Gli americani (soprattutto quelli con maggiore disponibilità economica) sono infatti molto impauriti dalla presenza di agrofarmaci nel cibo. Paura che talora potrebbe essere ben giustificata se si compara quello che è autorizzato negli Usa con quello autorizzato nell'Unione europea, dove i consumatori possono stare più tranquilli.
Negli Usa, per esempio, è autorizzato l'uso di ben settantadue agrofarmaci che sono totalmente banditi nell'Ue.
Questi agrofarmaci rappresentano circa un quarto del consumo totale degli Stati Uniti e il loro uso è stabile o anche in aumento negli ultimi 10 anni. Se poi andiamo a osservare i residui permessi i risultati possono essere sbalorditivi, con quantitativi massimi ammessi che negli Usa risultano spesso moltiplicati rispetto all'Unione europea.
E' rilevante che anche il Brasile e addirittura la Cina abbiano legislazioni più restrittive rispetto agli Stati Uniti - dove la cancellazione, la riduzione della dose di uso e dei tempi di carenza è divenuta una pratica volontaria e quasi mai un atto da parte dell'Epa (l'ente per la protezione ambientale).
In conclusione: vero è che dagli Stati Uniti importiamo un sacco di belle cose. Per altre è forse meglio arrangiarci.