Si è cominciato a testare ed a verificare come l’uso di sostanze naturali di origine vegetale costituisca una delle possibili alternative o di affiancamento ai prodotti di sintesi nel controllo dei nematodi fitoparassiti.
Tequil per la sua specifica composizione a base di estratti vegetali (tra cui molto apprezzato è l’estratto acquoso di Quillaja saponaria), è sicuramente un’importante innovazione ed una risposta sostanziale alle attese degli imprenditori agricoli che desiderano raggiungere elevati e redditizi livelli produttivi.
Tequil, infatti, vigorizza e rinforza l’apparato radicale rendendolo più resistente agli attacchi dei parassiti della rizosfera tellurica (nematodi e patogeni del suolo), esercitando un’immediata azione biostimolante sull’apparato radicale favorendo l’emissione rapida di nuove radici e l’allungamento di quelle esistenti (azione auxino-simile).
La comunità scientifica ha mostrato molto interesse nello studio del Tequil effettuando numerose prove in Vitro (Univ. Di Napoli) e in Campo (Reg. Emilia Romagna, CNR Bari, Università di Napoli).
Le risposte tecniche hanno complessivamente evidenziato buoni incrementi produttivi, grazie all’effetto biostimolante, anche quando il contenimento dei nematodi ha svolto un ruolo più marginale.
Altro dato importantissimo, emerso da questo ultimo biennio, è l’importanza di una corretta metodologia applicativa (condizione fondamentale per ottenere ottimi risultati). In alcuni casi è risultato ideale frazionare le dosi di impiego in più applicazioni (2-3 interventi a seconda del ciclo colturale) per mantenere al di sotto della soglia di danno (IMI tra 2 e 3 della scala Lamberti) le popolazioni dei nematodi fitoparassiti, evitando la lisciviazione della soluzione, posizionandola e facendola permanere nell’area esplorata dall’apparato radicale. La distribuzione ideale del prodotto avviene con ale gocciolanti, impianti sprinkler o barre irroratrici.
Altresì interessante è la possibilità di utilizzare il Tequil durante tutto il ciclo vegetativo da solo o in uso sinergico con nematocidi di sintesi e con altre pratiche ecocompatibili (solarizzazione, sterilizzazione con vapore, portainnesti tolleranti ai nematodi, etc..).
Le epoche e le dosi di impiego variano dal post-trapianto o semina e durante tutto il ciclo vegetativo (assenza di tempi di carenza) da 15 a 60 L/ha a seconda del ciclo colturale di ogni specie (breve, medio o lungo) con applicazioni uniche o frazionate. Tequil correttamente impiegato seguendo i nostri protocolli applicativi riesce a conseguire apprezzabili risultati, consentendo il regolare sviluppo vegeto-produttivo delle piante.
Risultati post-applicativi di Tequil (foto 2, 3 e 4) dopo un precoce attacco di nematodi
su piantine di pomodoro in serra
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Fonte: Fertenia