Quando si parla di zanzare il primo pensiero vola al prurito provocato dai ponfi da esse provocati. Chi più, chi meno, tutti conoscono il fastidio che questi minuscoli insetti possono generare, banalmente disturbando il sonno estivo con il loro ficcante ronzio. Le zanzare però non si limitano a questo. Per lo meno, fra le 3.500 specie circa esistenti al mondo, qualcuna è infatti vettore di malattie gravi, in alcuni casi mortali.

 

I casi più recenti in Italia provengono dalle Marche, ove si è registrata una ventina di casi di Dengue, patologia trasmessa da zanzare della specie Aedes aegypti, sebbene risultino anche casi trasmessi da Aedes albopictus, nota come "zanzara tigre".

 

Il digitale come strumento anti zanzara

Individuare e riconoscere velocemente le diverse specie di zanzare è il primo passo per impostare un'eventuale piano di prevenzione. L'occhio esperto dell'entomologo è sicuramente prezioso, ma in Africa non vi sono abbastanza entomologi rispetto a quelli che servirebbero. Quindi i responsabili della lotta alle patologie veicolate dalle zanzare sono in difficoltà. In tal senso viene quindi proposta una particolare applicazione, chiamata VectorCam, capace di identificare la specie di una zanzara in pochi secondi, ovunque, senza richiedere una specifica preparazione in campo entomologico.

 

Sviluppata da un team di bioingegneri della Johns Hopkins University, l'app è nata soprattutto per supportare i programmi di controllo della malaria in Uganda ed è stato sponsorizzato dalla locale Makerere University e dalla Gates Foundation.

 

Facile e alla portata di tutti

Per utilizzare VectorCam basta uno smartphone tramite il quale scattare una foto alla zanzara. L'app elabora l'immagine e la confronta con la banca dati immagini a sua disposizione, distinguendo in pochi secondi le specie che trasmettono la malaria.

 

Sempre tramite analisi dell'immagine, l'app è in grado persino di determinare il sesso della zanzara e in caso sia femmina può anche stabilire se si è recentemente nutrita di sangue e ha sviluppato uova. In futuro, ampliando la banca dati immagini a disposizione, VectorCam potrebbe identificare anche altre specie di zanzare vettori di altre malattie, come per esempio Dengue e Zika.

 

Guarda il video sulle applicazioni in Africa di VectorCam

 

Le malattie più frequenti trasmesse dalle zanzare

Febbre Dengue: conosciuta più semplicemente come Dengue, è dovuta a un virus trasmesso dalle zanzare sopra citate del genere Aedes. Nota anche come "febbre spaccaossa" per la severità dei suoi sintomi a carico delle articolazioni e dei muscoli, si manifesta tramite improvvise febbri elevate accompagnate da cefalea e, nei casi più severi, può generare linfoadenopatie generalizzate ed eruzioni cutanee. Presente in oltre 100 Paesi, inclusa l'Italia, segna dai 50 ai 100 milioni di casi annui globali, per un numero di decessi che oscilla fra i 12.500 e i 25mila.

 

Febbre gialla: trasmessa anch'essa da zanzare del genere Aedes, la febbre gialla è provocata da un flavivirus e mostra sintomi simili a quelli della Dengue, ai quali si aggiunge la tipica colorazione itterica da cui deriva il nome. Ha però conseguenze molto più gravi, tanto che l'Oms stima che i casi globali annui di febbre gialla siano da 84mila a 170mila, con decessi compresi dai 29mila a 60mila all'anno dovuti a insufficienze renali ed epatiche. Esiste però un vaccino, obbligatorio per chi viaggi in aree in cui la malattia sia endemica.

 

Zika: anch'essa è provocata da un flavivirus trasmesso dalle zanzare del genere Aedes, provocando sintomatologie simil-influenzali meno serie rispetto alle malattie sopra menzionate. Purtroppo, il virus è anche correlato alla sindrome di Guillain-Barré, una patologia a carico del sistema nervoso centrale, come pure a casi di microcefalia nei neonati quando sia stata infettata la madre in stato interessante. Particolarmente colpito il Brasile, con recrudescenze periodiche della malattia. Un'espansione particolarmente significativa di casi di microcefalia si ebbe per esempio nel 2015, quando si segnarono 2.782 casi, di cui 40 mortali, rispetto ai 147 del 2014.

 

Chikungunya: altra malattia virale trasmessa all’uomo da zanzare del genere Aedes, è anch'essa caratterizzata da febbre e forti dolori muscolo-scheletrici. Il nome Chikungunya deriva dalla lingua swahili e significa "ciò che contorce", poiché fra i diversi sintomi quello più vistoso è la postura assunta dai malati a causa dei fortissimi dolori articolari generati dal virus. Presente in circa 60 Paesi, la Chikungunya è stata segnalata anche in Italia nel 2007 e poi nel 2017. Il vettore più probabile, ancora, la zanzara tigre (Aedes albopictus).

 

Malaria: non di un virus trattasi in questo ultimo caso, bensì di un plasmodio, cioè un protozoo parassita. Il suo vettore è una zanzara del genere Anopheles, un tempo presente anche in Italia ove nei secoli scorsi causò gravi danni in diverse aree umide, come nel Lazio, nella valle del Po e in Sardegna. Solo a seguito di bonifiche delle aree paludose e di massicci interventi insetticidi, la malaria venne eliminata dal territorio nazionale. I plasmodi possono essere inoltre diversi: i più gravi sono quelli classificati come Plasmodium falciparum che attaccano i globuli rossi provocando gravi anemie e febbri alte, accompagnate dal tipico tremore. Diversi organi possono essere danneggiati dal patogeno, come cervello, reni, fegato e milza. Stando a Unicef, nel 2022 sono stati contabilizzati quasi 250 milioni di casi di malaria a livello globale, causando oltre 600mila morti. Di questi, tre su quattro sono stati bambini di età inferiore ai cinque anni. Una buona nuova, per concludere: anche per la malaria è stato sviluppato un vaccino, parzialmente efficace soprattutto contro Plasmodium falciparum. 

 

Visto l'elenco di possibili malattie trasmissibili, si spera che in futuro le soluzioni digitali possano essere sempre più utili agli entomologi e ai servizi sanitari nazionali chiamati a fronteggiare le periodiche proliferazioni di zanzare.