Plaaskem Italia commercializza fertilizzanti speciali, per i quali la conoscenza delle tecniche applicative ed agronomiche rappresenta la chiave del successo finale alla raccolta. Per questo motivo, Plaaskem si impegna costantemente a condurre prove di campo utilizzando centri di saggio qualificati e referenti tecnici di chiara esperienza.
Di seguito verranno riportati i risultati sperimentali di una prova su pero nel corso della quale i prodotti della linea Plaaskem sono stati comparati a standard tecnici di riferimento. Il test di campo aveva la finalità di valutare gli effetti di una corretta fertilizzazione fogliare sulla qualità e la conservabilità dei frutti in post-raccolta.
La prova in oggetto è stata condotta dalla società Fitologica, nel comune di Portomaggiore (FE), su pere della varietà Abate Fètel. Il pereto, di 4 anni, coltivato a palmetta, è stato suddiviso in parcelle sperimentali seguendo lo schema dei blocchi randomizzati.
I rilievi produttivi sono stati effettuati il 09/09/2005, in concomitanza al normale periodo di raccolta. Al termine della prova sono state quindi valutate:
:: la produzione: i frutti sono stati suddivisi nelle diverse classi di calibro adottate per la commercializzazione. Sono stati inoltre rilevati anche diversi parametri qualitativi quali l’indice rifrattometrico (valutato mediante rifrattometro ottico ed espresso in gradi Brix) e la consistenza della polpa (valutata con penetrometro ed espressa in kg/0.5 cm2).
:: La conservabilità: successivamente alla raccolta, a cadenza settimanale per 3 settimane, sono stati registrati i dati di conservabilità su campioni di 10 frutti per parcella, mantenuti in ambiente fresco ed asciutto. Un’ulteriore rilievo sulla consistenza dei frutti è stato eseguito ad 1 settimana dalla raccolta.
Programma di fertilizzazione seguito:
1) orecchiette di topo / pre fioritura: maxiboost (2 lt/ha)
2) piena fioritura: fruitboost (3 lt/ha)
3) fine caduta petali: ferromax (3 lt/ha) + spraybor (1,0 kg/ha) + triofeed (3 kg/ha)
4) dopo 10-12 gg: ferromax (3 lt/ha) + fruitboost fase 2 (3 lt/ha) + triofeed (3 kg/ha)
5) dopo 10-12 gg: ferromax (3 lt/ha) + fruitboost fase 2 (3 lt/ha) + triofeed (3 kg/ha)
6) dopo 10-12 gg: ferromax (3 lt/ha) + calcimax (3 lt/ha)
7) dopo 10-12 gg: calcimax (3 lt/ha), continuando i trattamenti a intervalli di 10 – 12 gg fino a 10 gg dalla raccolta.
Osservazioni conclusive:
Durante il corso della prova è stato osservato come nelle parcelle trattate con la linea di concimazione fogliare Plaaskem, le piante manifestassero un migliore equilibrio vegeto-produttivo, con germogli caratterizzati da internodi raccorciati. Le piante osservate risultavano inoltre più contenute dal punto di vista vegetativo, ma presentavano un consistente numero di frutti.
Dai dati produttivi rilevati si evince che le applicazioni di fertilizzanti fogliari abbiano determinato un lieve aumento di produzione in peso e di numero di frutti, senza però incrementare in modo significativo la pezzatura: nelle parcelle fertilizzate con la linea Plaaskem si sono ottenute produzioni pari a 394 q/ha, contro i 383 q/ha del non trattato e i 389 q/ha della linea standard di riferimento. Discorso a parte meritano gli aspetti qualitativi, come la consistenza della polpa e la conseguente conservabilità. Dal rilievo eseguito con il penetrometro ad una settimana di distanza dalla raccolta, risulta evidente come i frutti trattati con i fertilizzanti fogliari Plaaskem fossero ancora caratterizzati da una consistenza superiore sia verso la tesi non trattata che verso quella sottoposta a trattamenti aziendali tradizionali (4,67 kg/0,5cm2 contro 4,11 del non trattato e 3,76 della linea aziendale). Conseguentemente, anche la conservabilità dei frutti, valutata settimanalmente su campioni mantenuti in ambiente fresco ed asciutto, risultava essere ampiamente superiore: a distanza di 20 gg dalla raccolta la percentuale dei frutti sovramaturi era pari a solo il 25% nella tesi Plaaskem, contro il 62,5% nella tesi non trattata e l’80% nella linea aziendale.
Come nota conclusiva si è osservato che, per quanto riguarda il grado zuccherino valutato attraverso l’indice rifrattometrico (utilizzando un rifrattometro ottico standard ed esprimendo il valore in ° brix), le tesi in prova hanno espresso risultati pressoché simili tra loro.
Durante il corso della prova non sono stati inoltre rilevati fenomeni di fitotossicità imputabili alle applicazioni dei fertilizzanti in prova.
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Fonte: Agronotizie