Mai più rinvii
In un paese dove l’inno nazionale è ancora provvisorio1 non sorprende siano molte le faccende ancora in sospeso.
Indubbiamente il provvedimento legislativo più atteso è quello sui prodotti fitosanitari per l’uso non professionale: il prolungato periodo di incertezza in questo settore sta raffreddando anche le imprese meglio intenzionate ad investire.
Se il brutto anatroccolo che ha spaventato tutta la filiera europea per la sua intransigenza diventerà un cigno capace di conciliare la protezione del consumatore e dell’ambiente con la sostenibilità economica ne beneficierà l’intero settore. Un po’ di sano pragmatismo non ha mai fatto male a nessuno: basta uniformarsi ai più importanti paesi europei (se non lo facciamo con le buone ci pensa la procedura Tris e la minaccia di procedura di infrazione – così almeno riferiscono i bene informati – a farlo con le cattive) e i principali attori della filiera troveranno economico sviluppare prodotti innovativi per tutta Europa.
Se continueremo a inseguire Svezia, Danimarca e Finlandia richiedendo la luna, faremo scappare gli imprenditori onesti lasciando via libera all’illegalità: agrofarmaci venduti con etichetta da concime, biocidi venduti come insetticidi per le piante e via frodando…
E che dire dei coadiuvanti? Le autorità comunitarie se ne dovranno fare carico prima o poi, in quanto il regolamento 1107/2009 sugli agrofarmaci e simili prevede che per questo tipo di prodotti venga messa a punto una procedura comunitaria che, sulla falsariga degli agrofarmaci, avvierà una revisione dell’esistente e una meccanismo per il rilascio delle rispettive autorizzazioni. Il fatto che la Ue abbia lasciato che gli Stati membri adottassero una propria procedura nazionale di autorizzazione (non c’è solo l’Italia ad averli regolamentati, anche se la procedura italiana è quella attualmente più restrittiva) senza colpo ferire è segnale che questo argomento non è ai primi posti della lista di priorità, vista anche l’impressionante quantità di sostanze attive che dovranno essere rinnovate da qui a oltre il 2020…
Come è sempre successo in passato, anche qui l’Italia precorre i tempi: la procedura italiana, trasmessa come prassi alle autorità europee sin dal 2016, è già in linea con i desiderata della tecnocrazia comunitaria, prevedendo di analizzare non solo le proprietà indesiderate di un prodotto preso singolarmente, ma richiede di documentare anche gli effetti dell’associazione con gli agrofarmaci con cui si prevede di utilizzare il coadiuvante. Un po’ quello che richiede il regolamento sugli agrofarmaci e cioè di non limitarsi a prendere in considerazione un singolo prodotto, ma quella di analizzare anche eventuali interazioni con altre sostanze.
Mai più cause
Non ce ne vogliano gli avvocati, che sicuramente riuscirebbero a vivere brillantemente anche con qualche causa in meno, ma vorremmo che nel 2017 si facesse meno uso del mezzo legale per far valere i propri interessi.
Nel 2016 i tribunali hanno deciso definitivamente che tutti, non solo le autorità preposte a valutare i dossier, hanno diritto a conoscere quali sostanze vengono immesse nell’ambiente, anche quelle normalmente protette dalla divulgazione in quanto segreti commerciali o industriali (leggi l'approfondimento su AgroNotizie).
Non sappiamo quale rilevanza pratica e quale minaccia per l’industria possa costituire questo precedente, che guarda caso è iniziato da una diatriba sul glifosate, certo è che poteva essere comodamente evitato…
Si prevede comunque un 2017 infuocato anche sul fronte del Pan, non solo perché ci si sta rendendo conto che le sue futuribili (per non dire irrealistiche) prescrizioni stanno privando di mezzi tecnici spesso indispensabili le aree civili e non solo, ma che tra le categorie che questo provvedimento ha scontentato figura anche l’ordine degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati, che ha appena perso un ricorso al Tar contro l’obbligo di frequentare corsi di abilitazione per l’acquisto e la vendita degli agrofarmaci anche per i “tecnici liberi professionisti che hanno che hanno superato un esame di Stato abilitante alla professione di fitopatologo”.
Comunque in un comunicato stampa l’ordine ha preannunciato ricorso al consiglio di Stato, per cui la piena occupazione, almeno nel settore forense, sarà garantita!
Mai più cambiamenti di etichetta inutili
Anche questo proposito andrà sicuramente disatteso: nel 2016 venti regolamenti di modifica dei livelli massimi di residuo dei principi attivi sulle derrate alimentari e 67 decreti di ri-registrazione di prodotti fitosanitari hanno causato variazioni di centinaia di etichette di agrofarmaci. Il 2017 è già iniziato di gran carriera con l’entrata in vigore del settimo adeguamento al progresso tecnico del regolamento Clp, con relativi cambiamenti in etichetta.
Entro la fine dell’anno dovranno essere ri-registrati tutti i formulati rameici, prima del rinnovo della sostanza attiva e una ulteriore ri-registrazione entro il 2018…
Meno autorizzazioni in deroga per emergenza fitosanitaria
Scordatevelo: non siamo nemmeno a metà gennaio e abbiamo emergenze “prenotate” sino ad agosto! Complice la cronica carenza di insetticidi efficaci contro alcuni “flagelli” come la cimice dei fruttiferi e la Tuta absoluta contro cui si stanno sperimentando una quantità mai vista di soluzioni, l’emergenza sarà normalità per non sappiamo quanti anni!
Meno problemi di smaltimento scorte
Ma quando mai: il 1° giugno scadrà il termine per la vendita dei prodotti pericolosi con la vecchia etichetta Dpd. Secondo voi non ci saranno etichette Dpd in circolazione dopo la scadenza dei termini?
Chiarezza finale sul glifosate
Concludiamo il pezzo con una ventata di ottimismo: l’agenzia europea delle sostanze chimiche (Echa) entro il 2017 dovrà esprimersi sulla cancerogenicità del glifosate per poter consentire un parere definitivo su questo importantissimo mezzo tecnico.
Approfondimenti per studiosi, addetti ai lavori o semplicemente curiosi
- Pagina della DG Grow sul provvedimento interministeriale sugli agrofarmaci per utilizzatori non professionali (Procedura Tris)
- Pagina del ministero della Salute dedicata ai coadiuvanti
- Portale del ministero della Salute relativo alle autorizzazioni in deroga per emergenza fitosanitaria (anno 2016)
- Linea guida per le autorizzazioni in deroga per emergenza fitosanitaria
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Agronotizie