E' questa la dotazione finanziaria di un bando varato dalla Giunta regionale nell'ambito della misura "Investimenti" del Programma nazionale di sostegno al settore vitivinicolo, annualità 2020-2021. Le risorse sono state assegnate alla regione dal ministero delle Politiche agricole, nel quadro degli interventi finanziati dall'Unione europea attraverso l'Organizzazione comune di mercato (Ocm) del vino.
A disposizione delle imprese emiliano romagnole che svolgono attività di produzione e commercializzazione dei prodotti vitivinicoli (vino e mosto d'uva) sono previsti contributi in conto capitale che arrivano fino al 40% delle spese per la realizzazione di progetti che puntano a valorizzare i vini di qualità (Doc, Docg e bio) e a dare una spinta all'introduzione di tecnologie innovative in cantina per rispondere alle nuove opportunità di mercato, compresa la vendita diretta e l'e-commerce. Il tutto con un occhio di riguardo alla riduzione dell'impatto ambientale del ciclo produttivo, al miglioramento della sicurezza sui luoghi di lavoro e al risparmio energetico.
I progetti di investimento dovranno avere una dimensione minima di 30mila euro e possono arrivare fino ad un importo massimo di un milione di euro. Le domande devono essere presentate entro le ore 13:00 del 15 novembre prossimo, secondo le modalità indicate sul proprio sito da Agrea.
"Interveniamo ancora a sostegno del nostro agroalimentare e del lavoro nelle vigne - sottolinea l'assessore regionale all'Agricoltura, Alessio Mammi - con risorse fresche per rendere la vitivinicoltura dell'Emilia Romagna sempre più moderna e competitiva. Lo facciamo in un momento delicato a causa del cambiamento climatico in atto e degli effetti innescati dal lungo lockdown".
"Dopo l'esito positivo riscosso dai bandi degli anni scorsi - puntualizza l'assessore regionale -rilanciamo così gli investimenti per un percorso di ammodernamento in un settore chiave che sta registrando passi avanti significativi sul versante dell'innovazione tecnologica, della qualità e dell'immagine, con indubbi riscontri di mercato".
Cosa prevede il bando
Per garantire condizioni di accesso omogenee alla diverse tipologie di beneficiari, il budget disponibile è stato suddiviso in due tranche: il 40% delle risorse è destinato a finanziare i progetti di investimento presentati da imprese agricole che producono vino con le proprie uve e lo vendono direttamente; il restante 60% è invece riservato alle aziende agroindustriali che commercializzano il vino prodotto con materia prima in prevalenza acquistata da terzi o conferita da soci.Tra le spese ammissibili figurano quelle legate alla costruzione e/o ristrutturazione di immobili; l'acquisto di impianti, macchinari e attrezzature specifici per l'attività di trasformazione e/o commercializzazione; gli arredi e allestimenti per la realizzazione di locali per la vendita diretta al consumatore finale dei prodotti aziendali e la creazione di siti internet per l'e-commerce. Un'opportunità, quest'ultima, molto importante per consentire ai piccoli viticoltori di far conoscere le proprie produzioni nei mercati nazionali e internazionali. Sono comprese nell'elenco anche le cosiddette spese tecniche, ad esempio gli onorari di professionisti e consulenti, direttamente riconducibili agli investimenti realizzati.
L'ammontare degli aiuti
La percentuale di aiuto è fissata al 40% delle spese ammissibili per le micro, piccole e medie imprese, scende al 20% nel caso di aziende fino a 750 dipendenti e fatturato annuo inferiore ai 200 milioni di euro e al 19% per le imprese ancora più grandi.Tra i criteri di priorità adottati per la formazione delle graduatorie figurano: le produzioni bio e certificate, le etichette Dop ed Igp, l'appartenenza a forme aggregative di filiera, il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale. In caso di parità di punteggio la precedenza andrà ai progetti che riguardano i maggiori quantitativi di uva e gli investimenti con minore importo di spesa ammissibile.
I progetti potranno avere una durata annuale o biennale: nel primo caso il pagamento del saldo avverrà nell'esercizio finanziario 2020-2021, nel secondo caso l'erogazione avverrà nell'esercizio successivo. Alla presentazione della domanda di sostegno dovrà essere dichiarata la durata del progetto.
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Fonte: Regione Emilia Romagna