Non se ne poteva non parlare al Vinitaly. Il Testo unico del vino, approvato da poco in Commissione agricoltura alla Camera è stato il tema al centro di un incontro organizzato lunedì 11 aprile allo stand del Mipaaf al Vinitaly, alla presenza del ministro Martina e del presidente della Commissione agricoltura a Montecitorio Luca Sani.

Il Testo unico del vino è un prodotto legislativo apprezzato dalla filiera – ha esordito Sani – l’obiettivo è rendere più competitivo il settore. Il vino italiano non è solo un prodotto di alta qualità, ma è cultura, storia e tradizione: è questa l’idea che vogliamo promuovere. Ora il testo è al vaglio delle altre commissioni alla Camera, poi arriverà in Aula per l’approvazione in prima lettura, speriamo nel giro di qualche settimana. Stiamo cercando di trovare un accordo con tutte le forze politiche per dare il via libera definitivo al Senato appena arriverà da Montecitorio. Ci aspettiamo comunque contributi e proposte dalla filiera per rendere il testo ancora migliore di quello che già è”.

Massimo Fiorio, deputato Pd e relatore del provvedimento approvato alla Commissione agricoltura ha parlato del Testo unico come di una “soluzione apripista anche per altri settori dell'agroalimentare, più in sofferenza rispetto al vino attualmente”. “Il settore vitivinicolo nazionale accresce la reputazione di tutte le produzioni italiane nel mondo – ha continuato Fiorio – il Testo unico sul vino che presentiamo oggi è una normativa omogenea ed innovativa capace di valorizzare modelli agricoli moderni e sostenibili”.

La grande sfida della competitività per il vino italiano sta nell’innovazione legislativa e nel fondamentale snellimento burocratico – ha sottolineato il ministro Maurizio Martinacon il Testo unico del vino si attua una riorganizzazione totale, con 89 articoli in tutto. Il ministero è attento alla questione, auspichiamo un iter veloce del provvedimento”.

A questi si aggiungono i commenti di Domenico Zonin, presidente di Unione italiana vini, e dell’europarlamentare Paolo De Castro. “E’ stato introdotto il principio del vino come patrimonio culturale e nazionale – ha specificato Zonin – insieme alla definizione, altrettanto fondamentale, di vitigno autoctono italiano, essendo il nostro il Paese con maggiori vitigni autoctoni a livello mondiale. Inoltre il testo prevede semplificazioni in materia di controlli dei vini Dop e Igp, che rappresentano più del 50% della produzione vitivinicola italiana, cosa che significa, a livello pratico, meno burocrazia e meno costi per le aziende”.

Il Testo unico del vino è un passo avanti verso la semplificazione grazie al quale siamo certi che sarà possibile una miglior cooperazione e coordinamento in materia anche a livello europeo – ha ricordato De Castro – speriamo e confidiamo che tutte le forze politiche riescano a unirsi per raggiungere il prima possibile l’approvazione definitiva in sede legislativa”.