La sostanziale stabilità riscontrata nel mese di ottobre ha contraddistinto l'andamento dei prezzi anche a novembre. In generale, il quadro di mercato si è caratterizzato per la bassissima attività di scambio.

Sulla piazza di Bologna, il prezzo all'ingrosso del frumento duro fino è rimasto attestato durante tutto il mese sulla soglia dei 185 €/t (franco partenza). Livello simile per la medesima varietà sulla piazza di Foggia, con il prezzo bloccato da metà ottobre sui 188 €/t. Stabile sulla soglia dei 190 €/t (franco arrivo) il prezzo del frumento duro fino sulla piazza di Milano.
Rispetto a 12 mesi fa, l'attuale livello di prezzo mantiene una variazione negativa del 25% circa sulle principali piazze di scambio, in linea con quanto rilevato a ottobre. In un mercato in cui gli operatori sono in attesa delle primissime informazioni circa l'andamento delle nuove semine, con l'incognita di una possibile rilevante contrazione, l'attuale fase di "pesantezza" degli scambi si spiega con una serie di cause.

In primo luogo, a fronte di una domanda in fase di attesa, si è registrata ancora una situazione di ampia disponibilità di merce, accresciuta ulteriormente dall'afflusso di prodotto extra-UE, proveniente principalmente dal Canada, il cui raccolto si attesterebbe sui 5,5 milioni di tonnellate. A favorire l'import di grano duro, oltre al permanere di un cambio valutario euro-dollaro favorevole alle importazioni, è stata anche la decisione dell'Unione Europea di azzerare i dazi sulle importazioni di grano duro di qualità. Per quanto riguarda il mercato maidicolo nazionale, nel mese di novembre esso si è contraddistinto per un andamento in leggero rialzo dei prezzi all'ingrosso.

Si è replicata, dunque, seppur con intensità più lieve, la tendenza già registrata nel mese di ottobre. Dopo un leggero calo riscontrato nelle rilevazioni di apertura del mese, sulle piazze di Bologna e Milano il prezzo ha registrato una crescita media del 4%, chiudendo il mese sulla soglia dei 145 €/t (franco arrivo). Leggermente inferiore il prezzo rilevato sulla piazza di Verona, attestatosi a fine mese sui 140 €/t (franco partenza). Il confronto con la fine di novembre 2008, quando sul mercato maidicolo si riscontrava una fase di calo delle quotazioni, ha messo in evidenza sulle principali piazze una variazione positiva del prezzo del mais pari al 10% circa, unico caso tra i principali prodotti cerealicoli. I lievi aumenti di prezzo, verificatisi nonostante la buona disponibilità di prodotto nazionale e la persistente crisi dei consumi zootecnici che sta limitando fortemente la domanda mangimistica, sono dipesi principalmente dalla riduzione della merce posta in vendita, con gli operatori già proiettati al nuovo anno, e dai rialzi registrati per le quotazioni del mais presso il Chicago Board of Trade.

E veniamo al frumento tenero che, dopo i lievi rialzi di prezzo riscontrati ad ottobre, nel mese di novembre ha registrato una totale stabilità, con pochi scambi conclusi. Le quotazioni sia delle varietà panificabili che di forza sono rimasti invariati sui livelli riscontrati a fine ottobre. Sulla piazza di Milano, il frumento tenero panificabile ha chiuso il mese attestandosi sui 150 €/t (franco arrivo), con un aumento di appena 2 €/t rispetto alla prima rilevazione mensile. Stessa soglia di prezzo per il tenero panificabile sulla piazza di Bologna (franco partenza), che a fine mese si è posizionato sui 147 €/t. Per quanto riguarda il Veneto, sulla piazza di Verona il prezzo (franco partenza) della medesima varietà ha registrato nell'ultima rilevazione mensile un valore di 140 €/t. Il confronto con la fine di novembre 2008 mette in evidenza sulle principali piazze una variazione negativa del 10% circa (a fine ottobre si attestava sul -15%).
La stabilità evidenziatasi sul mercato nazionale è riconducibile in primo luogo al protrarsi della situazione di ampia disponibilità di merce, accresciuta dalla buona offerta che si registra sul mercato comunitario. Come per gli altri comparti cerealicoli, inoltre, il mercato continua a risentire negativamente del rafforzamento dell'euro nei confronti del dollaro, con conseguente vantaggio per le importazioni di frumento tenero dai paesi extra-UE. Infine, lo scenario internazionale.

I prezzi dei cereali sono stati sostenuti dall'andamento delle quotazioni sul Chicago Board of Trade dove i prezzi hanno mostrato una lieve tendenza al rialzo a causa di operazioni finanziarie o speculative sui contratti a termine che spesso non hanno trovato riscontro sul mercato fisico. Le quotazioni di frumento e mais hanno fatto registrare un andamento lievemente crescente nel corso del mese di novembre sulla borsa di Chicago, con il mais attestatosi intorno ai 400 cent di $ per bushel, ed il frumento che ha chiuso il mese intorno ai 570 cent di $ per bushel. Per quanto riguarda il frumento, la forza della moneta europea preoccupa le esportazioni di grani comuni tari a causa della perdita di competitività soprattutto per i grani di bassa e media qualità, mentre per i grani di alta quali tà non dovrebbero esserci problemi.

Il report Usda di novembre ha ulteriormente alzato le previsioni di produzione soprattutto per Russia e Kazakistan, provocando inizialmente leggeri ribassi sul Cbot. Nel prosieguo, le quotazioni sono state sostenute dall'andamento dei prezzi del mais e dalla debolezza del dollaro. Sui mercati comunitari i prezzi sono stati strettamente legati all'andamento dei prezzi dei mercati concorrenti nelle esportazioni (Usa, Russia e Ucraina in cui i recenti aumenti di prezzo sono stati compensati dalla debolezza del dollaro). I prezzi sul mercato europeo si sono, quindi, mostrati sostanzialmente stabili, con poche prospettive di aumento, attestandosi intorno ai 130 €/ t sul Matif.

Il mercato maidicolo internazionale è stato condizionato dalle stime di riduzione della produzione diffuse dall'ultimo rapporto Usda di novembre che hanno determinato un aumento delle quotazioni del contratto future con scadenza dicembre 09 sul Cbot, attestatesi sulla soglia dei 400 cent di $ per bushel. Mercati europei in lieve aumento a seguito degli apprezzamenti sui mercati internazionali, con valori sul Matif intorno ai 136-137 €/ t.