Prosegue su AgroNotizie® la rubrica dedicata a migliorare la conoscenza delle pratiche di uso sicuro e sostenibile degli agrofarmaci, obiettivo dell'iniziativa Bayer AgriCampus.
Il settore degli agrofarmaci è strettamente regolato per offrire ad agricoltori e consumatori garanzie sulla salubrità delle produzioni alimentari. Le aziende produttrici devono infatti sottoporre alle autorità di vigilanza una ingente mole di documenti e passare attraverso stringenti processi di valutazione. E una volta avuto l'ok alla commercializzazione di un agrofarmaco devono offrire garanzie sui prodotti che immettono sul mercato. Tuttavia questo complesso sistema di tutele è minacciato dal contrabbando di agrofarmaci contraffatti.
Si stima infatti che il 13,8% dei prodotti per la difesa venduti ogni anno in Europa abbia una origine illegale (dati Euipo 2014), generando una perdita per l'industria legale pari a 1,3 miliardi di euro. E il danno per l'economia europea sale a 2,8 miliardi se si considera l'indotto.
Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo, nel 2021 ha stimato il giro d'affari degli agrofarmaci illegali nel mondo pari a 4,4 miliardi di euro l'anno. Con Paesi come il Brasile dove un flacone su cinque è tarocco.
All'interno dei prodotti contraffatti nessuno sa esattamente quali sostanze vi siano contenute. La presenza di principi attivi sconosciuti può creare problemi alle piante e lasciare residui che rendono le derrate non conformi ai disciplinari di produzione. Senza contare che rappresentano una minaccia per l'ambiente.
Per questo motivo, da molti anni Agrofarma, l’Associazione di Federchimica che rappresenta le imprese che producono agrofarmaci, è impegnata nella lotta contro gli agrofarmaci illegali. Una spada di Damocle che pende non solo sulle industrie che devono far fronte a ingenti danni economici, ma anche sugli agricoltori e sui consumatori.
"Come Associazione, per offrire un supporto costante sul territorio, abbiamo creato da tempo un numero verde (800 91 30 83) al quale può rivolgersi chiunque entri in contatto con agrofarmaci illegali o con prodotti che presentano caratteristiche sospette, quali ad esempio, prezzo insolitamente basso, confezioni non chiaramente identificabili o non integre", sottolinea Lorenzo Faregna, direttore di Agrofarma - Federchimica.
"Pensiamo, infatti, che il contributo di ognuno possa essere estremamente prezioso per l'efficace contrasto a questo fenomeno criminoso. Oltre al numero verde conduciamo anche diverse attività, anche di formazione con i Nas e gli organi di controllo".
Fortunatamente gli agricoltori che usano prodotti contraffatti sono una piccola minoranza. E i dati sulla sicurezza alimentare presentati dall'Efsa, l'Ente Europeo per la Sicurezza Alimentare, sono rassicuranti. Su quasi 88mila campioni di cibo analizzati nel 2021 solo il 3,9% aveva residui oltre la norma. E su questo fronte l'Italia può vantare produzioni d'eccellenza, visto che nell'ortofrutta il 98,5% dei campioni aveva residui a norma, percentuale che sale al 99,6% per cereali, olio e vino (dati Ministero della Salute, 2021).
La criminalità organizzata dietro al traffico di agrofarmaci contraffatti
Ma chi produce e distribuisce gli agrofarmaci contraffatti? Per comprendere meglio questo fenomeno abbiamo intervistato Hans-Joachim Henn, a capo dell'Unità Anticontraffazione di Bayer. "I principali produttori di sostanze attive sono le aziende cinesi, che poi esportano in giro per il mondo grandi quantitativi di prodotti chimici in maniera illegale. Queste sostanze attive vengono poi miscelate e imbottigliate con packaging del tutto simili a quelli originali".
Ad importare dalla Cina non sono società europee, ma aziende con sede nei Paesi limitrofi, come Bielorussia, Moldavia o Turchia. Qui avviene la preparazione della miscela che poi viene confezionata ed entra in Europa attraverso canali illegali e documentazione contraffatta. "Tutti i soggetti coinvolti sanno bene di operare in violazione delle leggi", sottolinea Henn.
Una volta in Europa i prodotti vengono smerciati attraverso differenti canali di vendita. Si va dall'ecommerce (in rapida crescita) a rivendite conniventi o ignare, fino ad uno smercio capillare direttamente in azienda agricola. "Si tratta di una vera e propria rete criminale, spesso con interessi in altri settori, come la droga o il traffico di armi", sottolinea Henn.
Agrofarmaci contraffatti, un danno per tutti
Spesso gli agricoltori non sanno di stare comprando un agrofarmaco contraffatto, qualcuno invece si fa sedurre dal prezzo conveniente e acquista merce di contrabbando, ignorando i pericoli a cui va incontro.
