Lo spunto è stato dato da una ricerca che ha esaminato l'Appellation d'origine contrôlée (Aoc) Champagne come caso di eccellenza mondiale, dal 1941, che ha saputo al meglio affrontare i rischi della volatilità dei mercati e dei fattori climatici.
Sono state poi confrontate con il caso francese, la Docg del Chianti Classico in Toscana e la Docg del Prosecco Conegliano Valdobbiadene.
Una sorta di 'agrointelligence', come l'ha definita Daniela Toccaceli, autrice della ricerca: ovvero la strategia di studiare i concorrenti e trarre dalle loro strategie vincenti degli spunti per pianificare il proprio sviluppo.
E l'Aoc Champagne è risultata vincente sul mercato, per oltre settanta anni, grazie al controllo di una filiera informativa e alla cooperazione tra produttori. E' stata evidenziata pertanto l'importanza della conoscenza del mercato con dati precisi a cui le denominazioni possano accedere.
Roberta Sardone del Crea ha invece illustrato gli elementi essenziali della Pac post 2020 e le novità per il vino, mentre Gennaro Giliberti della Regione Toscana ha fatto un quadro della pianificazione delle produzioni vitivinicole in Toscana.
Infine Giuseppe Liberatore, direttore di Valoritalia, ha presentato 'Dioniso' un sistema informatico di avanguardia per monitorare il mercato ed elaborare report utili per le strategie di marketing di consorzi e imprese.
Alle quattro relazioni ha fatto seguito una tavola rotonda coordinata da Vasco Boatto dell'Università di Padova, cui hanno partecipato Innocente Nardi, presidente del Consorzio Prosecco Conegliano Valdobbiadene Docg, Giovanni Manetti presidente del Consorzio vino Chianti Classico, Riccardo Ricci Curbastro presidente Federdoc, Luigi Polizzi del Mipaaft e i rappresentanti di Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Copagri e Aci-agroalimentare.
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Accademia dei Georgofili