E' di qualche giorno fa la notizia che il Parlamento europeo ha approvato con 465 voti a favore, 177 contrari e 46 astensioni, la proposta del relatore Herbert Reul di chiedere in Commissione europea l'assunzione di un impegno  preciso per quanto riguarda la definizione di nuovi vincoli produttivi da raggiungere entro il 2030 per l'energia da fonti rinnovabili.
A causa della bocciatura dell'emendamento contente la proposta, ambiziosa, dei Verdi che chiedevano quale percentuale di fabbisogno garantito da fonti rinnovabili nel 2030, un obiettivo vincolante compreso tra il 40 e il 45 per cento, non è stato indicata nessuna percentuale.

Il dibattito si è svolto attorno alla promozione delle energie rinnovabili puntando oltre il 2020 come nuovo orizzonte temporale sul quale, la Commissione europea ha recentemente pubblicato un Libro Verde e avviato una consultazione pubblica in scadenza a luglio.
E' stata sottolineata, inoltre, la necessità di armonizzare gli schemi di incentivazione a livello europeo tramite la definizione di principi universali tra cui maggiore orientamento al mercato, un criterio di efficienza e efficacia dei costi e un sostegno misurato sul grado di maturità tecnologica e commerciale.

Mentre per la presentazione delle linee guida sugli schemi di incentivazione da parte della Commissione europea, l'appuntamento è fissato per la fine dell'anno; per la definizione della proposta legislativa orientata ai nuovi obiettivi al 2030 si dovrà attendere il 2014.

Gse e fotovoltaico italiano
Sempre di questi giorni è la notizia della pubblicazione da parte del Gestore dei servizi energetici, della graduatoria degli impianti fotovoltaici iscritti al secondo Registro e rientranti nei limiti di costo.
Sono  3.690 in totale, per una potenza complessiva di circa 726,85 megawatt e un costo indicativo cumulato annuo pari a circa 58,03 milioni di euro.
La definizione della graduatoria, è avvenuta esclusivamente sulla base delle dichiarazioni rese dai soggetti responsabili secondo quanto definito dal DPR 445/00, supportate dalla documentazione richiesta dal Decreto e dal Bando.
Il Gse ricorda che l’ammissione in graduatoria, non garantisce l’accesso agli incentivi che rimane subordinato alla verifica del rispetto di tutti i requisiti previsti dal quadro normativo e regolamentare di riferimento, inclusi quelli relativi ai criteri di priorità previsti dal Decreto, nonché alla verifica dell’assenza delle condizioni ostative di cui agli articoli 23 e 43 del D.lgs. 28/11.
Pubblicato, naturalmente, anche l’elenco degli impianti esclusi, i cui titolari riceveranno una specifica comunicazione recante i motivi di esclusione. 
Infine, il termine di un anno entro cui l’impianto deve entrare in esercizio, a pena di decadenza, decorre dal 23 maggio, data di pubblicazione della graduatoria.