Così l’assessore all’Agricoltura del Veneto, Franco Manzato, ha introdotto i lavori del focus “Il Dragone e il Veneto. Le opportunità per il nostro vino in Cina”, promosso da Veneto Agricoltura, tramite il suo sportello Europe Direct Veneto, d’intesa con Regione Veneto e Avepa, svoltosi oggi 22 gennaio a Lonigo presso la Cantina dei Colli Berici-Gruppo Collis.
La Cina del vino è un mercato ancora oscuro ai produttori italiani. Sembra non esserlo, invece, per la Francia che al momento spadroneggia nella terra del Dragone quasi indisturbata; e non solo come esportatrice, tanto che il 50% del vino importato dal Paese asiatico arriva d’Oltralpe, ma anche come vinificatrice. Basti pensare che in molte province della Cina i francesi hanno impiantato una grande quantità di vigneti internazionali, puntando a rendere quelle terre d’oriente uno dei più importanti produttori di vino al mondo: nel 2012 erano già 570mila gli ettari a vigneto (per darne una misura, in Italia sono 770mila, in Francia 800mila ed in Spagna oltre un milione). Quindi la Cina non rappresenta solo un mercato da “aggredire” ma anche un potenziale concorrente da cui guardarsi.
L'appuntamento di Lonigo ha avuto il duplice obiettivo di mettere in luce le enormi potenzialità che il mercato cinese mostra per il vino e fare quadrato attorno al comparto che da queste opportunità può trarre grandi benefici.
Di fronte a numeri potenziali da capogiro – la Cina conta oltre 1,35 miliardi di abitanti – il comparto vitivinicolo veneto si sta dunque attrezzando per farsi largo in quello che potrebbe rivelarsi, anche per il “Leone”, una sorta di Eldorado asiatico.
“Per ora – ha detto Thomas Albert Rosenthal, della Fondazione Italia-Cina - l’export di vino veneto in Cina vale “appena” 11 milioni di euro, ma va pure sottolineato che questo dato risulta quadruplicato negli ultimi cinque anni”.
Rosenthal ha anche spiegato ai numerosissimi operatori presenti come funziona il mercato cinese e quanto siano interessanti le opportunità che esso offre.
Il focus di Lonigo è servito anche per fare il punto sulle esportazioni del vino veneto nel 2013 e sui flussi mondiali dell’export. Maria Teresa Coronella (Regione Veneto - Direzione Sistema statistico), in merito al mercato cinese, ha ricordato che l’Italia arriva appena il 6,1% contro il 49,8% della Francia, il 14,4% dell’Australia, il 9,3% del Cile e il 7,1 della Spagna.
Infine, com’è ormai consuetudine, ogni anno nel mese di gennaio, è stato presentato il consuntivo della vendemmia 2013 nel Veneto. Dati alla mano, Giuseppe Catarin (Regione Veneto - Direzione Competitività sistemi agroalimentari) e Luca Furegon (Avepa - Settore Produzioni zootecniche e vegetali) hanno ricordato che ancora una volta il Veneto si è confermato prima Regione italiana per produzione di uva con 11.780.836 quintali (+8,29% rispetto al 2012) per una produzione di vino pari a 8,5 milioni di ettolitri.
Facendo riferimento allo schedario viticolo 2013, la superficie vitata veneta si attesta intorno ai 77.481 ettari di cui circa 21.685 ettari a varietà Glera (Prosecco), seguita dalla Garganega (9.836 ettari), Pinot Grigio (8.719 ettari), Merlot (7.004 ettari) e Corvina (6.506 ettari). Il numero di aziende si attesta invece intorno alle 30.500 unità con una media regionale di superficie condotta pari a 2,54 ettari.
Tra le denominazioni principalmente rivendicate troviamo la Doc Prosecco (+14,43% rispetto al 2012), l’Igt Veneto (+9,06% rispetto al 2012, di cui il 27% è costituito da Veneto Pinot Grigio), in diminuzione l’Igt Marca Trevigiana (-3,24%). Da segnalare anche l’Igt delle Venezie (+27,79 rispetto al 2012 e di cui il 59% è costituito da “Delle Venezie Pinot Grigio”). In leggero aumento la Doc Valpolicella (con 842.278 quintali di uva rivendicata) e la Docg Conegliano Valdobbiadene (con 841.278 quintali).
Le slide degli interventi sono disponibili sul sito www.venetoagricoltura.org
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Fonte: Veneto Agricoltura