Ad Agritechnica 2023 il mistero di Karl, nato lo scorso luglio durante l'ultimo evento stampa di KUHN, trova finalmente una risposta, e noi di AgroNotizie® ci eravamo andati molto vicino.
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Posizionato al centro dello stand attira l'attenzione dei visitatori che si trovano a passare di lì. Non colpisce solo per il suo colore rosso acceso o per il design deciso e accattivante - aspetti entrambi familiari a tutte le macchine del Brand -, ma per chi conosce il mondo KUHN sa che questa è più di una novità.
Il video di lancio del nuovo Karl di KUHN, riesci ad indovinare di che cosa si tratta?
Karl è un robot? "No, seppur nella pratica svolga autonomamente il suo lavoro non è propriamente corretto definirlo così" ci riprende subito Paolo Cera, marketing manager di KUHN Italia, che incontriamo mentre ci avviciniamo all'ultimo arrivato.
È forse un porta attrezzi chiediamo allora? "No di nuovo, anche in questo caso si pone l'accento su un aspetto secondario - ci spiega nuovamente Cera -, con Karl abbiamo voluto invertire il soggetto nel tradizionale binomio trattrice attrezzatura".
È l'attrezzo che guida
In effetti Karl non è solo. Ne completano l'allestimento in Fiera, un erpice rotante HR 2520e (elettrificato) nella parte posteriore e un rullo anteriore, per migliorare la distribuzione dei pesi.
Questo è il vero fulcro dell'innovazione KUHN. Non è solo Karl ad assumere un nuovo ruolo ma anche il contorno che ha un compito primario, proprio come ci racconta Cera: "la nostra filosofia è di porre sempre l'attrezzatura al centro e, anche qui, è l'attrezzo ad essere il conducente. Karl riceverà informazioni e adatterà il suo comportamento in base ai feedback dell'implement collegato".
Karl di KUHN con erpice HR 2520e in mostra ad Agritechnica 2023
(Fonte foto: AgroNotizie)
Un grosso cavo arancione - come si è soliti vedere sui mezzi elettrici - lo collega all'erpice per l'alimentazione. Karl però non è elettrico - per ora, citando quanto anticipatoci a luglio - e sotto cofano ha un motore diesel Volvo da 175 cavalli che alimenta i due cingoli laterali e fornisce la corrente necessaria per il funzionamento delle attrezzature.
L'azionamento elettrico permette, ad esempio, di misurare con precisione i consumi e inviare queste informazioni a Karl per adattarsi. Ma non è l'unico vantaggio. Il monitoraggio del funzionamento degli attrezzi consente di regolare anche la velocità di avanzamento per eseguire correttamente l'operazione in corso.
"Abbiamo iniziato a sperimentare Karl con la lavorazione del terreno. È già perfettamente in grado di rilevare malfunzionamenti e adottare azioni correttive: ad esempio, in caso di blocco causato da una pietra, Karl inverte da solo il senso di rotazione dell'erpice per sbloccarlo e riprendere l'operazione" ci spiega Cera. "Il risultato è un'operazione ottimale con una profondità di lavorazione sempre corretta e una triturazione dei residui regolare".
In campo Karl di KUHN opera in piena autonomia e all'interno di flotte coordinate da un unico operatore
(Fonte foto: KUHN)
Una soluzione autonoma
Karl svolge il suo lavoro senza alcun intervento umano e si adegua da solo alle varie condizioni del terreno e della vegetazione. Dopo che l’appezzamento è stato rilevato, l’operatore crea una missione di lavoro, posiziona Karl, ne regola i parametri di lavoro e avvia l'attività che viene eseguita in piena autonomia.
"L'autonomia di movimento è limitata da un sistema di geofencing che virtualmente, obbliga Karl a rimanere all'interno dell'appezzamento. Questo richiede una connessione gps costante" continua Cera che ci rassicura "non temete, qui in fiera Karl non può uscire dal nostro stand, le barriere fisiche posizionate intorno al prototipo corrispondono esattamente alle geofence impostate digitalmente".
Se per le piccole aziende agricole un solo Karl potrebbe essere sufficiente a garantire automazione e operazioni più efficienti, KUHN non si dimentica di quelle più grandi. Un sistema di gestione sviluppato ad hoc, consente di ottimizzare costantemente il flusso di lavoro, non di un singolo karl, ma di un’intera flotta.
Karl è in campo e non da solo, una flotta di veicoli autonomi può decuplicare la produttività
"Siamo in grado di mettere in campo più Karl gestibili dall’applicazione mobile per modulare il lavoro in base alle dimensioni degli appezzamenti e al tempo a disposizione. Grazie alla flessibilità offerta dal lavoro contemporaneo di più mezzi, è possibile aumentare esponenzialmente la produttività" ci racconta Cera mentre ci mostra il video precedente.
Karl ha le misure giuste
Per un agricoltore la risorsa più preziosa è sicuramente il suolo. Karl con un peso di circa 8 mila chilogrammi e i suoi cingoli in gomma, limita la pressione sul terreno e, di conseguenza, riduce al minimo il compattamento, migliorando la qualità del suolo.
Con un ingombro laterale di soli 2,50 metri, il suo trasporto da un appezzamento all'altro è più semplice: le norme non prevedono accorgimenti speciali, rientrando entro i limiti standard previsti dal codice della strada.
Trasporto su strada agevolato grazie alle dimensioni contenute del nuovo Karl di KUHN
(Fonte foto: KUHN)
Per il momento Karl è ancora in fase sperimentale ma, fa sapere l'azienda, diversi prototipi hanno già accumulato centinaia di ore di lavoro. In ogni caso, la commercializzazione non arriverà a breve. "Possiamo parlare di commercializzazione, ma al momento non c'è molto da dire - chiarisce Cera - arriverà sicuramente nei prossimi anni, ma fino ad allora continueremo a perfezionare Karl e le sue attrezzature" conclude.
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