Lombardia
Viticoltura, bando da 1,5 milioni per investimenti

Un milione e mezzo di euro per la nuova campagna vitivinicola 2011/2012 e priorità per i giovani e la viticoltura di montagna. L'ha annunciato l'assessore all'Agricoltura della Regione Lombardia Giulio De Capitani, commentando la delibera approvata dalla Giunta regionale.

In particolare, la misura finanzia impianti per il trattamento e la commercializzazione del vino e infrastrutture vinicole, dall'acquisto di barriques e di attrezzature all'allestimento di sale di degustazione fino alla creazione di siti internet.

Tra le novità da segnalare, a partire da questa campagna potranno presentare domanda anche le cooperative agricole e le imprese di piccole dimensioni. La spesa minima ammissibile  è infatti diminuita da 20.000 a 10.000 euro.

"Il bando è stato modellato per rispondere il più possibile alle reali esigenze dei nostri viticoltori e, ancora una volta, conferma l'attenzione di Regione Lombardia nei confronti dei nostri giovani agricoltori e delle produzioni di qualità" ha commentato l'assessore De Capitani. "I criteri per la definizione della graduatoria assegneranno infatti, a parità di punteggio, la priorità ai giovani agricoltori, alle produzioni biologiche e a basso impatto ambientale, alla viticoltura di montagna e in forte pendenza, che contribuisce alla sicurezza e alla bellezza dei nostri paesaggi".

A partire dalla campagna 2011/2012 non saranno più applicate le norme comunitarie sull'estirpazione volontaria che concedevano, alle zone escluse dal regime di estirpazione, particolari priorità di accesso ai finanziamenti dell'Ocm (Organizzazione comune di mercato) vitivinicola. Per continuare a garantire condizioni di favore alle imprese vitivinicole di montagna, il bando assegnerà un punteggio aggiuntivo alle aziende situate a un'altezza superiore ai 500 metri, a quelle caratterizzate da una pendenza maggiore del 25% o con terreni terrazzati.

Fonte: Regione Lombardia

 

Veneto
Vitivinicoltura, bando regionale da oltre 4 milioni

Anche il Veneto si è attivato per sostenere le proprie imprese vitivinicole: la Giunta regionale ha infatti approvato il bando che apre i termini per presentare domande di contributo a fondo perduto per investimenti effettuati da imprese agricole e aziende di trasformazione e commercializzazione del settore. Per queste finalità, previste da regolamenti comunitari e inserite ne programma nazionale di sostegno al comparto per il 2012, al Veneto sono stati assegnati complessivamente 4.028.207 euro.

Il provvedimento verrà pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione: gli interessati potranno presentare le richieste nei 60 giorni successivi. Criteri, disposizioni amministrative, applicative e procedurali per l'attuazione dell'iniziativa sono contenuti in due distinti allegati alla delibera di Giunta: uno riferito agli investimenti nelle aziende agricole vitivinicole; l'altro agli investimenti nelle aziende di trasformazione e commercializzazione. Gli allegati contengono disposizioni e condizioni per l'accesso ai benefici, l'intensità dell'aiuto, gli investimenti ammissibili, i criteri di priorità, le modalità di rendicontazione e di erogazione. La gestione tecnica, finanziaria ed amministrativa dei procedimenti farà capo ad Avepa.

"I contenuti degli allegati – ha spiegato l'assessore regionale all'Agricoltura Franco Manzatorispecchiano quelli previsti nei bandi del Programma di Sviluppo Rurale del Veneto per le misure 121 'Ammodernamento delle aziende agricole' e 123 'Accrescimento del valore aggiunto delle produzioni agricole'. L'entità dell'aiuto sarà del 40% della spesa ammissibile per le aziende agricole; del 30% per le imprese di trasformazione e commercializzazione, quota che scende al 20% per le aziende cosiddette intermedie (che occupano da 250 a 750 persone e il cui fatturano non supera i 200 milioni)".

"Per i vini del Veneto – ha concluso Manzato – si tratta di una ulteriore opportunità per migliorare il loro riposizionamento verso l'alto a livello nazionale, europeo e mondiale".

Fonte: Regione Veneto

 

Marche
Tino Arosio è il nuovo direttore di Coldiretti regionale

"Promuovere l'innovazione e le esperienze di filiera corta dal produttore al consumatore, attraverso le opportunità offerte dal progetto per una filiera agricola italiana, a sostegno di un settore che nel 2010 ha visto un aumento degli occupati del 6%".

