Si aprono i termini per fare richiesta dei contributi straordinari per l'apicoltura che erano stati stanziati a settembre dal Mipaaf per offrire un sostegno al settore ormai provato da diverse annate non certo buone e dall'aumento dei costi di produzione.

 

Così dal 31 ottobre al 14 novembre 2022 sarà possibile presentare la domanda di contributo ad Agea.

 

A disposizione ci sono 6,95 milioni di euro, destinati a sostenere l'allevamento apistico e il nomadismo e ad incentivare il servizio di impollinazione guidata delle colture, usando il così detto "aiuto ad alveare", cioè un contributo forfettario per ogni alveare posseduto.

 

Nel dettaglio sono previsti 5.560.000 euro per gli apicoltori stanziali o nomadisti e 1.390.000 euro per gli apicoltori che praticano il servizio di impollinazione guidata delle colture.

 

Il contributo massimo possibile è di 40 euro ad alveare per gli apicoltori stanziali o nomadisti e di 20 euro ad alveare per gli alveari utilizzati per il servizio di impollinazione.

 

Queste cifre sono riferite ai contributi massimi teorici previsti dal decreto ministeriale, ma potranno essere più bassi in caso le domande siano molte

 

Per i contributi ad alveare per gli apicoltori stanziali e nomadisti si fa riferimento agli alveari dichiarati alla Banca Dati Nazionale (Bdn) dell'anagrafe apistica al 31 dicembre 2021 e per tanto è necessario verificare che il dato sia conforme con quello riportato nel fascicolo aziendale.

 

Per i contributi per il servizio di impollinazione si fa riferimento agli alveari effettivamente utilizzati per questo scopo.

 

Possono fare domanda tutti gli apicoltori che sono registri in Bdn con la dicitura "apicoltori professionisti, che producono per la commercializzazione ed esercitano l'apicoltura sia in forma stanziale, sia praticando il nomadismo anche ai fini dell'impollinazione".

 

La domanda deve essere presentata su Agea presso il Centro di Assistenza Agricola (Caa) che gestisce il fascicolo dell'azienda.

 

Per maggiori informazioni si consiglia di rivolgersi ad una associazione apistica, ad un professionista abilitato o direttamente al Caa di competenza.