Il Trebbiano Romagnolo rappresenta uno dei vitigni più importanti dell'Emilia Romagna.
Molto coltivato nella provincia di Ravenna, nella zona di Lugo è conosciuto con il nome di Trebbiano della Fiamma, in quanto l’uva quando giunge a piena maturazione assume un bel colore giallo dorato carico e lucente. I principali sistemi di allevamento usati sono il Gdc ed il Casarza. 

La cantina Le Romagnole da anni però sta sperimentando sistemi di allevamento alternativi, che possano migliorare la coltivazione e ridurre i costi. Tra tutti il cordone libero, che ha un posto di rilievo tra i sistemi di allevamento proposti a livello internazionale negli ultimi decenni. Martedì 21 marzo 2017 si è svolto a San Savino di Fusignano (Ra) un incontro per presentarne i primi risultati.

"Considerata l’importanza del Trebbiano romagnolo - spiega Riccardo Castaldi, responsabile agronomico di Cevico -, che rappresenta circa il 50% del vigneti di collina e circa l’80% di quelli in pianura, abbiamo da qualche anno avviato una sperimentazione all'Azienda agricola Elino Zalambani, associata a Le Romagnole. Lo scopo era vedere l'adattabilità al cordone libero". Complessivamente Le Romagnole contano circa 20 ettari di Trebbiano romagnolo a cordone libero, oltre a circa 200 ettari di altri vitigni.
 
Esempio di cordone libero su Trebbiano romagnolo
(Fonte foto: © Castaldi-Cevico)

"Il cordone libero è un sistema di allevamento innovativo - continua Castaldi -, con una struttura molto semplice. E’ infatti composto da pali e 1 solo filo, su cui poggia il cordone permanente. Si adatta bene soprattutto per i vitigni dotati di germogli assurgenti e buona fertilità delle gemme basali, dato che richiede una potatura tendenzialmente corta. Lo utilizziamo infatti già da tempo su Pinot bianco, Chardonnay, Merlot, Sangiovese e Cabernet-Sauvignon, con ottimi risultati qualitativi e quantitativi.
Il vantaggio principale di questo sistema è quello di ridurre i costi di produzione in maniera drastica, grazie all'alto grado di meccanizzazione. Può essere infatti potato meccanicamente, con un impiego di mano d’opera compreso tra le 15 e le 25 ore/ettaro; per ottenere questo risultato viene eseguito un passaggio con prepotatrice meccanica e una rifinitura da parte di operatori posti su un carrello trainato o semovente dotati di forbici elettriche o pneumatiche".

 
Potatura meccanica su Trebbiano romagnolo allevato a cordone libero
(Fonte foto: © Castaldi-Cevico)

"L’assurgenza della chioma - conclude Castaldi - viene favorita eseguendo 4-6 cimature meccaniche lievi a partire dalla fase fenologica di prefioritura. La raccolta è meccanica. Sono consapevole che l’abbinamento tra Trebbiano romagnolo e cordone libero non sia facile e spontaneo, considerata la fertilità delle gemme basali, il portamento dei germogli e il peso dei grappoli del vitigno, e che siano necessari alcuni accorgimenti tecnici specifici per cercare di farlo funzionare correttamente. E’ comunque una strada che non volevo lasciare intentata, che mi sono sentito in dovere di seguire come tecnico viticolo.
I primi risultati sono incoraggianti e ci stimolano ad andare avanti nel cercare di mettere a punto qualcosa di diverso da quanto già conosciuto dai nostri viticoltori relativamente alla coltivazione di questo vitigno così caro ai Romagnoli".