E' uno degli obiettivi di Tino Arosio, nominato nuovo direttore della Coldiretti Marche, con le sue trentamila imprese associate, oltre a quattro federazioni provinciali, quaranta uffici zona e duecentoquattordici sezioni periferiche.

Cinquantatre anni, nato a Milano, sposato con due figlie, il neoresponsabile della Federazione regionale prende il posto di Angelo Corsetti, passato a sua volta a dirigere la Coldiretti del Friuli. Arosio ha iniziato la sua carriera in Coldiretti Milano nel 1979, assumendo poi via via gli incarichi di vicedirettore delle Federazione meneghina, di direttore della Coldiretti Como, della Coldiretti bresciana e, dal 2010, nuovamente di Como, assieme a Varese. Si è anche occupato di patronato e cooperazione.

"Questa Regione ha un tessuto imprenditoriale dinamico con aziende moderne e capaci di farsi carico di gestire l'intera filiera produttiva – spiega il nuovo direttore della Coldiretti marchigiana - L'impegno è sostenere questo sistema attraverso le opportunità offerte dal nostro progetto, con l'obiettivo di un incremento del reddito che è poi una delle condizioni basilari perché le aziende rimangano sul territorio, assicurando sviluppo ma anche servizi a tutela dell'intera collettività".

Un settore che, nonostante la crisi, continua a dare segnali importanti, come testimonia l'aumento del 6% del numero degli occupati, registrato dall'Istat nel 2010 rispetto all'anno precedente nella regione Marche.

Fonte: Coldiretti Marche

 

Piemonte
Erogato l'anticipo agroambientale 2011

L'Agenzia regionale piemontese per le erogazioni in agricoltura (Arpea) ha comunicato i dati di esecuzione pagamenti dell'anticipo agroambientale al 75% del contributo ammissibile della campagna 2011. La somma è di 18.076.420 euro erogati, per un totale di 9.232 beneficiari. Al termine di settembre Arpea aveva erogato il saldo della domanda 2010 per quanto concerne le misure agroambientali.

Nello specifico - spiega un comunicato della Regione - il riepilogo dell'operazione evidenzia pagamenti per 2.255.638,55 euro solo per la misura 211 (indennità a favore degli agricoltori delle zone montane) per un totale di 2415 beneficiari. Nell'ambito della misura 214 (pagamenti agroambientali - compresa la mis.f7 del Psr 2000-2006, mis. 2078f1, mis. 214 health check), sono stati erogati 15.820.781,45 a 6817 beneficiari.

Claudio Sacchetto, assessore regionale all'Agricoltura, ha dichiarato: "Un altro importante impegno è stato portato a termine da Arpea, un traguardo, che oltre a fare il paio con l'anticipo Pac del 42% del premio sulla campagna domanda unica 2011 erogato a luglio, evidenzia che l'agenzia, insieme all'assessorato, ha intrapreso un percorso di crescita tangibile, che sfocia in pagamenti sempre più puntuali e coerenti alle direttive europee".

Fonte: Agrapress

 

Umbria
Giovani agricoltori, costituita l'Anga regionale

"I giovani sono risorsa e futuro per l'agricoltura e rappresentano, per l'Associazione e per l'economia un laboratorio di innovazione e cambiamento, ancor più in questo momento di grave crisi, per incoraggiare la creazione di nuove imprese, accompagnare al consolidamento quelle appena costituite e valorizzare idee e competitività". Lo ha detto il presidente dei giovani di Confagricoltura, Nicola Motolese, intervenendo all'incontro: "Diamo credito ai giovani agricoltori" organizzato in occasione della costituzione della federazione regionale dell'Anga Umbria.

E' stato eletto presidente Giovanni Maria Angelini Paroli, laureato in Economia del turismo e titolare di un'azienda agricola ad indirizzo olivicolo e cerealicolo e di un agriturismo a Norcia, in Valnerina; vicepresidente Alberto Floridi, già presidente Anga Terni. 

