Fedele alla trama, ideata per catturare l'ascoltatore con continui colpi di scena, la vicenda del Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti speciali e pericolosi, assomiglia sempre più agli assurdi e grotteschi radioromanzi peruviani di Pedro Camacho; personaggio creato dalla penna del premio nobel Mario Vargas Llosa.

Il sistema, la cui struttura ha sollevato perplessità e critiche ma che avrebbe – forse - segnato un punto di discontinuità con il passato, pare morrà mai nato.

Esecutore materiale a pochi giorni dalla sua entrata in vigore fissata - per il primo gruppo di aziende sottoposte ad obbligo - al primo di settembre (ogggi), il comma 2 dell'articolo 6 del DL n.138, Manovra bis, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 13 agosto 2011.

In attesa che il provvedimento (provvisorio fino alla sua conversione in legge ad opera del Parlamento entro 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta) diventi definitivo, il ministro Prestigiacomo dell'Ambiente Prestigiacomo e i senatori del Pd, membri della Commissione Ambiente di Palazzo Madama, sono tra i più attivi sostenitori del ripristino e della salvaguardia del sistema.

Abbiamo concordato con la maggioranza” spiegano i senatori Pd, “una condizione per cui la commissione ha votato all'unanimità la richiesta di una proroga di 4 mesi (con partenze scaglionate dal primo gennaio e non più dal primo settembre) e, soprattutto” proseguono, “la richiesta al Ministero dell'Ambiente di apportare quelle modifiche tecniche che permettano agli operatori un adeguamento al nuovo sistema senza le difficoltà che ne hanno segnato sino ad ora la sperimentazione”.

Tra i nodi da risolvere, sottolineano Della Seta e Ferrante, rimane anche lo scioglimento, vanamente promesso dal ministro Prestigiacomo nel settembre 2010, del segreto di Stato che avvolge misteriosamente il funzionamento del sistema.

Per questo” spiegano i senatori Pd, “prevediamo l'obbligo per il governo di riferire periodicamente al Parlamento sull'avvio del Sistri”.

Con l'abolizione del Sistri fortemente voluta dal ministro Calderoli che sostiene fosse stato esteso in maniera eccessiva ad una serie di soggetti tra cui gli artigiani, resterà in vigore l’attuale sistema che prevede un registro di carico e scarico, i formulari di trasporto e il MUD - Modello Unificato di Dichiarazione annuale dei rifiuti.

Tra i favorevoli alla cancellazione del Sistri la Cna che, per voce di Luigia Melaragni, segretaria provinciale, ne sancisce l'inefficacia nella lotta contro le ecomafie e chiede la realizzazione di un sistema semplice, sostenibile dalle imprese e senza costi aggiuntivi.

Il ministro Prestigiacomo secondo cui "l’abrograzione del Sistri è una resa alle ecomafie e un atto di miopia politica” definisce in una nota, "buone le possibilità di una marcia in dietro" che tra l'altro, afferma, "tranquillizzerebbe quelle imprese che a fronte dei costi sostenuti, ora si sentono completamente disorientate e deluse. Uno spiraglio”, conclude però il ministro “che purtroppo non può offrire alcuna certezza”.