Venerdì 12 luglio il presidente e assessore alle politiche agricole ed agroalimentari della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha dato corso ad una conferenza stampa durante la quale ha fatto importanti annunci per il settore primario pugliese: “Parte la task force per salvare il Programma di sviluppo rurale Puglia 2014-2020 dal disimpegno automatico delle risorse comunitarie: non sarà facile, ma abbiamo il dovere di provarci" ha detto. E lancia un appello a tutti i ricorrenti sulla misura 4.1A: “Si evitino le impugnative, si rischia altrimenti di provocare il disimpegno automatico”.
Questo perché ha confermato di voler puntare anche i 35 milioni del secondo bando sul primo bando, quello oggetto del primo ricorso al Tar e sulla eventuale graduatoria del quale potrebbero piovere ulteriori ricorsi sia al Tar che al Consiglio di stato.

Sulla Xylella fastidiosa ha chiarito che per il definitivo stanziamento dei primi 30 milioni di euro in favore della zona infetta resta da attendere il 20 luglio prossimo, quando si terrà al ministero per le Politiche agricole il Comitato di sorveglianza del Piano operativo Agricoltura del Fondo sviluppo e coesione, sul quale il Comitato interministeriale per la programmazione economica, sin dallo scorso 28 novembre, aveva individuato con la delibera n.69/2018 la prima cifra da destinare alle zone infette non soggette ad azioni di contenimento della batteriosi. Su questo tema si è descritta poi con larghezza di dettagli del come saranno utilizzate le risorse aggiuntive.
Alla conferenza stampa hanno partecipato il direttore del dipartimento Agricoltura, Gianluca Nardone, l’autorità di gestione del Psr, Luca Limongelli, il capo di gabinetto Claudio Stefanazzi ed il commissario Arif Oronzo Milillo.
 

Xylella, in arrivo i primi 30 milioni di euro

“Il prossimo 20 luglio si riunirà il Comitato di sorveglianza del Piano operativo agricoltura, per stanziare i 30 milioni di euro provenienti dal Fsc, che saranno integralmente dedicati alla misura 5.2  ‘Ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da avversità’ del Psr Puglia 2014-2020, per lo scorrimento delle graduatorie in essere, per il bando vivai, per gli innesti e per il nuovo bando sul ripristino degli olivi danneggiati" ha detto Emiliano.

E' stata avviata la consultazione del partenariato per l’approvazione del bando per l’adeguamento dei vivai. La somma fino ad ora stanziata è di 2,2 milioni di euro. Con le risorse Fsc, il bando per i vivai dovrebbe poter disporre di ulteriori 2,2 milioni e l’obiettivo è lanciarlo entro il 30 luglio. Emiliano ha annunciato che per i vivai è stata adottata dal dirigente del servizio fitosanitario una determina che consente la movimentazione nell’area infetta delle piante specificate prodotte in aree delimitate.
 
“Per procedere ad una campagna straordinaria di salvaguardia degli ulivi monumentali il Dipartimento ha redatto un protocollo per gli innesti che guiderà le azioni di sostegno con procedure semplificate. Anche questa determina sarà adottata entro il 30 luglio, e sarà sempre sostenuta con le stesse risorse Fsc" è stato sottolineato in conferenza stampa.

Per i frantoi e per le cooperative di trasformazione del settore oleario che operano in Salento nei territori delimitati e che stanno subendo un rilevante decremento del fatturato, la regione è al lavoro per riconoscere la compensazione dei danni subiti, finalizzata a sostenere il comparto olivicolo nel suo complesso e a favorirne la ripresa produttiva.

Sulla questione Xylella il presidente Emiliano ha ribadito che il decreto sulle Emergenze agricole, da poco convertito in legge “ha subito una modifica in una parte fondamentale riguardante l’autorizzazione per legge all’espianto degli alberi morti per la Xylella. Nella bozza del decreto ciò corrispondeva all’obbligo dei reimpianti medesimi nelle zone vincolate dal punto di vista paesaggistico: un pezzo fondamentale questo che però nella stesura definitiva è saltato”.

Quindi secondo alcune interpretazioni, per ripiantare gli ulivi dopo gli espianti si dovrebbe chiedere una autorizzazione alla Soprintendenza che, a sua volta, dovrebbe anche indicare quanti alberi, dove e perché piantarli. ”Una serie di aggravi dal punto di vista burocratico non da poco, con una fatica enorme per Soprintendenze e i nostri Uffici regionali nel seguire tutte queste procedure" ha sottolineato il presidente e assessore all'Agricoltura della Puglia.

Emiliano ha a questo punto evidenziato: ”Il nostro suggerimento è che la legge venga interpretata in modo tale che abbia un senso: se c’è stata una legge in deroga per poter espiantare degli alberi morti, questa deve dare un senso al vincolo paesaggistico e consentire all’agricoltore di ripiantare le stesse piante che c’erano in precedenza, senza bisogno di nessuna procedura. Abbiamo pertanto deciso di adottare una delibera di Giunta regionale in tal senso, in attesa che il Governo migliori la qualità della sua legislazione, prendendoci la responsabilità di interpretare in questo modo la legge, sì da permettere solo in questo modo agli agricoltori di cominciare gli impianti nella stagione consentita, senza perdere un ulteriore anno di produzione”.
 

Psr, lotta al disimpegno con appello anti ricorsi

“Il Psr della Puglia che la mia amministrazione eletta a metà del 2015 si è purtroppo trovato a gestire, è stato approvato con un anno di ritardo – ha commentato il presidente Emiliano - a causa delle numerosissime contestazioni cui è stato sottoposto dall’Unione europea”.

A questo punto Emiliano, citando i ricorsi al Tar Puglia e gli ancora possibili ulteriori ricorsi al Consiglio di Stato e allo stesso Tar in caso di emissione di graduatoria sul primo bando della misura 4.1A, ha detto: “A prescindere dalla fondatezza dei ricorsi, che non discuto, rivolgo un appello caloroso a tutti questi soggetti perché si eviti tale impugnativa, anche perché stiamo trasferendo i 35 milioni di euro del secondo bando sul primo. Se questo primo bando dovesse saltare, noi rischieremmo di disimpegnare tutte le somme. Ci auguriamo che il bando permanga, che si possa scorrere la graduatoria anche a quelle postazioni che oggi sono fuori e che invece potremmo recuperare. Solo in questo modo riusciremo a rispettare i termini e a non disimpegnare la spesa”.