"Il giovane agricoltore si muove oggi in uno scenario assolutamente inedito - ha sottolineato il neo presidente Angelini Paroli -. Da un lato la progressiva ridefinizione del sostegno pubblico all'agricoltura, con tagli netti alle risorse e sempre meno provvedimenti di rilievo all'orizzonte; dall'altro la crescente competitività che anima i mercati internazionali, che aumenta sensibilmente l'esposizione al rischio dei nostri agricoltori".

Fonte: Confagricoltura

 

Lombardia
Meno aziende, ma più competitive

Positivi per la Lombardia i dati provvisori del censimento Istat dell'agricoltura: in Regione la dimensione media aziendale è passata dai 14,6 ettari del 2000 ai 18,4 ettari del 2010, con una consistenza media di 100 capi bovini e di 1.800 capi suini per azienda. Solo le aziende agricole con superficie superiore a 50 ettari negli ultimi 10 anni hanno registrato un trend demografico positivo (+7%): esse però rappresentano soltanto il 10% del totale delle imprese agricole lombarde.

"Ciò pone - commenta Fabio Perini, presidente di Fedagri-Confcooperative Lombardia - un reale rischio di marginalità per le imprese più piccole e meno competitive, in maniera anche più accentuata rispetto al resto d'Italia, e rivela a chiare lettere l'importanza vitale del dimensionamento, della strutturazione e della crescita delle imprese agricole che presidiano le rispettive filiere".

"La fotografia scattata dal Censimento dimostra a nostro avviso – conclude il presidente di Fedagri Lombardia – che l'aggregazione, di cui la cooperazione è uno strumento importante e rappresenta l'unica strada percorribile per la competitività delle imprese, perché essere troppo piccoli alla lunga significa non avere ragione di esistere, se non per specifici segmenti di mercato; a questo proposito costantemente chiediamo ai nostri interlocutori istituzionali a tutti i livelli che le politiche di aggregazione diventino un asse portante delle politica agricola".

Fonte: Fedagri Confcooperative

 

Puglia
Sequestrato falso olio extravergine di oliva italiano

La Guardia di Finanza sequestrato circa 330.000 litri di olio extravergine d’oliva destinati al mercato giapponese che, pur essendo stato prodotto ed imbottigliato in Tunisia, riportava di fatto l’etichetta 'prodotto in Italia', utilizzando quindi fraudolentemente il marchio 'made in Italy'. La Cia - Confederazione italiana agricoltori di Taranto ha espresso grande soddisfazione per la riuscita dell'operazione

Fonte: Cia Puglia

 

Emilia-Romagna
Acquisti dall'agricoltore? In Emilia Romagna te lo dice l'iPhone

In Emilia Romagna un consumatore su due ha fatto almeno una volta acquisti direttamente dal produttore, mentre sono già oltre 5.500 le aziende che fanno vendita diretta in azienda o negli 80 mercati contadini attivi in regione. 

Lo comunica Coldiretti regionale secondo cui, a fronte dei reiterati allarmi alimentari, veri o presunti che siano, cresce la tendenza dei cittadini di andare alla fonte degli alimenti, rivolgendosi direttamente agli agricoltori.

Per fornire un servizio sempre più efficiente a consumatori e produttori, Coldiretti Giovani Impresa dell'Emilia Romagna ha messo a punto la prima applicazione per iPhone che informa su dove trovare l’azienda che fa vendita diretta o l’agriturismo che offre ristoro e ospitalità.

I 71 milioni di utenti di iPhone a livello mondiale, i 14 milioni europei e i 2 milioni e 800 mila italiani che si trovassero a passare sul territorio dell’Emilia Romagna riceveranno informazioni su dove si trovano le aziende e i mercati di Campagna Amica, dove acquistare prodotti a Km0 e dove sono gli agriturismi di Terranostra, l’associazione agrituristica di Coldiretti. L'applicazione è scaricabile dall'App Store degli iPhone e degli iPad. I cittadini avranno a disposizione le informazioni sull’ubicazione di aziende e mercati, i prodotti in vendita, gli orari di apertura, il telefono ed eventuali e-mail e siti internet.

Nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica si trovano prodotti locali del territorio, che non devono affrontare lunghi trasporti con mezzi inquinanti e che vengono messi in vendita direttamente dall’agricoltore nel rispetto di precise regole comportamentali e di un codice etico ambientale, sotto la verifica di un sistema di controllo di un ente terzo.

Fonte: Coldiretti Giovani Impresa dell'Emilia Romagna