Nel momento più duro sui mercati internazionali, con i mercati bloccati dall'epidemia di Covid-19, il consorzio Chianti, insieme ad altre grandi denominazioni italiane, vuole ripartire e ci prova concretamente.

Il blocco alle esportazioni provocato dalla pandemia ha generato ripercussioni pesanti sui produttori di vino Chianti. Produttori che si sono visti chiudere improvvisamente tutti gli sbocchi sia sul mercato interno (con la chiusura di bar, enoteche, ristoranti) che su quelli stranieri, come ha ricordato il presidente del consorzio Giovanni Busi.

E a fronte di questo le misure adottate dal Governo sono totalmente insufficienti secondo Busi, sia dal punto di vista fiscale che dell'accesso al credito. L'unica maniera per ripartire è lavorare e vendere.

Soprattutto in un settore come quello agricolo dove il lavoro non può fermarsi, anche se le spese devono essere sostenute e le entrate non arrivano.

Così il Consorzio vino Chianti ha lanciato come capofila un progetto che vede insieme il Consorzio formaggio Asiago Dop, il Consorzio tutela Asti Docg., il Consorzio del Pinot Grigio delle Venezie Doc e il Consorzio Pecorino Sardo Dop e che sta lanciando una gara europea per cercare altri partner per sviluppare la campagna di informazione e promozione da realizzare nel triennio 2021-2024 in Nord America.

Il progetto rientra nell'ambito delle iniziative di rafforzamento della competitività del settore agricolo dell'Unione europea e verrà proposto il prossimo 3 giugno alla Commissione europea per ottenere il finanziamento.

E' stato quindi lanciato un bando per la gara di appalto (bando Reg Ue 1144/2014) per selezionare l'organismo che svilupperà il progetto stesso.

Le offerte devono essere inviate entro le ore 12:00 del 12 maggio 2020. Per maggiori informazioni e dettagli si rimanda alla pagina ufficiale del consorzio dedicata al bando della gara di appalto.