L'Italia è un paese che esprime un modello agricolo 'ricco' per dimensione economica complessiva, ma le nostre imprese sono 'povere'. Questo perché la torta è suddivisa tra un numero ancora molto elevato di aziende agricole”.

Così si è espresso il ministro delle Politiche agricole, Mario Catania, davanti alla IX Commissione Agricoltura del Parlamento nel corso dell’audizione in cui ha delineato le linee programmatiche del suo dicastero.

I punti su cui occorre lavorare, e sui quali verteranno le priorità dell'azione di Governo, sono quattro: politiche comunitarie, competitività della filiera e promozione del made in Italy, accesso al credito e rilancio del ministero.

 

Pac

Non saranno solo le risorse economiche di cui potremo disporre - secondo il ministro - a fare da termometro del negoziato sulla Pac post 2013. Sarà, piuttosto, il modo in cui queste risorse saranno impiegate.
Il modello proposto dalla Commissione sembra considerare una realtà non attuale – ha dichiarato  - non tiene conto di fenomeni quali la volatilità dei mercati e la concorrenza negli scambi delle materie prime, fortemente accentuati. Non accetteremo mai decisioni che vadano contro gli interessi dei nostri agricoltori e dei consumatori italiani”.

Espressa soddisfazione per la posizione comune assunta da tutte le componenti della filiera agroalimentare nel documento unitario realizzato dalle Regioni, il Ministro parlando di pacchetto latte e qualità ha ricordato, in riferimento al primo, l'accordo definitivo della scorsa settimana ponendo l'accento sulla norma che consente la programmazione produttiva dei formaggi a denominazione di origine.

 

Filiera: competitività e promozione

Soprattutto per le filiere strutturalmente più esposte come quella ortofrutticola, Catania ha annunciato la definizione di un tavolo nazionale con le imprese della distribuzione moderna, il cui obiettivo è impostare nuove relazioni commerciali.
Resta comunque essenziale – ha aggiunto - definire una normativa quadro europea che regolamenti le relazioni contrattuali tra l'offerta e la distribuzione”.
Per la competitività e promozione del made in Italy, facendo coincidere i concetti, l'azione del ministero seguirà due direttive. La prima andrà verso il sostegno alla riforma delle politiche di promozione europee e, la seconda, verso l’intensificazione delle attività di contrasto alle contraffazioni e all’agropirateria.

 

Accesso al credito

Serve uno sforzo aggiuntivo a quanto fatto fino ad ora con gli interventi di esdebitazione anche per agricoltura e di transazione fiscale per la risoluzione delle pendenze debitorie con il fisco.
Per questo il ministro ha annunciato l'accordo con l’Ismea, per rendere accessibili alla più ampia parte delle imprese gli strumenti delle garanzie ma anche delle assicurazioni del reddito. “E' mia intenzione - ha annunciato - attivare, ad inizio 2012, un tavolo di concertazione tra banche, imprese e istituzioni”.

 

Mipaaf, tagli e obiettivi

Riduzioni strutturali e tagli finanziari alla base della necessità di strutturare progetti di rilancio per il dicastero che, comunque, dovranno passare per l’approvazione del Decreto di riorganizzazione.
“La struttura ministeriale ha ormai raggiunto dimensioni estremamente contenute, avendo subito ben tre norme di riduzione negli ultimi 24 mesi”, ha sottolineato Catania, precisando che la percentuale di personale adibito a funzioni di supporto è scesa a meno del 10% del totale (9,9%), al di sotto dell’obiettivo fissato per legge del 13,5%.
“Non posso non richiamare – ha aggiunto - anche gli effetti che i recenti tagli di bilancio determineranno sulla capacità di operare del ministero” che ha subito tagli agli stanziamenti per oltre 168 milioni di euro, che non hanno però toccato gli interventi per la ricerca, il piano irriguo nazionale e il fondo di solidarietà nazionale.

“E' indispensabile – ha concluso - che il Parlamento, insieme al Governo, possa rilanciare gli interventi strutturali nel settore agricolo, per garantire al settore la fornitura di servizi e infrastrutture di assoluto rilievo per la sua competitività”.