Ancora in stallo la situazione per i decreti sulle rinnovabili la cui rapida emanazione è stata più e più volte richiesta, tanto dalle associazioni di settore quanto dalle Regioni che, però, attendono le modifiche richieste la scorsa settimana per esprimere un parere favorevole, essenziale affinché il testo diventi legge.

Il Quinto conto energia che martedì 10 le Regioni hanno rispedito al Governo con la richiesta di alcune modifiche che sembrerebbero non negoziabili, è ora allo studio dei tecnici dei ministeri dell'Ambiente e dello Sviluppo economico.

Nel frattempo la stima del Gse sulle tempistiche per il raggiungimento del tetto massimo di spesa del quarto conto energia parla di quattro mesi.

 

Le modifiche

Le richieste, sostanzialmente, riguardano la 'sburocratizzazione' del meccanismo di accesso al registro degli impianti cui si accompagna la volontà di far slittare l'entrata in vigore dei decreti dal primo luglio al primo ottobre.

A ciò si aggiunge la richiesta di elevare il tetto di spesa previsto nei nuovi decreti da cinquecento milioni di euro a un miliardo e l'innalzamento a 20 kW del limite che impone l'obbligo di iscrizione al registro dei piccoli impianti.
Infine, avvallando la richiesta delle associazioni, le Regioni hanno richiesto che vengano ripristinati i premi per lo smaltimento dell'amianto a favore di coperture fotovoltaiche e quelli per chi si rivolge alla tecnologia europea o realizza impianti - superiori a cento kW di potenza - con componenti made in Italy o comunque in Europe.

 

Politica e rinnovabili

Di questi giorni l'intervento di Franceschini, capogruppo del Pd alla Camera, che in una lettera inviata al ministro Passera, definisce i decreti per il fotovoltaico e le altre fonti rinnovabili 'carenti e discutibili'.
In particolare – scrive il capogruppo Pd - il quinto conto energia, sembra più una scorciatoia per tagliare le tariffe che il frutto di una strategia coerente e complessiva”.
Il rischio secondo Franceschini è quello di mettere in difficoltà imprese e investitori che necessitano di certezza, stabilità e trasparenza normativa nel percorso di riduzione degli incentivi orientato alla 'grid parity'.
Il capogruppo invita quindi il Governo a raggiungere un accordo con le Regioni, a suo dire “necessario, anche alla luce delle proposte presentate da queste ultime al tavolo Governo Regioni”.

 

Rinnovabili e sociale

Intanto, pochi giorni fa il Gestore dei servizi energetici – Gse, ha presentato alla Camera il progetto 'energie per il solare' che prevede l'installazione di impianti ad energie rinnovabili in carceri e comunità.