Può il vino, consumato responsabilmente, portare benefici nutraceutici e salutistici alla persona, anche dal punto di vista delle funzionalità sessuali? Su questo tema si è discusso alla tenuta Ruffino di Poggio Casciano lo scorso venerdì 2 dicembre in occasione del convegno medico scientifico dal titolo "Il vino fra salute, eros e trascendenza" organizzato dall'azienda vinicola Ruffino insieme alla Società italiana di andrologia e Unione italiana vini.
 
Il vino, infatti, inserito in una corretta alimentazione mediterranea, fruito con temperanza e mai nell'eccesso, in assenza di gravi patologie per le quali è assolutamente sconsigliato il consumo di bevande alcoliche, può interagire positivamente per il regresso di alcune patologie, per la prevenzione di altre e per l'agevolazione di alcuni meccanismi chimico-fisici propedeutici a uno stato di benessere.
 
Sandro Sartor, amministratore delegato di Ruffino sostiene: "È da oltre un anno che stiamo lavorando per questo convegno e siamo particolarmente felici della presenza di medici e professori di così alto spessore, di esponenti di primo piano della comunità scientifica. Per una azienda come Ruffino che vive di produzione e commercializzazione di vino, è fondamentale anche educare e promuovere un consumo dei nostri prodotti intelligente: ci si approcci al vino con la testa, lieti del grande piacere organolettico, edonistico e intellettuale che una bevanda millenaria, simbolo di civiltà, sa regalarci, magari goduta al centro di una tavola con buoni affetti, ma sempre consci che di bevanda a base alcolica si tratta, e quindi mai da assumere con eccesso".
 
Fa eco a Sartor Nicola Mondaini, instancabile promotore del convegno e consigliere nazionale della Sia, Società italiana di andrologia, sottolineando uno dei punti chiave di interazione vino e salute emersi durante il convegno: "In questi ultimi giorni uno studio apparso sulla rivista PloS One eseguito da ricercatori americani coordinati dall’Università di Atlanta da Liza J. Burton hanno evidenziato come alcune antocianine della buccia dell’uva determinerebbero una autofagia da parte del tumore della prostata confermando altri studi che già orientavano verso un effetto benefico di protezione del vino rosso su questa forma tumorale".
 
"Informazione, educazione e sensibilizzazione sugli effetti del consumo di alcol - ricorda Antonio Rallo, presidente di Uiv - sono temi prioritari della strategia alcol e salute europea. Uiv è da anni attenta, in particolare, al tema dell'istruzione e dell’educazione verso corretti modelli di consumo, punto centrale nel programma Wine in Moderation - Art de Vivre Programme, Wim, di cui la nostra associazione è capofila in Italia. L’evento di oggi, con un parterre d’eccezione, ha confermato come il percorso avviato con le istituzioni e il mondo medico-scientifico stia favorendo la corretta distinzione tra consumo e abuso di bevande alcoliche".

"Solo gestendo proattivamente le tematiche del consumo responsabile e sottolineandone gli effetti positivi su diversi aspetti della salute –
conclude Rallo – riusciremo a contrastare la demonizzazione del vino, spesso trattato solo come generica bevanda alcolica. Le campagne speculative o le politiche fiscali sono state inefficaci per diffondere una cultura del bere consapevole: serve una strategia attiva di informazione ed educazione del consumatore. Perché solo il 'buon consumo' fa bene al buon vino".