La vendemmia 2021 promette bene. Anche se al Centro Nord la raccolta sarà posticipata per via della fioritura iniziata in ritardo con effetti sulle diverse zone e sui vigneti. Questo il quadro disegnato dal rapporto dedicato all'andamento climatico vegetativo della prossima vendemmia messo a punto da Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini (Uiv); mentre le previsioni quantitative della prossima stagione di raccolta saranno pronte entro la prima decade di settembre. A livello qualitativo "la situazione del vigneto è generalmente buona", con "livelli di anomalie" per via del maltempo circoscritto; le gelate hanno arrecato danni nelle regioni del Nord Italia e in particolare in Toscana, Sardegna, Umbria e sul versante Adriatico fino al foggiano.


La mappa del clima e della fioritura in Italia

In Friuli-Venezia Giulia l'autunno secco e l'inverno particolarmente piovoso hanno "influito sul ritardo vegetativo della vite che quest'anno è iniziato verso metà aprile. L'eccezionale gelata di aprile ha colpito la regione" con danni isolati "nei fondivalle e nelle zone limitrofe ai corsi d'acqua". I problemi sono stati contenuti. I primi di giugno è iniziata la fioritura grazie a condizioni climatiche favorevoli. Lo stato sanitario non genera preoccupazioni. L'attuale clima caldo e ventilato, accompagnato da fronti anticiclonici africani, porta qualche problema di siccità in collina e la necessità di intervenire con l'irrigazione di soccorso.

In Trentino-Alto Adige la situazione è buona: il ciclo vegetativo e le fasi fenologiche sono fino ad oggi regolari. Piccoli danni per alcune varietà precoci, come Chardonnay e Marzemino. Le intense grandinate del 22 luglio scorso hanno colpito soprattutto la Piana Rotaliana per un totale di circa 500 ettari vitati e anche la Val di Cembra. Le temperature primaverili, più basse del solito, hanno provocato nei vigneti a bassa quota dell'Alto Adige un ritardo vegetativo di circa dieci giorni; più regolari i vigneti sopra i 4-500 metri di altitudine. Il caldo di queste ultime settimane sta facendo recuperare in parte il ritardo accumulato ad aprile e a maggio.

Nel Veneto occidentale, dopo una primavera con un ritorno di freddo e gelate sparse, il germogliamento è stato ritardato anche di quindici giorni. Ora questo ritardo è di sette-dieci giorni. La partenza del ciclo vegetativo nell'aera orientale è avvenuta in ritardo rispetto alla scorsa annata. In alcune zone l'abbondante umidità ha provocato attacchi di malattie fungine. A maggio e giugno il maltempo ha colpito a macchia di leopardo il territorio centro orientale, con grandinate che in zone molto limitate hanno determinato perdite di produzione significative. A oggi la maturazione delle uve precoci è prevista tra fine agosto e i primi di settembre con un ritardo di dieci-quindici giorni rispetto alla vendemmia 2020. Si evidenzia una diminuzione di grappoli sulle varietà precoci (Pinot, Chardonnay).

In tutta la Lombardia c'è una buona condizione dello stato fisiologico e sanitario dei vigneti. I grappoli sani godono di un buono stato vegetativo, proprio grazie anche alle ultime piogge, che hanno riequilibrato il regime idrico.

In Piemonte c'è un panorama eterogeneo ma in generale si profila una vendemmia in tempi "normali". I danni delle gelate dopo Pasqua restano localizzati. C'è stato un clima piuttosto freddo fino a fine maggio, seguito da un mese di giugno tra i più caldi in assoluto, soprattutto nel Sud della regione. Temporali con grandine a fine giugno nel Nord della regione e poi al Sud nel Roero e dintorni di Alba.

In Emilia-Romagna, i danni delle gelate di aprile sono apparsi molto importanti soprattutto nei fondivalle: nelle prime settimane di aprile si sono registrate temperature rigide soprattutto di notte che, oltre ad avere provocato danni da freddo ad alcuni vitigni (Lambrusco Grasparossa), hanno ritardato la vegetazione di circa dieci giorni. Ma nel complesso il danno quantitativo si è attenuato grazie alla ripresa delle piante. Dal punto di vista fitosanitario le uve sono in media ottime. Nelle colline non irrigate si iniziano ad intravedere danni alla vegetazione per via della mancanza d'acqua. Al momento la siccità è la vera incognita.

