Il principio attivo di questo prodotto, il trifloxystrobin, appartiene al gruppo delle strobilurine, sostanze chimiche di sintesi derivanti dalla strobilurina A, metabolica prodotto dal fungo “strobilurus tenacellus”: il capostipite di questa famiglia è pertanto un derivato già presente in natura. I campi di impiego autorizzati sono pomacee, vite, cucurbitacee e rosa.
Flint ha un favorevole profilo tossicologico ed ecotossicologico ed è selettivo sugli organismi non bersaglio come uccelli, api, lombrichi e una vasta gamma di artropodi utili.
Grazie a queste caratteristiche, Flint può essere inserito con successo in programmi di “difesa integrata delle colture” (IPM).
Questo prodotto esplica la propria azione agendo sulla respirazione mitocondriale, all’interno delle cellule fungine, interrompendo il passaggio degli elettroni tra il citocromo b e il citocromo c1, a livello del complesso III.
L’interferenza determinata nel metabolismo della cellula si traduce nell’arresto della produzione di ATP, vettore di scambio energetico per i processi vitali della cellula stessa. La crescita del patogeno subisce così un arresto, conducendolo rapidamente al deperimento e alla morte.
Il comportamento di Flint, una volta raggiunto il bersaglio, è questo: si deposita sulla superficie trattata; si fissa allo strato ceroso; si ridistribuisce in fase di vapore sulla superficie; si muove all’interno dei tessuti in senso translaminare.
Per descrivere questo tipo di attività è stato coniato il termine “mesostemico”.
I principali vantaggi della mesostemia sono rappresentati da un’azione preventiva e immediata, dalla resistenza al dilavamento, dalla lunga durata d’azione e dalla protezione degli organi in accrescimento. Questo modo di azione non risulta essere particolarmente influenzato dalla temperatura e dall’andamento climatico.
Flint è particolarmente efficace negli stadi precoci di infezione quali la germinazione delle spore, l’accrescimento del tubulo germinativo, la formazione dell’appressorio, dimostrando in questo senso una notevole azione preventiva, impedendo che l’infezione abbia luogo.
Le dosi di impiego del prodotto sono pari a 15g/hl su melo, contro ticchiolatura e oidio, con intervalli fra i trattamenti di circa 10 giorni; nel pero 10-15 g/hl contro ticchiolatura e 15 contro maculatura bruna. Su vite le dosi sono di 12,5 g/hl contro oidio e 15-25 g/hl contro black-rot. Infine, su cucurbitacee Flint si applica a 15g/hl con intervalli di 10 giorni o 25g/hl con intervalli di 12-14 giorni, per il controllo degli oidii.
Flint è disponibile in formulazione al 50% in granuli idrodisperdibili /WG). Le confezioni sono in commercio da 150 e 500 grammi.
Per informazioni: Bayer Spa - Tel. 02/39781 - fax 02/39782138
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Fonte: Agronotizie