La continua ricerca di soluzioni innovative a basso impatto ambientale, ha portato il Gruppo Merlo alla realizzazione di una gamma di sollevatori telescopici ad alimentazione 100% elettrica che ormai tutti conosciamo: gli eWorker.
La nuova generazione di telescopici dalle dimensioni ridotte e rispettosi dell'ambiente è progettata per eliminare la rumorosità e le emissioni inquinanti, incrementare la manovrabilità e ridurre i costi di esercizio.
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Il cuore della propulsione elettrica
Le batterie al piombo acido montate nel pacco batterie dalla gamma eWorker rappresentano oggi la tipologia più longeva di batteria ricaricabile. Una tecnologia sviluppata nel tempo, affidabile, che non ha problemi di sicurezza, molto economica e facile da riciclare.
Formato di 24 elementi collegati in serie contenenti ciascuno 25 piastre, il pacco batterie degli eWorker garantisce un'autonomia di circa 8 ore. Il peso complessivo è di 1490 chilogrammi sfruttati per dare stabilità al sollevatore durante la movimentazione.
Le batterie permettono agli eWorker di lavorare senza interruzioni, assicurando elevate performance ed efficienza
(Fonte foto: Merlo)
Zavorra "elettrica"
I progettisti hanno posizionato la batteria in basso, sotto la macchina, al fine di distribuire le masse e abbassare il baricentro così da rendere l'eWorker più stabile, senza l'aggiunta di zavorre.
La posizione ribassata facilita anche la rimozione della batteria accelerando i tempi di sostituzione. I clienti possono sostituire la batteria scarica in poco più di 10 minuti.
Dettaglio dell'alloggio del pacco batterie sul sollevatore telescopico eWorker di Merlo
(Fonte foto: Merlo)
Riciclabili ed economicamente vantaggiose
Tutte le batterie, una volta esaurita la loro vita utile, diventano rifiuti tossici e pericolosi per l’ambiente. Il riciclaggio delle batterie esauste è un fattore di fondamentale importanza che porta vantaggi economici e ambientali. Produrre 1 chilogrammo di piombo da batterie esauste richiede circa un terzo dell'energia necessaria alla lavorazione del minerale estratto.
Il 40% della produzione italiana di piombo deriva dal riciclaggio del piombo acido di batterie esaurite. Questa fonte soddisfa il 37% del fabbisogno nazionale e il prodotto ottenuto dal processo di riciclaggio, mantiene gli utilizzi e le caratteristiche fisico chimiche del piombo non ancora lavorato.
A livello europeo i risultati ottenuti ad oggi nel riciclo delle batterie al piombo esausto sono molto positivi
(Fonte foto: Clarios)
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Batterie, il ciclo di vita si chiude
Il cliente finale, al momento della sostituzione del pacco batterie, può scegliere di conferire il rifiuto direttamente a Merlo che si impegna ad acquistarlo.