Presentati a Roma, presso l’Auditorium del ministero della Salute, i dati relativi ai risultati dei controlli a tutela della salute pubblica effettuati in Italia nel settore degli alimenti, dei fitofarmaci e della sanità animale.
Assente il ministro Lorenzin, l’incontro è stato condotto da Romano Marabelli, capo Dipartimento della Sanità pubblica veterinaria della sicurezza alimentare e degli organi collegiali per la tutela della salute, coadiuvato da Silvio Borrello, direttore generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione del ministero della salute, e dal comandante dei Nas, generale Cosimo Piccinno.

Controlli 2011 sui residui di prodotti fitosanitari negli alimenti
Per il 2011, sono state diffuse le elaborazioni sull’ortofrutta, sui cereali, su alcuni prodotti trasformati, quali olio e vino, sui baby food, quelle relative ad altri prodotti (trasformati di frutta, ortaggi, cereali , spezie, semi) e, come primo anno i risultati del piano coordinato comunitario tra cui sono inclusi i prodotti biologici.
I risultati sono stati ottimi, con 26 campioni irregolari su un totale di 6.864 (0.4%)
Troviamo 4.761 campioni ortofrutticoli, di cui 22 irregolari (0.5%), 996 campioni di cereali, olio e vino di cui 2 irregolari (0.2%); 163 campioni di baby food risultati tutti regolari e senza residui e 944 campioni di altri prodotti (succhi di frutta, farine, conserve, pane, pasta, biscotti, spezie, tè, erbe infusionali, legumi da granella) di cui 2 irregolari (0.2%).
23 campioni sul totale (14 di frutta, 8 di ortaggi e 1 di cereali) sono risultati non regolari per l’impiego di un principio attivo non autorizzato per quella tipologia di alimento.
Dei 397 prodotti biologici, 4 i casi di non conformità.

Per quanto riguarda il controllo ufficiale sull’immissione in commercio e sull’utilizzazione dei prodotti fitosanitari, nel 2012 sono stati riscontrate 781 infrazioni su un totale di 23.572 controlli.

Controlli 2012 del piano nazionale integrato
La relazione annuale al Pni è l'unico documento che riunisce in una struttura omogenea le attività di controllo svolte e i loro risultati. 
I dati fanno riferimento a 15.092 imprese di produzione di alimenti di origine animale, 1.484.058 di per la produzione di alimenti di origine non animale e per la commercializzazione e la somministrazione di alimenti e bevande e 1.174 distributori registrati per la vendita di latte crudo da 767 allevamenti, nonché a 296.365 imprese operanti nei settori a qualità regolamentata (Biologico, Dop, Igp, Doc).
Per quanto riguarda i controlli ufficiali sulle imprese alimentari, a fronte di 750.036 ispezioni e 9.675 audit, con 124.846 campioni analizzati, sono state rilevate 21.680 non conformità a carico degli stabilimenti riconosciuti, 50.780 infrazioni a carico delle imprese alimentari e 1.746 campioni non conformi.
Nei controlli su allevamenti e distributori registrati per la vendita di latte crudo si registrano 3.503 sopralluoghi e 14.590 campioni analizzati, con solo 64 campioni non conformi. Percentuali analoghe per il Piano di controllo dei residui di sostanze farmacologicamente attive e contaminanti, con 51.943 campioni analizzati di cui 246 non conformi.
Un picco di positività si ha nei controlli dei Nas,  con 12.972 non conformità riscontrate su 36.603 controlli e 4.540 campioni prelevati.


Romano Marabelli, capo Dipartimento della Sanità pubblica veterinaria della sicurezza alimentare

Sistema di allerta per alimenti, mangimi e materiali a contatto con gli alimenti 
Al pari delle attività di controllo ufficiale svolta dalle Asl e dai laboratori di controllo ufficiale, la sicurezza alimentare nel territorio europeo viene assicurato dal Sistema di allerta per alimenti, mangimi e materiali a contatto con gli alimenti (Rasff). È un sistema istituito sotto forma di rete per notificare i rischi diretti o indiretti per la salute pubblica. Le relazioni sono pubblicate con cadenza trimestrale nelle apposite pagine del portale del ministero.
Come negli anni passati, anche nel 2012 l’Italia è stata il primo Paese membro per numero di segnalazioni inviate (517); primato che sembra non perderemo, almeno stando alle 270 già inviate nel primo semetre 2013.

Sempre nel corso del primo semestre di quest’anno i prodotti nazionali non conformi sono stati 47, l’Italia è risultata il quarto Paese dopo Spagna (94), Francia (67) e Polonia (65) per numero di segnalazioni ricevute.
Per quanto riguarda l’origine dei prodotti, i Paesi europei maggiormente oggetto di notifica sono la Spagna (117), la Polonia (115) seguita dall’Italia con 106 notifiche.  La Cina è risultata essere il Paese con il maggior numero di notifiche, pari a 545 segnalazioni.
La maggior parte delle non conformità rilevate sono nell’ambito dell’igiene generale (prerequisiti) e del sistema di Haccp, ma sono emerse anche notevoli riticità nei sistemi di tracciabilità messi in atto dalle imprese.

Risultati 2012 del Piano nazionale di controllo sulla presenza di Ogm negli alimenti
I controlli sulla presenza di Ogm negli alimenti, effettuati dal ministero della Salute in collaborazione con il Centro di referenza nazionale per la ricerca degli Ogm (Crogm) e l’Istituto superiore di sanità, hanno confermato nel 2012 la costante e particolare attenzione che tutte le Regioni e Province autonome e tutti i soggetti interessati rivolgono al tema degli organismi geneticamente modificati.
Il numero complessivo dei campioni di diverse matrici prelevati, sul territorio e all’importazione, e analizzati è stato di 909, di cui 842 sul territorio e 67 riguardanti l’attività degli Usmaf, gli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera del ministero della salute.
Per quanto riguarda i dati relativi al territorio, per il totale di campioni analizzati ed elaborati non è stata rilevata alcuna non conformità, mentre 4 casi di positività si sono registrati nei controlli all’importazione.

Italia prima della classe
Da un’analisi, anche superficiale, dei dati comunicati emerge chiaramente come il nostro Paese si distingua per l'intensa attività di controllo, superando abbondantemente il numero di interventi richiesti dall’Ue e presentando risultati eccellenti in ordine alla qualità dei prodotti. Risultati peraltro costanti nel corso degli anni e con una tendenza al miglioramento.
"Controllando scrupolosamente i prodotti – ha commentato Marabelli – non solo tuteliamo la salute dei consumatori, ma sosteniamo anche la presenza del made in Italy su mercati esteri. Non dobbiamo dimenticare che uno dei valori aggiunti dei nostri prodotti è proprio il fatto che i controlli non vengono fatti solo sul prodotto finale, ma su tutta la filiera".

Piano nazionale integrato dei controlli: i risultati 2012
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Controllo ufficiale sui residui di prodotti fitosanitari negli alimenti
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