In Toscana gli ultimi mesi del 2020 e i primi mesi del 2021 hanno fatto registrare pioggia abbondante. I primi germogli di Sangiovese sono apparsi tra fine marzo e i primi di aprile con un leggero ritardo rispetto all'annata 2020. La seconda metà di aprile ha portato con sé un brusco abbassamento delle temperature fino a meno 7-8 gradi centigradi che hanno colpito i fondivalle e i vigneti al di sotto dei 100 metri di altitudine. Il clima dei mesi di maggio e di giugno ha limitato lo sviluppo di malattie ed ha garantito un'ottima sanità delle piante. La presenza di importanti riserve idriche invernali ha posticipato i possibili stress idrici alla seconda metà di luglio. I segnali lasciano pensare a una vendemmia in linea con il periodo.

In Umbria attualmente si segnala un buono stato di salute dei vigneti con qualche preoccupazione per l'assenza di precipitazioni.

C'è un normale sviluppo del vigneto del Lazio, con circa una settimana di anticipo. Le gelate non hanno creato grandi perdite, mentre ora sono le alte temperature a preoccupare perché favoriscono attacchi patogeni (tipo l'oidio).

Nelle Marche il germogliamento delle principali varietà quest'anno è avvenuto con un ritardo di sette-dieci giorni rispetto al 2020. Il quadro delle malattie è abbastanza buono per assenza di peronospora e tignola mentre l'oidio è comparso in qualche zona. Il livello vegetativo, un po' contenuto rispetto alla normalità, è generalmente regolare.

In Abruzzo e Molise, la vite dimostra grande capacità di adattamento e resilienza alle situazioni estreme: è riuscita da un punto di vista fisiologico a reagire e ad adattarsi alle condizioni di scarsità idrica e di colpi improvvisi di calore, modulando il ritmo di accrescimento. Attualmente tutti i vitigni, sia precoci che tradizionali, hanno un ritardo fenologico di cinque-sette giorni. Le alte temperature delle ultime settimane (prima metà di luglio) hanno praticamente arrestato la crescita vegetativa.

In Campania l'annata 2021 si conferma al momento con un ritardo di sette-dieci giorni sulle fasi fenologiche della vite. In linea generale le condizioni climatiche hanno consentito una gestione dei vigneti senza particolari problemi.

In Puglia la situazione è sotto controllo dal punto di vista fitopatologico. Buono anche lo sviluppo vegetativo con vigneti molto rigogliosi. Al momento l'unica certezza è che l'annata viticola volge verso un ritardo consistente nelle maturazioni. I primi rilievi su Chardonnay indicano un'annata in ritardo rispetto allo scorso anno di circa dieci giorni e comunque tali ritardi non trovano eguali negli ultimi venti anni.

In Calabria i vigneti sono in uno stato vegetativo ottimale anche se le previsioni vendemmiali sono molto disomogenee addirittura da vigneto a vigneto della stessa area. Attualmente si prevedono circa dieci giorni di anticipo.

Si presenta in buona salute anche il vigneto in Sicilia. Le infezioni sia peronosporiche che di oidio più pericolose sono state limitate e di scarsa rilevanza. In generale, ci si aspetta un'annata ottima, sia per quantità che per qualità.

La Sardegna ha avuto un buon approvvigionamento d'acqua. Poi le temperature più elevate e le poche precipitazioni degli ultimi mesi hanno invece favorito un migliore stato sanitario delle uve con la quasi totale assenza di peronospora e con attacchi limitati di oidio. Attualmente si hanno uve sane in tutto il territorio. Dal punto di vista fenologico si è avuto un anticipo iniziale. Si ipotizza un inizio raccolta in linea con lo scorso anno, con le basi spumante che verranno presumibilmente raccolte entro la prima settimana di agosto. La previsione qualitativa è molto positiva.