Saremmo agli sgoccioli, per quanto riguarda il patentino per i mezzi agricoli, che dovrebbe entrare in vigore il prossimo 12 marzo.
Così come 
per il decreto attuativo relativo alla revisione che i ministeri competenti dovrebbero emanare entro il prossimo 28 febbraio, ovvero tra pochi giorni.

Ma in entrambi i casi il condizionale è d'obbligo. Ad oggi, infatti, nulla si muove.

Ne abbiamo conferma da Sandro Liberatori, direttore generale di Enama, che assicura "i termini per ora sono quelli stabiliti. A stamattina, non ho notizie di proroghe o altro. Per quanto riguarda la revisione, Enama avrà a brevissimo un incontro con tutta la filiera per elaborare una proposta in merito a ciò che riteniamo possa essere oggetto di revisione o meno. Se giungeremo ad una concertazione la presenteremo al ministero".


Ma a che punto siamo?

Vista la prossima attuazione della norma che regolamenta l'abilitazione alla guida dei mezzi agricoli, e in virtù di una lettera a firma Agrinsieme indirizzata ai ministri Catania, Fornero e al presidente Vasco Errani, Agronotizie ha fatto il punto della situazione con l'aiuto di Fabio Raccosta, direttore del Centro di assistenza agricola della Confederazione italiana agricoltori
A Raccosta abbiamo chiesto di illustrare le principali problematiche relative al provvedimento e le richieste che intende porre su banco dei ministri competenti il coordinamento Agrinsieme, al quale fanno riferimento oltre a Cia anche Fedagri confcooperatve, Confagricoltura, Lega Coop agroalimentare, e Agci Agrital.

"In virtù della frequenza degli incidenti anche gravi in cui sono coinvolti i mezzi agricoli, condividiamo la necessità che gli agricoltori attestino in modo univoco la propria conoscenza del mezzo di lavoro - spiega Raccosta -. Dobbiamo allo stesso tempo denunciare che l'accordo è nato con elementi di applicazione non completi.
Il vuoto legislativo imputabile ad un quadro normativo non preciso, ha aperto un varco nel quale si sono inserite situazioni poco chiare e non coerenti con la norma stessa. Le indicazioni relative ai soggetti abilitati all'attività di formazione, stanno infatti generando la nascita di iniziative e corsi dai contenuti formativi dubbi
". 

In tal senso, una nota diffusa dalla Cia di Taranto invita gli agricoltori ad attendere che siano chiarite dai ministeri competenti le modalità di applicazione della normativa, specificando che fino al 12 marzo non sussiste alcun requisito da dover rispettare.

"A non essere chiare - prosegue Raccosta - anche la posizione e le modalità con cui i titolari di azienda agricola e di mezzo agricolo, i collaboratori familiari e gli operai agricoli con esperienza almeno biennale possano dimostrare e far valere, come contemplato dalla norma, la propria esperienza.
La posizione di Cia è quella di ricorrere all'autocertificazione, naturalmente soggetta a controlli. Possibilità non contemplata per il momento dal legislatore che in questo senso ha lasciato l'ennesimo vuoto
".

Quella dell'autocertificazione affiancata dalla dichiarazione di responsabilità da parte dell'azienda per lavoratori autonomi e coadiuvanti familiari, è la strada imboccata anche dal coordinamento Agrinsieme che la propone come strumento a mezzo del quale l'agricoltore possa esercitare il suo diritto a far valere l'esperienza maturata nel tempo.

Tra le richieste portate avanti da Agrinsieme anche quella di un chiarimento circa la modalità di svolgimento del modulo formativo e quindi un chiarimento circa la ripartizione delle ore in aula e quelle in campo ma anche sui requisiti di abilitazione dei docenti formatori.

"Anche in virtù di questi punti poco chiari, abbiamo richiesto come coordinamento una proroga dell'entrata in vigore del provvedimento dal 12 marzo al 12 settembre 2013 così da consentire un approccio più ordinato e chiaro alla questione.
Per quanto riguarda le ore di formazione, e ci riferiamo in particolare all'obbligo di aggiornamento richiesto dalla normativa all'agricoltore nei 5 anni successivi all'abilitazione, riteniamo possa essere svolto in aula e non in campo, difficilmente, infatti, un agricoltore che lo fa di mestiere è vittima di incidenti. Nella pratica sarà poi così, ma il punto è che per ora non viene esplicitato nella norma"
.

"Oggi, a pochi giorni dal cambio di governo, su certi aspetti naturalmente dobbiamo attendere il nuovo esecutivo. Credo però che questo sia il momento di fermare i punti su cui dovremo lavorare con forza già dal prossimo mese.
Nel frattempo speriamo che la circolare applicativa che chiarisce i punti di dubbia interpretazione sia emanata entro il mese e, se è vero quello che ci dicono, la volontà c'è
".

In attesa di capire se la proroga verrà concessa e quando avverà la pubblicazione del tanto atteso chiarimento ministeriale, Enama sta per chiudere una proposta contenente due moduli formativi, uno base per il patentino e uno più evoluto articolato in due giornate nel quale è compresa l'efficienza energetica e altre nozioni. "Saranno soprattutto attività pratiche - assicura Liberatori - gestite in modo da essere davvero utili agli agricoltori".