movimento riscatto ha battuto le altre organizzazioni agricole sul tempo, preceduta solo dalla manifestazione Coldiretti a Catania di qualche giorno fa.
Il made in Italy è a rischio. Questo il grido d’allarme che nella giornata di ieri ha trovato diffusione con la manifestazione del Movimento riscatto che ha coinvolto in particolare Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. E proprio ieri il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, ha incontrato a Bruxelles gli altri ministri agricoli per chiedere l’attivazione delle clausole di salvaguardia presenti nel trattato Euromediterraneo.
“Dalla Campania, precisamente dal comune casertano di Pietravairano, abbiamo lanciato la prossima tappa della mobilitazione - spiega Gianni Fabris - entro 40 giorni è previsto lo sciopero nazionale della terra, una grande giornata di iniziative nazionali attorno a cui stiamo costruendo la trattativa con il Governo. Abbiamo già chiesto un tavolo con il ministro per le Politiche agricole e con le Regioni. Attendiamo quanto prima una loro risposta”.
Sicilia
Ieri Vittoria (Rg) si è fermata per rilanciare la vertenza agricoltura. Alla manifestazione di protesta hanno aderito tutti i comuni dell’area, aderenti alla Rete dei municipi rurali, le organizzazioni agricole locali e gli studenti. Il crollo dei prezzi dei prodotti orticoli e gli accordi europei che penalizzano i prodotti siciliani come l'olio tunisino o gli ortaggi marocchini, sono tra i punti della piattaforma rivendicativa degli agricoltori.
Intanto nei giorni scorsi l'assessore all'Agricoltura e alla pesca della Regione siciliana, Antonello Cracolici, ha affermato: “Ho fatto predisporre una proposta di delibera per la Giunta regionale per dichiarare lo stato di crisi degli agrumi e dei pomodori e pomodorini siciliani”.
Puglia e Basilicata
Centinaia di agricoltori hanno invaso ieri mattina la periferia di Altamura (Ba) manifestando con i loro trattori per chiedere maggiore tutela per il loro settore. La manifestazione è stata organizzata dal Movimento riscatto e dalla Rete dei municipi rurali che hanno indetto una giornata interregionale di mobilitazione per chiedere al Governo di aprire con l'Unione europea una trattativa per ottenere misure di salvaguardia sulle derrate agricole importate, anche in deroga alla normativa vigente per salvare le aziende agricole in crisi.
Gli agricoltori, alla guida di poco meno di trecento trattori, sono partiti in corteo da Borgo Venusio (Mt) percorrendo la statale 96 e dirigendosi verso Altamura. Alla manifestazione hanno partecipato anche rappresentanti di enti locali ed associazioni e si è conclusa nel palazzetto dello sport di Altamura.
Calabria
Circa trecento persone e trenta trattori agricoli hanno presidiato ieri gli uffici della cittadella regionale di Catanzaro. La protesta è stata promossa da un comitato spontaneo di agricoltori del Crotonese, in prevalenza di Isola Capo Rizzuto e Cutro, per i ritardi nei pagamenti dei premi dell’Unione europea sul primo pilastro della Pac e sul Psr Calabria. I ritardi sono dovuti al complesso rapporto tra Agea e l'organismo pagatore regionale Arcea.
Il comitato ha deciso di procedere lo stesso con la protesta, nonostante l’incontro avuto nei giorni scorsi con il consigliere regionale delegato, Mauro D’Acri; mentre nelle ultime ore anche il presidente Mario Oliverio aveva rassicurato gli agricoltori dichiarando che "nella prossima settimana sarà possibile liquidare le domande uniche per un importo complessivo pari a circa quaranta milioni di euro che vanno ad aggiungersi agli altri pagamenti già effettuati sulla domanda unica".
Lo stesso comitato ha infatti voluto puntare l'attenzione anche su altri temi, quali l'assegnazione del carburante agricolo e dei titoli di riserva, l'accesso al credito ed il programma di vaccinazioni per Blue Tongue. Alla manifestazione di protesta è infine intervenuto il consigliere D'Acri che nel rassicurare gli intervenuti sull'imminenza dei pagamenti per 36 milioni di euro, ha anche detto che tra non molto saranno disponibili i vaccini per Blue Tongue, già richiesti dalla Regione Calabria alle autorità competenti.