E pertanto "Serve una forte accelerata all'iter amministrativo dei 120 comuni interessati delle province di Lecce, Brindisi e Taranto" chiede Coldiretti Puglia, in una lettera inviata all'assessore regionale alle Risorse agroalimentari, Donato Pentassuglia, ed al presidente di Anci Puglia, Domenico Vitto, affinché sollecitino i sindaci a verificare con estrema urgenza elementi quali il Documento unico di regolarità contributiva, l'anagrafica tributaria e la certificazione antimafia delle aziende agricole ricadenti nell'area delimitata a cui è stato riconosciuto lo stato di calamità, per non perdere "risorse vitali per la stessa sopravvivenza del tessuto agricolo del Salento" sottolinea Coldiretti Puglia.
"Il Decreto attuativo relativo alle indennità compensative contemplava le annualità 2017, 2018 e 2019, ma il provvedimento - dopo ampio pressing di Coldiretti Puglia - ha ricompreso anche l'annualità 2016, per cui è possibile utilizzare il regime di esenzione del 2015, con una dotazione finanziaria di 32,6 milioni di euro, utilizzando parte delle risorse del Piano per le calamità e destinandole agli interventi compensativi. Ma serve fare in fretta, perché le risorse vanno spese entro il 31 dicembre 2020, sennò andranno perse", denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Per l'erogazione dei 120 milioni di euro del Piano per le indennità compensative, la Regione Puglia ha inviato al ministero delle Politiche agricole la richiesta di declaratoria di calamità naturale - spiega Coldiretti Puglia - con l'accelerata impressa dal ministro che sta consentendo la piena attuazione del Piano per la rigenerazione olivicola nell'area infetta da Xylella fastidiosa in Salento con l'approvazione degli strumenti per il ristoro della calamità.
Pertanto, è indispensabile e urgente che i 120 comuni interessati delle province di Lecce, Brindisi e Taranto - insiste Coldiretti Puglia - considerato che le istruttorie sono state completate, procedano senza indugio alle verifiche di Durc, anagrafica tributaria e certificazione antimafia delle aziende ricadenti dell'area delimitata per cui è stato riconosciuto lo stato di calamità.