Per l'agricoltore utilizzare in campo un agrofarmaco acquistato sul mercato nero comporta rischi rilevanti. A darcene un'idea sono le analisi compiute sui prodotti ritirati. Alcune confezioni non contenevano alcuna sostanza attiva, risultando dunque inutili. Altre ne contenevano percentuali basse, non sufficienti per la difesa (ma in grado di generare resistenze).
Alcuni prodotti contenevano principi attivi vietati in Europa, esponendo dunque l'agricoltore a reclami e ritiri. E si pensi a cosa accadrebbe se molecole erbicide fossero presenti in agrofarmaci per la difesa.
I fitofarmaci contraffatti arrecano danno anche all'ambiente, visto che l'agricoltore applica in campo qualcosa di cui non conosce il reale contenuto. "Pensiamo all'inquinamento dei corpi idrici o all'impatto che queste miscele di sostanze sconosciute possono avere sulle api e sull'entomofauna utile", sottolinea Henn.
Fortunatamente i controlli delle autorità sono in grado di mettere al sicuro la filiera, intercettando eventuali derrate non a norma. Ma l'impiego di agrofarmaci contraffatti può minacciare le importanti garanzie su cui si basa il made in Italy.
"Le industrie sono direttamente impegnate per cercare di mettere gli agricoltori e gli organismi di controllo nelle condizioni di svolgere al meglio le loro attività", commenta Lorenzo Faregna. "Un ambito molto importante su cui puntare, ad esempio, è la tracciabilità del prodotto attraverso sistemi digitali. Si tratta di sistemi complessi, che richiedono ingenti investimenti, che le industrie stanno realizzando. Ovviamente, anche il contesto normativo dovrebbe agevolare tale cambiamento e non ostacolarlo. Siamo certi che le istituzioni saranno in grado di recepire eventuali modifiche di processo che si rendessero necessarie al fine di avere un sistema sempre meno esposto alla illegalità".
Safety Seal, un'etichetta per combattere la contraffazione
L'agricoltore in buona fede che prende in mano una confezione di agrofarmaco contraffatto difficilmente riesce ad individuare la differenza rispetto a quello originale. L'etichetta è duplicata fedelmente, così come la forma del barattolo è identica all'originale.
Per aiutare gli agricoltori onesti ad evitare truffe Bayer ha sviluppato Safety Seal, un sigillo che l'Azienda applica su ogni flacone di agrofarmaco che lascia i propri stabilimenti, ma anche sui sacchi di semente Dekalb. "Sul Safety Seal è presente un ologramma e un QRCode, il quale contiene dati criptati, leggibili unicamente grazie all'app Bayer Seal Scan App".
Safety Seal di Bayer
(Fonte foto: Bayer)
L'agricoltore che vuole avere certezze sull'autenticità del prodotto deve dunque prima di tutto verificare la presenza del sigillo, inquadrare tramite l'app il QRCode e prendere visione della pagina web con il certificato di autenticità dell'agrofarmaco.
"I QRCode sono univoci e seriali e perdono di validità dopo il primo utilizzo. Questo significa che per le aziende criminali è impossibile replicarli. Offrono dunque una garanzia totale sull'autenticità del prodotto", sottolinea Henn.
Safety Seal di Bayer è presente anche sui sacchi di sementi Dekalb
(Fonte foto: Bayer)
Agrofarmaci contraffatti, non ne vale la pena
La sostenibilità della filiera agroalimentare si basa sull'uso consapevole dei mezzi tecnici, come gli agrofarmaci. Ma utilizzare prodotti contraffatti mina alla radice la sostenibilità economica, sociale e ambientale dell'agricoltura.
Usare prodotti contraffatti espone le aziende agricole a danni alle colture e a ritiri di produzione. Inoltre l'uso di miscele dal contenuto sconosciuto è nocivo per l'ambiente e il consumatore. È per questo che è l'agricoltore il primo a dire #iocitengo, l'hashtag scelto da Bayer per la rubrica AgriCampus.
AgroNotizie® è un marchio registrato da Image Line® Srl Unipersonale
Bayer AgriCampus è un'iniziativa lanciata da Bayer Crop Science Italia con l'obiettivo di promuovere l'uso consapevole degli agrofarmaci.
Image Line è partner e su AgroNotizie® ha creato una rubrica per ospitare i contributi provenienti da Bayer e dai partner di AgriCampus.
Consigli tecnici che se seguiti si traducono in vantaggi sia per l'agricoltore che per l'ambiente e i consumatori. Perché per tutti gli attori della filiera vale l'hashtag #iocitengo
Appuntamento a luglio per la nuova puntata di Bayer AgriCampus