Creare valore. Crearlo per tutti. Queste dovrebbero essere le sane logiche di filiera. Una filiera che inizia il proprio cammino alla semina in campo e che lo conclude con il posizionamento sugli scaffali dei supermercati del pane, della pasta e degli altri prodotti derivati dal frumento. Ogni giocatore della partita può contribuire, per le proprie competenze, all'incremento di tale valore: l'uso di macchinari appropriati, di sementi elette, di prodotti per la difesa e la nutrizione idonei a far conferire ai mulini grani di qualità e in abbondanza. Da lì in poi la qualità passa di mano e diventa più tema di processi industriali e distributivi. Restando con i piedi per terra, nella fattispecie sui campi di frumento, Cheminova Agro Italia e l’Università Politecnica delle Marche hanno contribuito a realizzare il convegno promosso da Agrigest dal titolo "Organizzazione e valorizzazione delle produzioni cerealicole marchigiane". Lo scenario è quello delle colline di Agugliano (AN), presso la cui sala consiliare si è tenuta la prima sessione dei lavori. All’incontro hanno partecipato cerealicoltori provenienti da tutta la regione, contoterzisti e tecnici coinvolti nella filiera cerealicola. E proprio di filiera si è parlato in apertura del convegno, dove Andrea Bordoni, dell’Assessorato Regionale Agricoltura della Regione Marche, ha marcato i punti chiave dell’organizzazione del mercato: dal conferimento del prodotto, alla selezione delle partite e al rispetto degli standard produttivi. Sono stati citati a tal proposito diversi esempi sull’organizzazione di filiera nel mercato dei cereali in altre regioni italiane, gettando le basi per la creazione di accordi di filiera anche nelle Marche. A seguire, Rodolfo Santilocchi, Preside della Facoltà di Agraria di Ancona, ha ribadito concetti a lui cari, come la gestione agronomica a basso impatto dei cereali, rilanciando le corrette pratiche per la semina su sodo e la loro ricaduta sul contenimento dei costi, punti cardine per una cerealicoltura che possa rimanere redditizia anche in futuro.
Al termine del convegno, si è tenuta la sessione in pieno campo presso l’Azienda Sperimentale “Pasquale Rosati” della Facoltà di Agraria, dove Santilocchi ha illustrato i risultati di una sperimentazione basata su diverse tecniche di lavorazione. Da essi emerge chiaramente il ruolo della semina su sodo nel recupero della fertilità dei suoli, in particolar modo in caso di rotazione pluriennale frumento-mais. Non sono mancate osservazioni e indicazioni sui positivi effetti che la semina su sodo mostra avere sulla disponibilità di riserve idriche, come pure nel contenimento dei fenomeni erosivi. Appurati i suoi indiscutibili vantaggi in determinati areali, va però ricordato come la semina su sodo mostri talvolta l'effetto indesiderato di aumentare la pressione delle malattie fungine dei cereali. Proprio circa le problematiche fitosanitarie, Alessandro Guarnone, responsabile Ricerca e Sviluppo di Cheminova Agro Italia, ha presentato in campo le linee di difesa fungicide basate su Impact® Supreme, formulato a base del triazolo sistemico flutriafol e di procloraz, in grado di contenere le principali malattie fungine del frumento, inclusa la temibile Fusariosi della spiga. Una corretta difesa anticrittogamica è infatti indispensabile per valorizzare al meglio la produttività e la qualità del frumento, pur mantenendo un occhio attento anche verso il contenimento dei costi. Complice una stagione primaverile particolarmente insidiosa per le malattie dei cereali, infatti, è stato possibile verificare direttamente in campo le qualità tecniche delle proposte di Cheminova Agro Italia, in particolare per il contenimento di septoriosi e della ruggine bruna, le due principali avversità presenti nei campi prova. Per la coltura del frumento duro seminato su sodo, il campo ha confermato l’importanza di seguire percorsi tecnici atti a garantire la sanità della coltura sin dalle prime fasi vegetative, attraverso la concia del seme, fino ad arrivare alla difesa dell’apparato fogliare e della spiga, dove ancora una volta Impact® Supreme, applicato in levata e a inizio spigatura, ha dimostrato le sue qualità con un risultato tecnico all’altezza dei migliori standard di mercato.
I campi sperimentali di Agugliano