C'è un Rosso tra le vigne, ma non è un vino. Registrato in Italia dal colosso norvegese del rame "Nordox Industrier AS", e distribuito da Comercial Quimica Massò, il Cobre Nordox Super 75 WG rappresenta un caso a sé nel panorama nazionale dei rameici. Formulato in granuli idrodispersibili, questo formulato mostra un tenore in rame da capogiro, pari al 75%. Nonostante ciò, la sua particolare natura come molecola e la sua peculiarità formulativa di alto profilo gli permettono di essere ancora un Non Classificato, riportando in etichetta solo il simbolo di pericolosità per l'ambiente.
Registrato su fruttiferi, agrumi, vite, barbabietola da zucchero, olivi, ortaggi e fiori, il Cobre Nordox Super 75 WG spicca soprattutto per le proprie doti di persistenza e adesività alle superfici trattate. La resistenza al dilavamento è infatti tra le prime qualità che un fungicida di copertura deve avere per tenere l'assalto delle spore, che dopo una pioggia usualmente arrivano puntuali. La persistenza del prodotto lo rende peraltro interessante anche in quelle fasi della stagione in cui più che delle piogge ci si debba preoccupare delle rugiade notturne e mattutine. In queste situazioni spesso l'agricoltore trascura i trattamenti, esponendosi così al rischio di infezioni subdole e tardive. Grazie alla sua spinta micronizzazione, Cobre Nordox Super 75 WG aderisce a lungo su foglie e grappoli, proteggendoli in tal modo per un lasso di tempo molto lungo, anche a fronte di rugiade ripetute e persistenti.
Con un tempo di carenza di 20 giorni, va impiegato su vite alla dose di 170-250 g/hl. Nei trattamenti pre-fioritura e post-fioritura le dosi variano da 170 a 200 g/hl, mentre nella applicazioni di chiusura programma la dose può salire anche a 250 g/hl. La sua peculiarità visiva, il colore rosso acceso, lo rende però poco gradito a quella parte di utilizzatori che hanno ormai abbinato il rame al colore blu. La patina velata di rosso lasciata dal Cobre Nordox Super 75 WG dopo le applicazioni lo penalizza quindi ingiustamente presso molti areali viticoli. Una penalizzazione meno sentita su ortaggi come il pomodoro, dove si rivela ottimo nel controllo di Phytophtora, o in olivicoltura, dove viene impiegato con profitto contro l'Occhio di Pavone.