Dal 1° giugno 2017 in poi formulati con la vecchia etichettatura Dpd (quindi privi degli oramai celeberrimi simboli a losanga) si potranno trovare solo presso le aziende agricole e altri utilizzatori finali, e per poterli usare occorrerà procurarsi la scheda di sicurezza aggiornata secondo il Clp, e soprattutto verificare che siano stati prodotti prima del 31 maggio 2015.
Il ministero della Salute suggerisce, nella circolare dell’8 maggio 2017, di effettuare questa verifica esaminando il lotto di produzione, dimenticandosi che l’obbligo di riportare la data in chiaro sull’imballaggio è entrato in vigore il 14 giugno 2015, e che con tutta probabilità ci sarà bisogno di un hacker per decifrare quel codice noto solo alle ditte produttrici. Basta comunque seguire i consigli pubblicati nei precedenti avvisi ai naviganti e non dovreste avere problemi.
Sfumature a parte, l’Italia è stata tra i paesi che si sono attivati per primi per traghettare il mondo dei prodotti fitosanitari dalla Dpd al Clp: dopo mesi di preparativi l’operazione “adeguamento al Clp” è ufficialmente iniziata col comunicato 14 gennaio 2014 che indicava una road map alle imprese per poter iniziare con la nuova etichettatura già a fine luglio 2014 per i casi più semplici (senza valutazione) e a fine settembre dello stesso anno dove si richiedeva la valutazione dell’Istituto superiore di sanità.
Le cose, come gli addetti ai lavori ben sanno, non sono andate tutte per il verso giusto, ma non ci sono stati i ritardi che hanno contraddistinto il precedente passaggio alla Dpd, avvenuto dieci anni prima. Bene o male, tutte le aziende sono state in grado di poter imballare i loro prodotti secondo la Clp ben prima del 1° giugno 2015, data di stop della produzione di formulati con etichetta Dpd.
Nonostante i due anni di proroga, i bene informati sostengono che sono ancora moltissimi i prodotti con etichetta Dpd che dovranno “miracolosamente” sparire dagli scaffali delle migliaia di punti vendita di tutta Italia.
Ma perché non riusciamo a scrollarci di dosso questa “Sindrome Italia” che ci vede impazzire ogni volta che si avvicina una scadenza? Un po’ perché siamo abituati ai rinvii, alle proroghe e, ahimè, ai condoni che, applicati sistematicamente agli altri settori, non contribuiscono certo ad accrescere la nostra scarsa lungimiranza, e soprattutto perché molti prodotti sono meglio venduti se etichettati in Dpd per colpa del solito patentino, anch’esso in deroga da quasi due anni. Ma ne parleremo in un prossimo avviso… Per adesso concediamoci un po’ di svago.
Per sorridere un po’
Tra un hackeraggio di un numero di lotto e l’altro per capire la data di produzione di un formulato con etichetta Dpd, si siamo dilettati a comporre alcuni acrostici usando questa oramai celeberrima sigla.Cominciamo dalla definizione ufficiale di Clp:
Classification
Labelling
Packaging
E poi si scatena la fantasia:
Consente
Limitazione
Pericoli
Causa
Leggera
Pazzia
Chi
L’ha
Pensato?
Ma quello che preferiamo è questo:
Caro
Legislatore
Pentiti!
Approfondimenti per studiosi, addetti ai lavori o semplicemente curiosi
- Circolare 8 maggio 2017
- DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, n. 81 Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. (GU n.101 del 30-4-2008 - Suppl. Ordinario n. 108)
- REGOLAMENTO (CE) n. 1272/2008 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16 Dicembre 2008
- Avviso ai naviganti n° 2. Attenzione al patentino per le nuove etichette Clp degli agrofarmaci!
- Avviso ai naviganti n° 3: siete pronti alla scadenza del 1° giugno?
- Avviso ai naviganti n° 5. Patentino per le etichette Clp di agrofarmaci e coadiuvanti: chiarimento dal ministero
- Avviso ai naviganti n° 6. Etichette Clp di prodotti fitosanitari e coadiuvanti: pubblicate le etichette
- Avviso ai naviganti n° 11: l'etichetta, questa sconosciuta
- Avviso ai naviganti n° 24: piccoli consigli per rivenditori e utilizzatori di prodotti fitosanitari
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Fonte: Agronotizie