Scende la produzione di vino in Unione Europea, mentre i consumi ritornano ai livelli pre pandemia, quando con le chiusure dell'Horeca un po' ovunque come misura precauzionale per frenare i contagi e la diffusione del virus tagliarono un canale privilegiato per le vendite. In compenso, l'export rallenta, dopo il record del 2020-2021, complice anche l'incertezza diffusa legata all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.
Sono queste, in estrema sintesi, le previsioni della Commissione Agricoltura dell'Unione Europea, diffuse nei giorni scorsi per il comparto vitivinicolo.
Produzioni giù
L'Outlook della Commissione Agricoltura di Bruxelles stima che la produzione vinicola dell'Ue nel 2021-2022 diminuirà del 3% a 153 milioni di ettolitri, tornando a una media a lungo termine prima della pandemia di covid-19.
L'elevata produzione record in Italia (+19% anno su anno), il più grande Paese produttore di vino dell'Ue, non compenserà il calo in Francia e Spagna (rispettivamente -19% e -13% anno su anno). Una produzione record è prevista anche in Portogallo (+15% anno su anno), il quinto produttore dell'Ue, dopo la Germania. Due terzi dei vini prodotti sono vini di qualità.
Se la Commissione Ue prevede la produzione italiana in crescita rispetto allo scorso anno, i primi dati diffusi da Coldiretti, in occasione della vendemmia anticipata di almeno una settimana in Franciacorta, stimano che la vendemmia 2022 in Italia subirà un taglio della produzione del 10% rispetto allo scorso anno, a causa della siccità e del caldo oltre i 40 gradi. Il cambiamento climatico e l'innalzamento delle temperature anche di notte, che hanno annullato o comunque ridotto sensibilmente lo sbalzo termico fra il giorno e la notte, dovrebbero ridurre i volumi della produzione vitivinicola made in Italy, pur senza intaccare il primato produttivo in termini di ettolitri.
Per il presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella, "se nell'arco di pochi giorni avremo delle piogge, faremo ancora in tempo a recuperare la stagione, se non dovesse avvenire allora avremo dei problemi. In particolare assisteremo al fenomeno per cui la pianta richiederà, addirittura ai suoi acini, la poca acqua che era riuscita a dargli".
Consumi in aumento
Il consumo di vino dell'Ue, colpito dalle misure di protezione contro la diffusione del covid-19, si sta normalizzando. Con una crescita prevista del 5% anno su anno (23 litri pro capite nel 2021-2022), è sulla buona strada per raggiungere un livello medio pre pandemia.
Si può osservare una tendenza all'aumento del consumo di vino: i consumatori mettono sempre più spesso al primo posto l'origine del vino (pur accettando di pagare un prezzo più alto), seguita dal gusto e dal marchio.
La diminuzione (-24% anno su anno) della produzione vinificata destinata alla distillazione, aceto e grappe (i cosiddetti "altri usi") riflette la fine della crisi innescata durante il covid-19 e il suo livello sta tornando al livello precedente all'andamento pandemico.
Rallenta l'export
Dopo il record delle esportazioni di vino dell'Ue nell'annata 2020-2021 (trascinato anche dall'eliminazione dei dazi statunitensi e dalle grandi scorte), le spedizioni di vini al di fuori dei confini comunitari nel 2021-2022 dovrebbero diminuire a 31,2 milioni di ettolitri (-3% su base annua), trainate dal calo delle esportazioni di vini Igp.
I principali fattori che influenzano le esportazioni sono l'aumento dei costi energetici e di trasporto, nonché i costi degli imballaggi (carta, vetro, cartone e alluminio).
I principali mercati di esportazione dell'Ue in termini di valore rimangono Stati Uniti, Regno Unito, Svizzera, Canada e Cina con una quota di vini Dop vicino all'80%, seguiti da vini Igp con una quota del 13%.
Italia: i dati dell'Unione Italiana Vini
Secondo l'Osservatorio dell'Unione italiana vini (Uiv), il vino italiano ha chiuso il primo quadrimestre del 2022 con una crescita delle vendite all'estero del 12,6%, tanto che sono stati venduti all'estero 653 milioni di litri (+1,1%) per un fatturato di 2,3 miliardi di euro (+12,6%). A livello di vendite risultati lusinghieri per la tipologia spumanti, i cui volumi destinati all'estero sono aumentati del 15% circa.
Tuttavia, si incominciano a registrare i primi effetti delle turbolenze sui mercati internazionali.
Import Ue in calo
Le importazioni di vino nell'Ue sono in calo dal 2012-2013. Nel 2021-2022 dovrebbero scendere a 6,5 milioni di ettolitri (-13% anno su anno e il 18% al di sotto della media quinquennale), trainate da un calo delle importazioni di vini varietali e Dop.
Leggi anche