![La tabella dei nomi](https://agronotizie.imagelinenetwork.com/materiali/Varie/Image/vite_e_vino/tabella-nomi-viti-resistenti-ott-2020-fonte-fondazione-edmund-mach-490.png)
I seguenti nomi sostituiranno le sigle con cui i genotipi erano stati inizialmente registrati
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I nomi Termantis e Nermantis possono essere associati ad entrambi gli incroci Teroldego x Merzling in quanto rimarcano caratteristiche comuni alle due varietà. In particolare: la bacca rossa, la sua resistenza, la maturazione precoce rispetto alla media, il colore rubino molto intenso e ovviamente il nome dei due vitigni da cui stato incrociato.
Quindi la sigla "F22p09" verrà chiamata Termantis: dall'unione delle prime lettere di Teroldego e Merzling nasce un nome per un vitigno "temerario" che non teme nulla grazie alla sua resistenza e produttività. La sigla "F22p10" invece Nermantis: il naming nasce dall'unione delle parole "nera" e "manto" che descrive il colore scuro dell'acino dell'uva di questo nuovo vitigno.
La sigla "F23p65" incrocio FR 945-60 x Merzling nome che rimarca le caratteristiche specifiche di questo vitigno, in particolare il riferimento alla produzione vino base spumante con buone note fruttate, sapido e con struttura, per questo è stato scelto il nome Charvir: l'iniziale Char riprende il termine Chardonnay mentre Vir (verde in latino) valorizza il colore dai riflessi verdi della bacca.
Infine la sigla "F26p92" incrocio Nosiola x Bianca si chiamerà Valnosia: il termine Val rimanda alla valle, al territorio e alla natura con un riferimento sottile alle vallate in cui è presente il Nosiola (Valle dei Laghi, Vallagarina, Valle del Sarca). La desinenza finale Nosia è una contrazione di Nosiola come ulteriore rimando al vitigno principale di origine.
![Grappolo F26P92](https://agronotizie.imagelinenetwork.com/materiali/Varie/Image/varie/uva-vite-grappolo-F26P92-ott-2020-fonte-fondazione-edmund-mach.jpg)
Grappolo F26P92
"E' una grande soddisfazione per la Fondazione Edmund Mach completare con questo ultimo tassello la scelta dei nomi, un percorso articolato e impegnativo, frutto del paziente lavoro dei nostri ricercatori" spiega il presidente della Fem Mirco Maria Franco Cattani. "Un risultato che conferma l'impegno dell'agricoltura del Trentino, determinata a perseguire la strada di una viticoltura sempre più sostenibile. I nomi individuati, che vanno di fatto a sostituire le sigle inizialmente attribuite alle varietà, richiamano i genitori di queste nuove accessioni che, assieme a Civit, ci auguriamo possano venire accolte con interesse da parte dei produttori locali e non solo".
A fargli eco Enrico Giovannini, presidente del Civit. "Era importante trovare dei nomi allettanti che potessero dare lustro alle caratteristiche delle nuove varietà, iscritte al Registro nazionale lo scorso giugno, e dare merito alle origini trentine. Sono nomi maggiormente memorizzabili e appetibili per i fruitori finali. Spero che il mondo vitivinicolo accolga positivamente i nuovi vitigni e i nomi che portano. Se siamo arrivati a questo risultato è grazie alla fruttuosa collaborazione con la Fondazione Mach".
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Fonte: Fondazione E. Mach