Usare agrofarmaci attivi direttamente contro le patologie è una componente agronomica irrinunciabile se si vogliono garantire rese elevate per quantità e qualità, però non è certo l’unica via per ottenere tale scopo. Si possono infatti sfruttare anche i meccanismi di difesa messi a punto dalle piante nel corso dell’evoluzione al fine di difendersi dalle aggressioni dei vari organismi patogeni.
 
Nel Regno Vegetale esiste infatti quella che è stata definita come Sar, acronimo di Resistenza sistemica acquisita, la quale si attiva nella pianta a seguito di un’infezione. Il risultato di ciò è una sequenza di complessi cambiamenti metabolici in grado di agire sugli organi di penetrazione del patogeno o sull’agente stesso, sia esso un fungo, un batterio o un virus.
 
Se quindi si stimolano tali biosintesi endogene tramite appositi prodotti, prima che la penetrazione dei patogeni sia avvenuta, allora la competizione diviene più efficace. Proprio in tal senso, Syngenta ha messo a punto Bion 50 WG, a base di acibenzolar-S-methyl. Altamente sistemico, il prodotto è in grado di innescare infatti i processi naturali di autodifesa delle piante, rendendole molto più competitive nei confronti delle malattie.
 
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Campi di impiego

Registrato in Italia per la difesa dalle batteriosi di pero, melo, pesco, nocciolo e pomodoro in pieno campo, Bion 50 WG costituisce una soluzione unica nell’attuale panorama degli strumenti a disposizione per gli agricoltori per la difesa da patologie di così difficile controllo.
 
Fra i suoi campi d’impiego ricadono diverse batteriosi come per esempio quelle prodotte da Erwinia amylovora di melo e pero, ovvero l’agente del cosiddetto “colpo di fuoco batterico”, contro il quale Bion 50 WG si utilizza fino a un massimo di sei applicazioni annue a dosi di 150-200 grammi per ettaro. Una dose che scende poi fra i 100 e i 150 g/ha su pesco contro la Maculatura batterica (Xanthomonas arboricola pv pruni), massimo cinque applicazioni, le quali divengono quattro, con dosi di 50 g/ha, su nocciolo contro Pseudomonas avellanae, agente della Moria. Fra i 25 e i 50 grammi per ettaro le dosi di Bion WG su pomodoro al fine di controllare rispettivamente Picchiettatura e Maculatura batterica (Pseudomonas tomato e Xanthomonas vesicatoria) per un numero massimo di applicazioni annue pari a quattro.
 
Diversi anche gli intervalli di sicurezza per le colture in etichetta. Si parte dai soli 3 giorni su pomodoro salendo poi a 7 su pesco e melo. Poi 14 per il pero e 28 per il nocciolo.