Anche quest'anno, pertanto, gli Stati generali del verde urbano hanno rappresentato l'occasione per fare il punto con i protagonisti della politica, della scienza, dell'economia, delle arti, del diritto, delle scienze sociali, nonché con i gestori del verde, sulla qualità della vita nelle città italiane e sul ruolo che il verde avrà nel futuro.
La forestazione urbana
La prima sessione, dedicata alla forestazione urbana, che da alcuni anni sta attraversando in maniera trasversale il nostro paese, ha affrontato il tema sotto il profilo tecnico e politico, con particolare riferimento a quanto previsto dall'articolo 4 del cosiddetto "decreto Clima", ossia i finanziamenti provenienti dalle aste della CO2. Il Dm del 9 ottobre 2020, infatti, ha di fatto reso disponibili 30 milioni di euro derivanti dai proventi delle aste sulle quote di emissione Ets, per progetti concreti da realizzare in tutte le 14 città metropolitane, valorizzando il ruolo degli attori locali.Anche la seconda sessione è stata dedicata all'implementazione della fitomassa in città, in questo caso, però, nell'ottica del Recovery fund e della relativa destinazione di circa il 37% delle risorse complessive al Green new deal, con precise linee d'azione che investono proprio nella forestazione urbana. A ciò si deve aggiungere che anche nel nostro paese la spinta dei privati e della finanza d'impresa ha colto da tempo l'importanza di questo fondamentale aspetto della nostra vita quotidiana, con applicazioni nella ricerca delle modalità più idonee per integrare le proprie azioni con le amministrazioni pubbliche.
Insomma una nuova partnership tra pubblico e privato con finalità e obiettivi assolutamente condivisibili e finalizzati all'attuazione di azioni strategiche per l'Italia; soprattutto in relazione al ruolo che la forestazione urbana può avere in funzione del miglioramento della qualità dell'aria, del contrasto ai cambiamenti climatici, nel limitare il dissesto idrogeologico e per migliorare la qualità della vita.
Forestazione urbana con i proventi delle aste della CO2
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Le città e il rinnovo delle alberature
La terza sessione, coordinata dall'Associazione Pubblici Giardini, ha avuto come tema il rinnovo delle alberature in città, al fine di rendere i patrimoni arborei urbani sempre più efficaci ed efficienti. Il contrasto ai cambiamenti climatici e il miglioramento del microclima locale passano anche attraverso la progressiva sostituzione delle alberature presenti, nell'ottica di un rinnovo che abbia la finalità di mettere a dimora alberature appartenenti a specie botaniche che, più di altre, siano in grado di catturare la CO2 e le polveri sottili, di ombreggiare le strade, di emettere meno sostanze volatili possibili e di rappresentare il minor problema possibile sotto il profilo allergenico.La bibliografia scientifica, d'altra parte, ha già dato indicazioni su quali sono le specie più adatte al contesto costruito e il rinnovo consente, peraltro, di aumentare in maniera consistente la biodiversità urbana, ricorrendo alla messa a dimora di specie (non necessariamente solo autoctone), che diversifichino composizioni floristiche nelle quali, in molti casi, una decina di specie botaniche occupa numericamente oltre il 50% dei patrimoni. Il tema del rinnovo è stato affrontato sotto vari aspetti: da quello tecnico-agronomico a quello giuridico-legale, con una visuale anche sul problema, sempre più impellente, del reperimento del necessario materiale vivaistico (visto che in molti vivai italiani cominciano a scarseggiare piante adatte alle città per caratteristiche dendrometriche e portamento).
Il rinnovo delle alberate in città: una buona pratica in linea con gli obiettivi delle foreste urbane
Fondazioni e finanza privata
Il ruolo delle fondazioni e l'apporto della finanza privata sono stati al centro della quarta sessione, che ha concluso la maratona e ha visto intervenire responsabili di grandi aziende italiane, con un focus sulla creazione della banca degli alberi.Il ruolo delle fondazioni e l'apporto della finanza privata
Verde e benessere nelle città
Il giorno successivo si è svolto un ulteriore incontro dedicato all'importanza del verde in funzione del benessere nelle città, con interventi contestualizzati alla situazione del 2020, ovvero in relazione al contenimento della pandemia da Covid-19. All'incontro hanno preso parte esperti che hanno affrontato le tematiche relative ai rapporti tra la salute (non solo fisica ma anche mentale) e le dotazioni di verde delle città.Insomma anche nel 2020, a scapito di tutte le avversità che hanno caratterizzato un anno assai difficile, gli Stati generali del verde urbano hanno offerto l'opportunità a chi vi ha preso parte di condividere esperienze, apprendere nuove modalità operative e di finanziamento e, soprattutto, di comprendere come gli alberi siano davvero i nostri principali alleati per andare verso un pianeta migliore, con azioni di scala locale che, tutte insieme, assumono una valenza nazionale ed europea.
La speranza, ovviamente, è che i tanti partecipanti all'iniziativa si facciano a loro volta portavoce di quanto emerso nel corso delle singole sessioni e contribuiscano alla diffusione di nuovi indirizzi e strategie, per consentire a tutti di essere allineati, nell'ottica di una rinnovata resilienza planetaria.
Presidente dell'Associazione Pubblici Giardini
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