Dopo il debutto parigino dello scorso settembre, abbiamo rivisto la gamma di trattori M7001 sul palcoscenico di Eima 2014, dove è stato possibile toccare con mano il grande balzo in avanti che la casa costruttrice giapponese ha spiccato verso le specifiche necessarie per competere sul mercato europeo.

La casa 'arancione' si fa largo, piano piano ma con tenacia ed efficacia impressionanti, in un mercato, l'Europa, che oggi assorbe il 12 per cento del volume di vendita di Kubota contro il 62 per cento assorbito dal mercato asiatico e australiano e il 24 per cento di quello nord americano.


"L'Europa è per il momento il mercato minore, ma crescerà grazie alla nuova serie di trattori M7001" ha affermato Dai Watanabe, presidente Kubota Europe, in occasione della conferenza stampa di Eima 2014.

Crescerà seguendo una strategia lenta, inesorabile e, a giudicare dai passi mossi fino ad oggi tra cui l'acquisizione nel maggio 2012 di Kverneland, incredibilmente efficaci.

Il colosso giapponese
Con casa madre di Sakai, vicino a Osaka in Giappone, Kubota Corporation, primo produttore di macchine agricole in Giappone e terzo nel mondo, sotto la guida del presidente e amministratore delegato Masatoshi Kimata, ha totalizzato un margine operativo - dato al 31 marzo 2014 - di 1,4 miliardi di dollari in positivo di 13,4 punti percentuali sul precedente periodo. 
Il fatturato aziendale è di 14,6 miliardi di dollari e l'obiettivo per il prossimo futuro è quello di raggiungere, anche grazie ai nuovi prodotti, la soglia dei 20 miliardi di dollari.


 
In Europa dal 1974, quarant'anni quest'anno, Kubota Europe al cui vertice si trova Dai Watanabe, con sede nell'Ille de France in Francia, fattura 440 milioni di euro e, grazie a un investimento di oltre 40 milioni di euro annunciato nel 2013, da gennaio 2014 vanta il nuovo stabilimento 'Kubota Farm Machinery' destinato alla produzione della nuova gamma di trattori da campo aperto con potenze da 130 a 170 cavalli.


 
Il sito produttivo che si trova vicino a Dunkerque nel nord della Francia nella regione Nord Pas de Calais ha capacità produttiva di tremila unità all'anno e si estende su 115mila metri quadrati. Quando, nel 2017 arriverà a regime, il personale impiegato arriverà a quota 140 unità.
Per il 2015 la produzione, che partirà a metà anno, si assesterà sulle mille macchine anno.
I mercati di destinazione dei trattori saranno l'Europa occidentale e in un secondo momento dell'est, il Nord America, l'Australia e il Giappone.


 
Per quanto riguarda l'Italia, la filiale con fatturato di 40 milioni di euro è stata fondata nel 2002, "la quota di mercato totale si ferma poco sotto i 4 punti percentuali, mentre nella fascia di potenze tra i 130 e 170 cavalli ci attestiamo intorno al 2-3 per cento - ha spiegato in conferenza stampa Luca Romagnoli direttore commerciale divisione trattori che ha aggiunto "un buon risultato se consideriamo che è stato raggiunto con una sola macchina".
Proprio l'ingresso sul mercato della nuova gamma M7001, fa prevedere come primo obiettivo, una crescita di quota di mercato fino al 4 per cento

2015, nuovi prodotti e rete vendita
Punti
strategici sui quali la casa costruttrice dichiara di voler insistere, sono i concessionari e i servizi di assistenza post vendita.

Ad oggi in Italia sono presenti circa un'ottantina di concessionari di cui solo una parte esclusivi ma l'obiettivo annunciato è quello, a fronte di un supporto finanziario, di marketing e tecnico, di arrivare a una scelta di appartenenza.
per quanto riguarda il servizio post vendita è stato rivoluzionato nel 2014 puntando con forza sull'aspetto tecnico formativo


"Siamo convinti - ha aggiunto Dai Watanabe - che per acquisire quote di mercato sia fondamentale una rete distributiva forte, specializzata ma soprattutto con capacità d'investimento".

Per quanto riguarda il lancio di nuovi prodotti, arriveranno sicuramente le nuove famiglie 6100 e 8100 a sei cilindri mentre, per quanto riguarda l'ingresso in altri segmenti quali la raccolta, Watanabe assicura che "sul lungo periodo verrà valutata l'opportunità di ampliare l'offerta ma, per il momento - ha concluso -, non siamo ancora pronti".